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La vaccinazione come «azione etica»

Scegliere di vaccinarsi non è solo un’azione individuale ma una sfida etica e comunitaria. Una sfida che riguarda la specie umana. E solo come tale può essere discussa, compresa e affrontata.

Il 27 dicembre 2020 è iniziata la campagna vaccinale in Italia e in Europa. I dati del Report Vaccini Anti Covid-19 aggiornati al 17 gennaio 2021 riportano che sono già 1.123.021 le persone vaccinate di cui oltre 800.000 sono operatori sanitari e sociosanitari; al momento il personale non sanitario vaccinato raggiunge quasi le 200.000 persone.

Questi e gli altri dati disponibili sul portale messo a disposizione dal Ministero della Salute, oltre a raccontare l’enorme sforzo organizzativo e gestionale dello Stato, ci permettono di essere costantemente informati sullo svolgimento di una campagna completamente gratuita e garantita a tutti che offrirà i vaccini a tutta la popolazione, secondo un ordine di priorità che tiene conto del rischio della malattia, dei tipi di vaccino e della loro disponibilità.

Le prime categorie ad essere vaccinante saranno gli operatori sanitari e sociosanitari, i residenti e il personale dei presidi residenziali per anziani (RSA) e le persone di età avanzata.

Nello Stato della Città del Vaticano, il 13 gennaio anche al Papa emerito e a Papa Francesco è stata somministrata la prima dose del vaccino. Proprio Papa Francesco ha definito la vaccinazione «un’azione etica, perché ti giochi tu la salute, ti giochi la vita, ma giochi anche la vita degli altri».

Nei prossimi mesi, dunque, ognuno di noi si troverà ad essere impegnato in questa azione etica d’importanza internazionale su base volontaria.

Ognuno di noi dovrà, cioè, al momento della chiamata, scegliere volontariamente se essere vaccinato o meno. Non tutti, tuttavia, sceglieranno di aderire alla proposta. Tra coloro che rifiuteranno non ci saranno solo negazionisti e No-vax ma anche coloro che avranno paura. Come ha scritto Massimo Recalcati in un commento su «la Repubblica», paura di qualcosa di sconosciuto che ti entra nel corpo e che scatena una fobia paragonabile alla paura di volare o a quella di ritrovarsi in luoghi chiusi.

Proprio in merito a questa paura irrazionale, è lo stesso Recalcati a suggerire uno sforzo teso da una parte alla comprensione di questa paura come comprensibile e serio fatto psicoanalitico e dall’altra a fugare questa paura tramite la massima trasparenza comunicativa, evitando messaggi ambigui, contradditori o violenti. Questo compito toccherà a tutti noi ma soprattutto a chi ha visibilità e il potere di indirizzare l’opinione pubblica infondendo fiducia e tranquillità.

Come cittadini, possiamo informarci, leggendo e ascoltando fonti degne di rispetto e fiducia. Tralasciando la selva di instant book sulle vaccinazioni e i virus usciti negli ultimi caotici mesi, potrebbe essere interessante affrontare alcune letture che ricostruiscano il contesto delle epidemie contemporanee e le interconnessioni biologiche.

Spillover di David Quammen, per esempio, fa esattamente questo. Prendendo in esame le maggiori epidemie che hanno sconvolto l’umanità, Quammen indaga andando alla ricerca del paziente zero e fino alle modalità di spillover, ossia del salto di specie tipico che si verifica quando un patogeno passa da un animale a un essere umano, radicandosi nel secondo come agente infettivo. Il libro di Quammen, costruito quasi come un thriller, aiuta a capire la recorsività di questi eventi, arrestabili solo grazie a ingenti sforzi scientifici e medici.

Un libro che fa della spiegazione dell’interconnessione tra essere umano ed ambiente, evocata dalle parole di Papa Francesco, il centro della sua riflessione è invece Come un’ombra del futuro di Timothy Morton. Qui il filosofo e professore alla Rice University di Houston sostiene che tutte le forme di vita sono tra loro collegate in una rete vasta e fittamente intrecciata. Nessun essere vivente, nella sua singola sostanza, può esistere come indipendente e isolato: l’interconnessione tra individui fonda e governa tutte le manifestazioni della vita.

La comprensione di questa interconnessione è ciò che Morton chiama “pensiero ecologico” e, in questo saggio, ne indaga le profonde implicazioni filosofiche, politiche ed estetiche.

Proprio la vicenda del Covid-19 e la corsa alla vaccinazione può essere un’occasione per ripensare la propria vita e la vita della specie umana dei prossimi anni in senso ecologico.

Un virus che fa il salto di specie ci parla di una connessione uomo-animale intrinsecamente più stretta di quanto quotidianamente immaginiamo. Questo fatto riporta l’uomo a rielaborare il pensiero sull’umano per riconoscere la sua animalità e la sua naturalità. L’uomo è un essere vivente nel mondo e il mondo agisce su di lui. E noi, in quanto esseri umani, agiamo nel mondo e siamo del e nel mondo. Siamo costantemente responsabili delle nostre azioni, in quanto singoli e in quanto specie, nei confronti del mondo e degli altri esseri umani.

In un certo senso la vaccinazione di massa cui stiamo assistendo ci pone sfide e interrogativi che mettono in gioco e affrontano la paura della morte, del ricevere l’altro da sé ma anche del dare all’altro da sé, e quindi dell’azione interconnessa, che cioè non fa bene solo a chi la pratica ma anche agli altri, intendendo qui, e per davvero, gli altri come tutti gli esseri umani nel mondo.

Simone Biundo

Simone Biundo (Genova, 1990) è insegnante di lettere a Genova in una Scuola secondaria, è editor della rivista «VP Plus», è ricercatore indipendente di storia dell’editoria e della letteratura. Ha pubblicato poesie su «Neutopia», «Margutte», «Poesia del nostro tempo» e «Nuovi Argomenti». Per Interno Poesia è uscito il suo primo libro di poesie, "Le anime elementari" (2020). Con il poeta Damiano Sinfonico, l’attrice e linguista Sara Sorrentino cura la rassegna di poesia contemporanea , poet. – alla libreria Falso Demetrio. Qui in EDUCatt collabora come ghostwriter, SMM e content manager.

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