Pagine di… ecologia!
Ecologia, ma non solo. Ecologia del paesaggio, del diritto, della mente, della comunicazione. E sostenibilità. Quante ecologie esistono? E come possono aprirci allo sguardo sul mondo?
La parola ecologia, designando una scienza complessa, è ormai al centro di innumerevoli riflessioni che non si limitano più al campo di ricerca puramente naturale ma spaziano in tutti i campi del sapere. Se il termine viene introdotto in Germania nel 1866 da E. H. Haeckel per indicare la parte della fisiologia che studia le funzioni di relazione degli organismi con l’ambiente circostante e tra loro, nel corso di più di centocinquant’anni il concetto si è sviluppato innescando una serie sterminata di relazioni con le più svariate branche del sapere. Esiste, per esempio, l’ecologia paesaggio, l’ecologia del diritto, l’ecologia della mente, l’ecologia della comunicazione…
Questo ampliamento del termine sta a dimostrare la fecondità stessa del pensiero ecologico che osserva il mondo come un sistema in cui tutte le sue componenti interagiscono in reti fluide e costantemente instabili. La fragilità intrinseca della relazione tra la terra e i suoi abitanti, e tra gli abitanti stessi, dai più piccoli ai più grandi, sarebbe proprio il principio da considerare e da proteggere per salvaguardare un’armonia e un equilibrio necessari per mantenere la vita al grado di complessità e riproducibilità minimo per la sua stessa esistenza.
Uno dei grandi teorici dell’ecologia del paesaggio è Gilles Clément. Inventore del concetto di Terzo paesaggio di cui ha scritto anche un Manifesto, considera il mondo come un giardino planetario e ci invita a guardare alla ricchezza di tutti i luoghi abbandonati dall’uomo: le grandi aree disabitate del pianeta, riserve naturali e parchi, ma anche spazi più piccoli e diffusi, quasi invisibili come le aree industriali dismesse dove crescono rovi e sterpaglie fino alle erbacce al centro di un’aiuola spartitraffico. Questi spazi diversi, accomunati solo dall’assenza di ogni attività umana, possono sembrare solo scarti ma presi nel loro insieme e guardati da una prospettiva ecologica diventano fondamentali per la conservazione della diversità biologica. Sono sacche di resistenza in cui le diverse forme di vita pullulano e si riproducono e concorrono al mantenimento della vita sulla terra.
Non è secondario nemmeno il concetto di ecologia del diritto. Nel libro omonimo alla disclipina, Fritjof Capra e Ugo Mattei mettono in discussione la concezione attuale del diritto giudicandola non solo inadatta all’applicazione alla contemporaneità ma foriera di crisi ambientali, economiche e sociali. Il diritto, se riformato, potrebbe divenire lo strumento di regolazione positiva delle sfide per il miglioramento della vita sulla terra, proposito non più differibile. Il diritto, infatti, rivoluzionando i suoi concetti e attagliandosi ai principi ecologici che regolano il pianeta, potrebbe essere uno strumento di difesa contro l’oppressione del capitalismo selvaggio e cieco che ha nello sfruttamento delle risorse l’unico devastante principio regolatore.
Fausto Colombo, nel suo ultimo libro uscito per Vita e Pensiero, che verrà presentato il 12 novembre a Bookcity, guarda invece ai media con un approccio ecologico. I mezzi a stampa, la radio e la televisione, gli algoritmi di internet concorrono a formare un ecosistema che, in quanto tale, può essere un tesoro di opportunità ma anche, attraverso i discorsi di odio e le false verità, lo strumento di corruzione dell’universo simbolico delle nostre società. Cosa si può fare? Colombo propone un ‘manifesto per una comunicazione gentile’ per guidare a un’azione comunicativa responsabile che consideri le parole come una via per il rispetto degli interlocutori e un richiamo all’unità della specie umana, la quale proprio attraverso la grammatica e i discorsi che crea può pensare se stessa al passato e, soprattutto, al futuro.
Ma ecologia, più tradizionalmente, significa anche mettere in campo buone pratiche per il riutilizzo dei beni e per la loro messa in comune. È con questo obiettivo, allora, che la nostra Fondazione ha messo a disposizione di studenti, di docenti e del personale tecnico-amministrativo, con il servizio eSharing, il prestito di personal computer portatili e di dispositivi di connessione wifi. Lo scopo è quello di riutilizzare gli strumenti e di agevolare l’accesso alla tecnologia di base necessaria per lo studio e per l’approfondimento e, in generale, di sostenere gli utenti nel percorso di formazione.
Per finire non possiamo non citare un’ecologia che può racchiudere tutte le altre. È l’ecologia integrale professata dalla lettera enciclica Laudato sì di Papa Francesco che spinge gli uomini alla cura della casa comune non tacendo ma denunciando la radice umana della crisi ecologica in atto. Da un commento di questo fondamentale documento prende il via la riflessione dei saggi contenuti in Ecologia integrale. Laudato sì a cura di Claudio Giuliodori e Pierluigi Malavasi. Un libro, e un dialogo, dove tutto dell’uomo e della natura è naturalmente in relazione e dove responsabilità, inclusione, sostenibilità e rispetto delle culture e dell’ambiente sono i capisaldi di una nuova e necessaria alleanza.