“Viaggi e miraggi” in EDUCatt
Se l’estate 2020, segnata da una convivenza forzata con un virus inatteso, non è forse il tempo migliore per viaggiare, in EDUCatt è l’occasione giusta per condividere qualche esperienza di viaggio e dare ai colleghi nuovi spunti per iniziare a definire la prossima meta.
Che sia verso una nuova meta da esplorare o verso un luogo del cuore, un viaggio inizia sognandolo, prende forma progettandolo e, dopo averlo vissuto, sa rinascere in ogni racconto carico di emozioni e di nostalgia. In quest’estate incerta, segnata da una convivenza forzata con un virus inatteso e indesiderato, molti hanno rivisto i loro programmi adattandoli a nuove contingenze con itinerari tra mari e monti della nostra splendida terra.
«La carta geografica, anche se statica, presuppone un’idea narrativa» (Italo Calvino) e se l’estate 2020 non è il momento giusto per viaggiare, che sia almeno occasione per condividere con i colleghi qualche esperienza vissuta e raccogliere idee di viaggio per cominciare a sognare la prossima meta in tempi più sereni e sicuri.
Un viaggio on the road tra Toscana, Costiera Amalfitana, Matera, Puglia e Marche è infatti la soluzione di Silvia per quest’anno particolare, in attesa di tornare a scoprire le terre del Centroamerica che tanto l’affascinano: del suo viaggio in Messico ricorda infatti scenari culturali e paesaggistici mozzafiato.
Se chiude gli occhi e si immagina con una tazza di caffè su una terrazza di Amman le sembra ancora di sentire il suono solenne della città in preghiera alle prime luci dell’alba: del suo viaggio in Giordania, infatti, Michela ricorda con precisione i suoni, i colori e i sapori di una terra calda e accogliente. Tra le esperienze indelebili l’escursione nella riserva di Dana, durante la quale ha assaggiato uno dei the migliori della sua vita, ma anche la visita a Petra, una delle sette meraviglie del mondo, con un cammino lungo il Siq fino alla porta del tempio El Khasneh e l’avventura nel Wadi Rum, il deserto di sabbia rossa di Lawrence d’Arabia, dove in una notte in mezzo al deserto illuminato dalla luna e animato solo dai suoni della natura è difficilmente descrivibile a parole.
«C’è chi viaggia per perdersi, c’è chi viaggia per trovarsi»: e così è stato per Micaela in un pomeriggio solitario a Bryant Park che fa del suo viaggio post maturità a New York uno dei più indimenticabili della sua vita, mentre della crociera nei fiordi norvegesi ricorda paesaggi incredibili e acqua in tutte le sue forme (dal mare alle cascate, dai fiumi ai ghiacciai): un contatto con la natura sorprendente che l’ha fatta innamorare di montagne e strapiombi sul mare.
Per gli amanti della montagna Lidia suggerisce una vacanza in Trentino, perfetta anche per pochi giorni: la Val di Non, conosciuta per le mele, offre anche diverse attrazioni paesaggistiche e artistiche come Castel Caldes, Castel Valer o il più famoso Castel Thun. Per unire paesaggio e arte il suo consiglio è una passeggiata fino al Santuario di San Romedio, dove, se si è particolarmente fortunati, si può anche vedere l’orso Bruno, un animale che è stato liberato da una condizione di cattività proprio nell’area che circonda il santuario; mentre per un maggior contatto con la natura il Lago di Tovel, con i suoi colori mozzafiato e camminate lungo tutto il perimetro, è un’ottima soluzione.
Per mettersi in viaggio con loro bisogna caricare lo zaino in spalla, indossare scarpe comode e scordarsi le vacanze rilassanti all’ombra di una palma: i viaggi di Maela e Leonardo, infatti, muovono alla ricerca di un contatto autentico con luoghi incontaminati, anche a costo di rinunciare ad ogni comfort.
Del loro viaggio nel cuore desertico dell’Australia Leonardo racconta di quindici giorni di campeggio estremo con sveglie all’alba per evitare il caldo e lunghe marce per spostarsi da una meta all’altra: un’esperienza unica nella natura inalterata, capace di creare legami profondi con i compagni d’avventura.
Nel cuore di Maela è scolpito il loro viaggio in Asia che è stato una vera scoperta per l’anima: un mese tra Bangkok, Laos, Cambogia e Malesia alla ricerca dell’autenticità, in particolare del popolo laotiano, un popolo che subisce l’invasione territoriale cinese, quindi sociale e politica. Un percorso via terra e via fiume nei luoghi più incontaminati che, partendo dalla capitale Luang Prabang, gli ha permesso di scoprire il Laos più autentico, che è spiritualità – comunione tra cielo e terra, in cui l’uomo risulta sempre un pezzo del tutto – ma anche perseveranza di chi si adatta a condizioni a volte difficili costruendo case-palafitte su fiumi o villaggi inerpicati tra nuvole e foreste pluviali.
Per un itinerario, sia estivo che invernale, in Trentino Alto Adige il consiglio di Marco è una passeggiata tra le montagne che circondano il Lago di Braies: gli scenari naturali mozzafiato non smettono mai di incantarlo e di fargli tornare alla memoria i bei ricordi dei campiscuola. Nei soggiorni invernali, invece, il suo viaggio inizia solitamente con visita alla distilleria Marzadro, prosegue con un pranzo alla Forst e culmina nella visita ai mercatini natalizi del posto, tra Brunico e dintorni.
E se è vero che «ogni cento metri il mondo cambia» (Roberto Bolaño) i viaggi di Andrea non hanno bisogno di scenari esotici e sempre nuovi per trovare quello che cerca: l’emozione di riscoprire nei luoghi d’infanzia le estati bambine trascorse con nonni, zii e cugini sotto lo stesso tetto nella sua casa di Arenzano o la convivialità delle serate trascorse a Crodo attorno a un tavolo di amici, quando una chitarra per suonare e un pallone da rincorrere erano tutto ciò di cui aveva bisogno. Ancora oggi i luoghi della sua infanzia sono i posti dove preferisce spendere le sue vacanze, luoghi magici dove ritrovarsi e ritrovare i ricordi, come quella notte in cui davanti a un cielo stellato disse a sua madre che «gli spazi neri sono meno dei puntini bianchi».
Che sia nei luoghi d’infanzia, nei posti del cuore o verso mete ancora inesplorate l’augurio per tutti è di godersi il viaggio, di condividerlo con persone amate, di raccontarlo e farlo rivivere nei ricordi, ma soprattutto di averne sempre uno da sognare e da progettare.