La nuova Relazione di Missione
Sta per uscire la nuova Relazione di Missione di EDUCatt che racconta l’impegno della Fondazione nello svolgimento della sua attività, che riassume alcuni dati del 2019 e che si confronta con lo scenario modulato dal Covid, uno stress test per la Fondazione.
Proprio per descrivere l’impegno profuso e i risultati ottenuti, la Fondazione ha deciso di produrre un documento con la tecnica non del bilancio ma del report. Il report, infatti, se permette di osservare un’attinenza meno stringente alle norme indicate dagli organismi internazionali di controllo, fermo restando il rigore necessario nella documentazione, incarna al meglio la possibilità di una narrazione densa di testimonianze, in parole e in immagini, che rivelano, in questo caso più acutamente dei soli numeri, le pratiche quotidiane messe in campo dal piccolo e grande universo di EDUCatt.
Non ci si rende conto della fortuna di essere in salute fino a quando non la si perde. È un bene su cui bisogna investire nel tempo, cercando di vivere in modo razionale per proteggersi maggiormente
Raffaella Romeo
La nuova Relazione di Missione, quindi, diventa non solo uno strumento di riflessione e di dialogo nei confronti degli stakeholder per «rendere conto» ma anche per costruire i nuovi modi del fare e per incontrare sempre meglio i bisogni, interpretando le esigenze e i nuovi modelli di alimentazione, di residenza, di fruizione di contenuti, attuando interventi innovativi, e contribuendo così – attraverso l’erogazione di servizi di qualità, ma soprattutto vicini agli utenti – al progetto educativo dell’Università Cattolica.
Tra le attività documentate nel campo della Ristorazione, per esempio, Sicuri, come a casa, il piano di azioni integrate pensato per lanciare un segnale di ripresa in totale sicurezza agli utenti. Norme per il distanziamento, prevenzione nella diffusione dei contagi, buone pratiche per un uso consapevole e sostenibile delle risorse, soprattutto in ottica “post-lockdown”, concretizzate tramite pagamenti contactless con PayFood, l’app gratuita che permette di pagare in sicurezza i pasti all’interno delle strutture di ristorazione della Fondazione, dispenser di acqua e bevande IoBevo Contact Free Med+, per un prelievo touchless e una riduzione della plastica e Ufirst, l’app che fa la fila in mensa al posto tuo evitando così soste prolungate e assembramenti.
Correlato, il progetto Wellness che si occupa degli aspetti nutrizionali, motori e sanitari e del benessere dello studente. Il percorso dedicato alla salute e all’alimentazione si manifesta dal rinnovo dei menù nelle mense ad opera di un’équipe di esperti, fino alla proposta di un “menù del nutrizionista”.
Se poi definirsi e definire la propria missione è necessario per tracciare un percorso fruttuoso, altrettanto necessario è chiedersi quale sia la percezione del proprio operato agli occhi dei principali stakeholders. Per dare voce ai diversi gruppi di interesse della Fondazione, EDUCatt dal 2017 ha avviato il progetto LIFE (Lightening Innovations for Empowermento) guidato da un’équipe di psicologi in dialogo attivo con la comunità universitaria. Nel 2019 sono state condotte sette azioni dedicate agli studenti (1 focus group, 4 mini focus group e 2 interviste semi strutturate) ed è stato somministrato un questionario al PTA.
Tra le novità, nel contesto dell’impegno della Fondazione nell’erogazione delle borse di studio per reddito e merito agli studenti dell’Università Cattolica attraverso bandi di concorso, premi e agevolazioni economiche, c’è il valore sociale del sostegno delle borse di studio erogate attraverso la fucina creativa e solidale di Casa Fogliani. Sono stati tre, per ora, gli studenti beneficiari.
Elmer, il settimo di nove fratelli in una famiglia di frutticultori della regione di Ancash, zona rurale del Perù. Omayma, che ha 15 anni quando scoppia la guerra in Siria: prima in fuga verso il Libano con la sua famiglia, arriva in Italia nel 2016 come rifugiata politica grazie al programma di corridoi umanitari di SPRAR e UNHCR. Denish invece cresce in un paese rurale dell’Uganda del nord, in una famiglia orfana di padre che non può permettersi il lusso di avere pensieri “superflui”.
I tre ragazzi non si conoscono ma una cosa li accomuna: sono giovani e brillanti studenti che grazie al progetto “Buoni a far del bene” di Casa Fogliani sono riusciti ad accedere alla formazione universitaria dell’Universita Cattolica, coronando il loro sogno di un futuro ambizioso e consapevole.
La nuova Relazione di Missione, qui brevemente esposta in alcuni dei suoi aspetti, può essere allora davvero uno stimolo per re-immaginare l’impegno della Fondazione nel presente e per proiettarsi nel futuro con uno sguardo rivolto all’immediato passato. Fare il punto, misurare le basi per sostenersi e guardare lontano. Un compito non facile ma, per tutti, straordinariamente appassionante.