EDUCatt e la sostenibilità per una “casa comune”
Dal 2021 l’UE abolirà la plastica monouso: siamo nell’era della sostenibilità, dove ogni piccolo gesto quotidiano può avere un peso importante all’interno dell’economia globale. EDUCatt si impegna su questo fronte da anni e concretizza i pensieri in azioni volte a sensibilizzare gli studenti e migliorare la gestione della “casa comune”.
Era il 2008 quando, con Collegio Virtuoso, EDUCatt lanciava la prima campagna espressamente dedicata all’educazione alla sostenibilità e rivolta agli studenti dei collegi.
In continuità con questo percorso EDUCatt, in collaborazione con ASA – Alta Scuola per l’Ambiente – elaborò un progetto pilota di approfondimento e condivisione delle principali tematiche relative all’ampio argomento della sostenibilità, che coinvolse in prima battuta la Residenza “Buonarroti” di Milano e il collegio “Sant’Isidoro” di Piacenza.
Nacque CollegialMente Green, il progetto che vide le due realtà residenziali individuate per questa prima fase confrontarsi in uno scambio efficace con la possibilità di interagire grazie a momenti comuni, lectiones, confronti tra studenti, laboratori.
In questi undici anni la Fondazione ha portato avanti con piccole azioni e dichiarazioni d’intenti una filosofia che oggi si concretizza e si racchiude sotto il cappello di Casa Comune.
Casa Comune è il progetto di educazione alla sostenibilità ambientale e umana che EDUCatt mette in atto a partire da piccoli step, iniziative e azioni per un’ecologia integrale, che contribuiscano all’educazione, alla sostenibilità e all’uso consapevole delle risorse comuni.
Ispirato dall’enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco, il progetto Casa Comune prevede una serie di azioni per educare all’uso consapevole delle risorse condivise.
In tutte le mense gestite da EDUCatt, grazie a un accordo con IoBevo®, ormai da alcuni anni è possibile consumare liberamente le bevande durante la consumazione dei pasti, dall’acqua microfiltrata naturale, gassata e effervescente, alle bibite e ai succhi di frutta. A Piacenza nella sala Frassino della Mensa.7, dotata di circa 90 posti e dedicata alla consumazione di pasti rapidi durante il periodo delle lezioni, tutto lo stovigliame a perdere è in materiale completamente biodegradabile, con una riduzione importante dell’impatto di plastica.
Al Collegio Sant’Isidoro e in Residenza Gasparini, nella sede di Piacenza, nel corso del 2019 tutte le stoviglie di plastica sono state sostituite con una dotazione riutilizzabile che viene data ai collegiali all’ingresso in Collegio, riducendo così sensibilmente la quantità di stoviglie a perdere utilizzate durante i fine settimana.
Inoltre, incrociando le esigenze dei collegiali e alcune iniziative promosse dall’Ateneo, a partire dalla sede di Roma i Collegiali sono stati dotati di borracce di acciaio, lavabili in lavastoviglie e personalizzabili, realizzate in collaborazione con IoBevo®, con l’obiettivo di ridurre il consumo di bottigliette di plastica. L’iniziativa è parte di un progetto più ampio, volto a fornire agli studenti una maggiore consapevolezza sull’uso delle risorse.
Le attività previste si basano sulla forte considerazione del ruolo rivestito dai comportamenti che ogni singola persona può mettere in atto, partendo proprio da quanto già è stato sviluppato all’interno delle due residenze, dai percorsi che sono già stati delineati, dalle azioni cui già concretamente viene richiamata l’intera comunità residenziale presente nelle due strutture.
I contenuti principali che saranno trattati all’interno del percorso si possono ricondurre a due macro aree: Consumi energetici e cibo, nell’ottica di una riduzione degli sprechi e degli scarti, e Turismo sostenibile, data la natura ricettiva e ospitante delle due residenze. La ricaduta economica, inoltre, inevitabilmente legata al concetto di sostenibilità, potrà portare benefici sia direttamente per gli studenti residenti nelle due comunità sia per la gestione delle residenze stesse. Il percorso, già in avvio, sarà molto ricco e articolato e prevede lezioni frontali, lezioni laboratoriali, role play, case history, attivazione di gruppi informali/motivati per progettare/realizzare azioni conseguenti.