Condividere l’esperienza, il laboratorio di scrittura in EDUCatt
Diventare capaci di trasformare le proprie esperienze in racconto scritto, condividerlo e arricchirsi gli uni con gli altri: per il secondo anno è stato avviato il laboratorio di scrittura in tutte le sedi di EDUCatt.
«Imparare che, qualsiasi cosa accada, si può iniziare a raccontarla»: questo è il desiderio che Adriana Lorenzi, formatrice nell’ambito della scrittura di esperienza, rivolge alle persone che lavorano in tutte le sedi di EDUCatt (ma non solo) con cui svolge un laboratorio di scrittura, giunto nel 2019 al suo secondo anno.
Tutto è partito da un compleanno speciale, i dieci anni della Fondazione: «uno dei modi in cui credo sia importante festeggiare è fare in modo che le persone che ci hanno lavorato per tanto tempo riescano a raccontare la loro esperienza», spiega Adriana, che ha quindi realizzato (su incarico dell’ingegner Giornelli) un intero laboratorio di scrittura incentrato su EDUCatt, poi sfociato in uno spettacolo teatrale che ha riscosso un certo successo durante la cena di Natale dello scorso anno.
Un lavoro basato sulla scrittura di esperienza, realizzato grazie a soggetti che imparano a trasformare gli eventi della loro vita in racconto scritto per rielaborare e prendere visione di varie esperienze, incluso il lavoro: la formatrice, che lavora nelle più diverse realtà, ha scoperto che «il tema del lavoro, legato tipicamente alla fatica, quando viene narrato sulla base delle esperienze vissute diventa imprescindibile. Ci si affeziona al lavoro perché “lavoro” vuol dire “relazioni”, “persone”, “momenti cruciali”, e tanto altro». Il gruppo che ha preso parte al laboratorio nel 2018 ha così sviluppato una condivisione forte e profonda, tanto stabile e ricca da spingere l’ingegner Giornelli a ripetere l’esperienza nel 2019, richiamando Adriana Lorenzi: «l’ingegnere ha visto come, nell’arco dell’anno, ci siano state situazioni difficili che sono state affrontate in maniera diversa, poiché i soggetti coinvolti avevano fatto il laboratorio di scrittura; ha quindi ritenuto opportuno che l’esperienza continuasse».
Il laboratorio di scrittura avviato nel 2019 è organizzato allo stesso modo di quello dell’anno precedente: il punto di partenza di ogni incontro è la lettura di un testo letterario, per ispirare ed esorcizzare la “paura del foglio bianco”; poi viene decisa una consegna, che viene portata a termine dando rilievo al contenuto e al modo in cui ognuno riesce a esprimere e condividere qualcosa di sé. La formatrice ammette: «È vero che a volte si incontrano delle resistenze, dei temi che funzionano meglio o peggio, ma non c’è problema; non si tratta di compiti a casa che verranno valutati, non si tratta di dover essere all’altezza di nessun altro. Ci sono state delle sorprese: questo laboratorio di scrittura in EDUCatt funziona, e questo mi riempie di orgoglio».
Anche i commenti di chi partecipa di settimana in settimana al laboratorio di scrittura sono molto positivi: per Andrea Castiglioni, che assieme ad altri colleghi delle varie sedi di EDUCatt interviene con assiduità a questi incontri, la cosa più bella sperimentata è «il cadere di maschere in una situazione come quella del posto di lavoro, spesso di facciata, dove devi essere per forza qualcuno; durante il laboratorio si riesce a creare un clima tale per cui non c’è più il livello, la diffidenza, l’ansia di essere giudicati; io sono davvero io, e quindi sono libero di raccontare quello che io sono». Il rapporto tra colleghi dunque subisce un forte miglioramento: la condivisione di aspetti personali e profondi, in un contesto privo di competizione o giudizio, porta ad apprezzare maggiormente chi ti sta attorno, a tener conto delle esperienze che hanno vissuto e a vivere un rapporto più stretto e grato. Andrea lo definisce “un ciclo virtuoso”: «Si crea un’affinità e una complicità sul posto di lavoro che fino al giorno prima non c’era, perché conoscevi quella persona solo per la sua “facciata”; ora ne conosci un dettaglio in più, perciò ti viene da essere più affine, più attento, più vicino».
Anche quest’anno l’obiettivo del laboratorio di scrittura è arrivare a una rappresentazione, realizzata in collaborazione con Silvia Barbieri, che avrà luogo durante la cena di Natale del 19 dicembre, sulla base di testi personali sul tema della memoria. Senza fare troppi spoiler, non resta che mettersi in prima fila e godersi lo spettacolo.