Un questionario agli studenti: le prime impressioni
Per dare voce agli studenti dell’Università Cattolica, principali fruitori dei nostri servizi, lo staff di psicologi del Progetto LIFE ha costruito un questionario somministrato nel mese di dicembre: oggi i primi risultati parziali permettono qualche spunto di riflessione interessante.
Nel mese di dicembre a tutti gli studenti dell’Università Cattolica è stato chiesto di rispondere a un questionario inerente ai servizi della Fondazione, somministrato tramite la piattaforma online Questback. Il questionario, sviluppato ed erogato grazie alla collaborazione con il Nucleo di valutazione d’Ateneo, è stato costruito dall’équipe di psicologi del Progetto LIFE (Lightening Innovations For Empowerment), sempre in dialogo con la comunità universitaria per indagare la conoscenza e la soddisfazione da parte dei fruitori principali dei nostri servizi, ma anche per sondare la percezione dell’operato quotidiano di un Ente che nasce per accompagnare e agevolare il percorso universitario.
Il questionario, strumento d’indagine quantitativo, rispetto alla totalità dei rispondenti ha registrato una percentuale di partecipazione così suddivisa tra le varie sedi:
Da prima lettura dei dati parziali emergono informazioni interessanti che testimoniano una diversa conoscenza e fruizione dei servizi tra le varie sedi dell’Università Cattolica: per esempio, il servizio di ricarica del badge tramite l’app PayFood è più conosciuto a Roma e Piacenza-Cremona, rispetto che a Milano e Brescia,
mentre per gli studenti di tutte le sedi il principale strumento attraverso cui si informano sui servizi e le attività di EDUCatt sono le comunicazioni che giungono nella casella di posta istituzionale (@icatt.it), seguite dal sito web, dal passaparola e dai canali social dell’Ente.
Nell’attesa che i dati grezzi siano rielaborati e approfonditi dal gruppo di lavoro del Progetto LIFE, per essere restituiti in analisi ai responsabili dei vari servizi, queste prime impressioni sottolineano l’importanza di centralizzare l’attività della Fondazione sulle esigenze vecchie e nuove degli studenti: proposito che si può raggiungere non solo dandogli voce, ma soprattutto mettendosi all’ascolto delle loro risposte.