Il tempo messo a disposizione per l’altro: vivere il Collegio durante l’emergenza
Con piccoli o grandi contributi, i collegiali dimostrano la solidarietà e l’appartenenza alle proprie comunità, vivendo in pieno i momenti in condivisione e mettendosi a servizio di chi ha più bisogno.
«E allora ci siamo chieste: cosa possiamo fare? Come vivere questo tempo particolare? Come renderlo comunque un tempo importante?»
(Collegio Paolo VI)
Anche e soprattutto in questo periodo di confusa chiusura e isolamento forzato, i collegiali agiscono nel pieno rispetto delle normative e danno il loro contributo, piccolo o grande che sia, nell’aiutare chi si trova nell’emergenza e nella difficoltà.
Mentre le Direzioni dei Collegi e delle Residenze continuano a gestire con dedizione e passione le loro comunità e a offrire il loro supporto agli studenti e alle studentesse che sono anche molto lontani dalle loro case (come il Collegio Sacra Famiglia e la residenza InCampus Guesthouse, che ospitano numerosi studenti internazionali), i collegiali mantengono vive le relazioni, dentro e fuori dal collegio: è diventato ormai normale ricevere grandi quantità di messaggi, video, audio, o avere, dopo le quotidiane lezioni online, un appuntamento fisso in videochiamata per chiacchierare e passare il tempo con decine di persone, vicine e lontane, in una volta sola. Non solo: in maniera inaspettata la convivialità prospera, e i profili social si riempiono dei volti sorridenti di chi organizza pranzi pasquali, pizzate e aperitivi in terrazza a debita distanza (come le ragazze del Marianum e del Paolo VI, aiutate dallo staff di EDUCatt), chi organizza momenti ludici sui social (e i sette collegiali rimasti al San Damiano hanno di fronte a loro, ovviamente virtualmente, moltissimi avversari e compagni di squadra) e chi quotidianamente suggerisce spunti culturali per mettere a frutto il proprio tempo in quarantena (da qui nascono la rubrica social L’Agostino consiglia e il ciclo di conferenze virtuali sulle conseguenze economiche e sociali della situazione attuale del Collegio Augustinianum; da Piacenza arrivano inoltre gli incontri Leggiamo. Riflettiamo. #restiamouniti, sul canale Instagram del Collegio Sant’Isidoro).
In una situazione come questa nascono nuovi modi per vivere la propria spiritualità, singolarmente e in condivisione: dal Paolo VI all’Augustinianum, al Marianum e al Sant’Isidoro, l’intera comunità collegiale è stata coinvolta nel vivere gli appuntamenti della Settimana Santa e momenti di riflessione (dalla recita del Santo Rosario alle messe, passando per i “caminetti tematici” a cura dell’assistente spirituale del Collegio piacentino don Roberto Maier). Animati dallo spirito di solidarietà e condivisione che da sempre contraddistingue le realtà collegiali dell’Università Cattolica, i ragazzi e le ragazze hanno dimostrato di essere in grado di modificare, anche in maniera drastica, la vita di tutti i giorni, per lasciare (letteralmente) spazio a chi in questo momento sta combattendo in prima linea contro la pandemia. È il caso dell’esemplare atteggiamento del Collegio San Luca Barelli, le cui aree, visto il forte coinvolgimento della sede di Roma nella situazione emergenziale, sono state interamente messe a disposizione della Fondazione del Policlinico Gemelli. Uno sforzo che non sarebbe stato possibile, racconta Rita Montrone, «se non avesse visto il coinvolgimento attivo e collaborativo di tutte le componenti coinvolte: in primis le studentesse, alle quali è stato richiesto un sacrificio non piccolo e dal fine indiscutibile, e la Direzione del Collegio, che ha saputo fronteggiare l’emergenza nell’emergenza».
Con la consapevolezza di trovarsi accanto e dentro a realtà fortemente coinvolte, i Collegi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore hanno inoltre deciso di contribuire con donazioni e quote devolute a sostegno di istituzioni in prima linea in questo particolare momento storico. Il Collegio Ker Maria ha deciso di partecipare, a supporto della zona di Monte Mario, all’iniziativa della vicina parrocchia dei Monfortani, che organizza raccolte di beni di prima necessità da distribuire a domicilio. Tramite il COI il Collegio San Damiano e i collegi romani stanno inoltre valutando come dare sostegno a chi è stato maggiormente colpito dalla pandemia, facendo una donazione a enti benefici.
Il Collegio Paolo VI ha devoluto una quota, prevista per vivere la Pasqua in condivisione, in supporto all’emergenza Covid. Il Collegio Ludovicianum, impossibilitato a prestare il servizio settimanale presso la mensa dell’Opera San Francesco per i Poveri (svolto regolarmente fino alla chiusura), ha contribuito alla donazione per la Fondazione IRCCS Ca’ Granda – Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e ha intenzione di organizzare, alla riapertura della struttura, una raccolta di indumenti e generi di prima necessità per l’Opera San Francesco.
In collaborazione con l’associazione Agostini Semper, i collegiali dell’Augustinianum hanno organizzato una raccolta fondi (in cui è confluita parte del fondo destinato alle attività del collegio) interamente devoluta alla Regione Lombardia per la lotta contro il coronavirus. Anche il Collegio Marianum, assieme all’associazione delle ex studentesse M.E.A., ha effettuato donazioni all’Istituto Auxologico di Milano per l’acquisto di materiale sanitario. La Consulta degli studenti del Collegio Sant’Isidoro e della Residenza Gasparini, d’intesa con la Direzione, ha infine devoluto una somma alla Caritas Diocesana e all’Ospedale di Piacenza; «un gesto che speriamo possa portare un po’ di sollievo agli uomini e alle donne che ogni giorno affrontano questa crisi», scrive la vicedirettrice Giulia Rugna Sapia.
Le prossime donazioni che arriveranno, come quella annunciata dalla Residenza Buonarroti, non fanno altro che rafforzare la profonda consapevolezza dei collegiali che, nel vivere questo particolare momento (raccontato nella sua complessità e nell’impegno richiesto agli Enti per il Diritto allo Studio Universitario in questa situazione emergenziale all’interno della lettera aperta del presidente di Acru Angelo Giornelli), rendono prezioso il loro tempo, messo a disposizione (come possibile e quanto possibile) anche per l’altro, chiunque esso sia.
[Si ringraziano per la collaborazione alla stesura dell’articolo Maria Grazia Fiorentini, Nicola Gadaleta, suor Sara Ghiglioni, Rita Lucia Montrone, Rossella Pellegrino, Mattia Pivato, Giulia Rugna Sapia, Matteo Viadana Piovesan e le Direzioni del Collegio Ker Maria e San Damiano.]