La cura della pelle (non) va in vacanza
Nel pieno dell’estate, tra un tuffo al mare, una camminata in montagna e una passeggiata in città, i consigli della dott.ssa Raffaella Romeo, direttrice del Centro Sanitario EDUCatt di Milano sulla protezione della pelle dai raggi solari.
L’estate 2020 sarà senz’altro un’estate che ricorderemo: complice il lockdown e la quarantena forzata, gli italiani si riscoprono ancora di più un popolo di vacanzieri.
Che si prediliga l’aria fresca delle montagne, un lettino su qualche lido assolato, la calma della città vuota, un weekend per una gita fuori porta, al lago o in qualche città d’arte, una cosa di certo non mancherà: il sole.
Perché ad agosto non importa che tu sia in Riviera Romagnola o sulle Dolomiti, l’importante è proteggere la pelle dai raggi solari dannosi.
Secondo una ricerca condotta da YouGov nel 2019, il 31% degli intervistati dichiara di non utilizzare prodotti con protezione solare quando si espone al sole (questo report è stato realizzato utilizzando dati rilevati tramite metodologia Omnibus.
YouGov ha intervistato, in modalità CAWI, un campione di 1002 rispondenti rappresentativi della popolazione Italiana di età 18+).
I motivi sono molteplici: pensano di non averne bisogno, non amano la sensazione della crema sulla pelle e preferiscono non applicare prodotti contenenti ingredienti chimici.
Abbiamo chiesto alla Dott.ssa Raffaella Romeo, Direttrice del Centro Sanitario EDUCatt di Milano, il suo parere medico e qualche consiglio utile per affrontare queste ultime settimane di solleone estivo.
Domanda: Perché proteggere la pelle?
Risposta: Dobbiamo ricordare che la pelle è un vero e proprio organo e va quindi curata e protetta come qualunque altro organo. Rappresenta la prima barriera di protezione del nostro corpo contro le aggressioni esterne, controlla l’evaporazione e contribuisce alla regolazione termica del corpo.
D: La prima cosa che mi viene in mente se penso all’estate è la crema. Che sia protettiva o doposole, l’importante è idratarsi. Ma in che modo?
R: Giusto, perché la pelle conservi la sua elasticità, è fondamentale che sia costantemente idratata, sia dall’esterno che dall’interno. Oltre l’80% della nostra idratazione deriva dai cibi che assumiamo e dall’acqua che beviamo. È pertanto particolarmente importante un regime alimentare equilibrato, consumando alimenti più ricchi di acqua quali frutta e verdura fresca e bevendo non meno di 2 litri di acqua al giorno. L’esposizione al sole, l’acqua di mare e la sudorazione contribuiscono a disperdere grosse quantità di liquidi che devono essere costantemente reintegrati. Attenzione però perché anche in montagna c’è il rischio disidratazione: l’aria rarefatta fredda e secca delle quote più elevate, l’esposizione al sole per molte ore e la respirazione stessa, comportano la dispersione di molti liquidi anche in assenza di sudorazione. È fondamentale ricordare che lo stimolo della sete è già indicativo di una iniziale disidratazione.
D: Sicuramente idratarsi è importante, ma bisogna ricordarsi sempre di proteggersi, soprattutto in queste giornate di caldo torrido e sole cocente. Che cosa significa SPF e perché è così importante?
R: SPF sta per “Sun Protection Factor”, ovvero letteralmente è il fattore di protezione solare, un numero indicato sui cosmetici che contengono filtri solari e che definisce la capacità di difendere la pelle dall’insulto attinico, in particolare da radiazioni UVB. Contribuiscono al mantenimento del film idrolipidico e fungono da schermo contro i raggi UV. In generale, la “pericolosità” per l’uomo dei raggi UV aumenta al diminuire della lunghezza d’onda e all’aumentare della frequenza.
È bene tenere a mente che i livelli di UV sono più alti al crescere dell’altitudine (ogni 1000 m di altezza i livelli di UV crescono del 10-12%) e dell’altezza del sole, specialmente verso mezzogiorno nei mesi estivi, e al diminuire della latitudine e della nuvolosità.
Per questo occorre limitare il più possibile l’esposizione tra le ore 10 e le 14, indossare sempre cappelli protettivi anche per occhi, orecchie naso e collo, indossare occhiali da sole e usare creme protettive non inferiori a +15 FP, rinnovando l’applicazione ogni 2 ore circa, oppure dopo aver nuotato o fatto attività fisica all’aperto.
D: La pelle è un organo e come tale va protetto e preservato. Cosa si può fare in termini di prevenzione?
R: Col passare del tempo sulla pelle compaiono spesso macchie brune e piccoli nei che nella maggior parte dei casi hanno una natura assolutamente benigna. Tuttavia, in alcuni casi, i nei possono trasformarsi in lesioni pre-cancerose o francamente cancerose quali, ad esempio, il melanoma cutaneo. È quindi fondamentale che annualmente ci si sottoponga a una visita specialistica dermatologica che consenta una diagnosi precoce, offrendo maggiori possibilità di guarigione dalla malattia e prognosi favorevole a lungo tempo.
Dopo questo articolo non avremo più scuse: si può prendere il sole responsabilmente godendosi il meritato relax.
Anche la pelle va in vacanza ma non senza protezione.
Buona estate!