Abitare le città universitarie
Vivere in una città universitaria come Milano sta diventando un impegno economico sempre più oneroso, soprattutto per gli studenti fuorisede e per le loro famiglie. L’impegno di EDUCatt è quello di offrire soluzioni abitative dai prezzi competitivi in grado di garantire a più studenti l’opportunità di studiare lontano da casa.
Milano si conferma una delle città più care d’Italia. Un comune in crescita e sempre più aderente al modello di “città europea”, ricco di opportunità e servizi, che ha visto impennare negli ultimi anni il valore delle proprie zone e, inevitabilmente, il costo della vita. Vivere a Milano per uno studente significa fare costantemente i conti con le proprie finanze, a maggior ragione se si fa parte di quel gruppo sempre più in crescita degli studenti fuorisede.
Canoni di affitto mensile
Una tra le prime spese è l’affitto di un appartamento, preferibilmente situato nella zona della propria università. Secondo i valori di locazione forniti dall’Agenzia delle Entrate (aggiornati al secondo semestre 2018), gli appartamenti vicino alle principali università collocate in Centro (Cattolica del Sacro Cuore, Statale e Bocconi) hanno un canone medio mensile dai 12 ai 15 euro al mq, mentre gli affitti in zone meno centrali per studenti di università come Politecnico e Bicocca, si aggirano tra i 5 e i 6 euro al mq. Si può dunque stimare una spesa di affitto media tra i 300 e i 400 euro al mese, considerando che molto spesso gli spazi vengono condivisi da più studenti che decidono di dividere le spese. A questa cifra bisogna poi aggiungere le bollette, il vitto, qualche spesa accessoria e, ovviamente, le tasse universitarie. L’impegno economico complessivo diventa così tanto oneroso da non poter essere retto da un giovane, che molto spesso non lavora, e ricade pertanto sulle spalle delle famiglie.
Studenti fuorisede
I dati diventano ancor più rilevanti se si prende in considerazione il Rapporto Svimez (Associazione per lo sviluppo dell’industria del Mezzogiorno) del 2018, secondo cui «il Sud si caratterizza per una grande crescita della migrazione intellettuale e per un numero crescente di giovani che vanno a studiare in università del Centro-Nord». Nell’anno accademico 2016/2017, i giovani del Sud iscritti all’università sono stati circa 685 mila e di questi il 25,6% ha studiato in un ateneo del Centro-Nord che molto spesso si tratta di un’università di Milano. Complessivamente gli studenti fuorisede sono almeno 65 mila, di cui un quarto sono stranieri. Come riportato dal Corriere della Sera gli studentati a Milano riescono a coprire appena il 15% della richiesta di alloggio e l’affitto di una camera pare impossibile per chi non si sia guadagnato una borsa di studio o non abbia una famiglia benestante alle spalle. E se la «grandezza di Milano è sempre stata quella di accogliere e lanciare i migliori e non i più ricchi», è necessario pensare a una serie di incentivi che non si limitino a qualche isolata iniziativa culturale.
Università Cattolica e EDUCatt
Proprio per questo l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, grazie a EDUCatt e all’Istituto Toniolo, offre soluzioni abitative in collegi posti all’interno o in prossimità del campus universitario e in residenze urbane ben collegate alle sedi. Per quanto riguarda i collegi, il costo annuo per la permanenza varia da un minimo di 1440 euro a un massimo di 5650 euro annui, mentre il vitto parte da un minimo di 1190 a un massimo di 2700 euro annui. Sono previste importanti agevolazioni per studenti meritevoli e vincitori di borse di studio. Chi vive in collegio può inoltre accedere a corsi di specializzazione professionale in diverse discipline, a programmi di volontariato, a corsi per ottenere certificazioni in lingue straniere, ad attività teatrali e a iniziative musicali. L’obiettivo non è soltanto garantire una soluzione abitativa confortevole, ma anche costruire intorno allo studente un ambiente stimolante e utile alla crescita, capace di sviluppare quelle soft skills ad oggi sempre più importanti nel mondo del lavoro.