Coronavirus, la risposta è nello screening
“Prevenire è meglio che curare”: al di là della saggezza da proverbio, questa sembra essere davvero l’unica soluzione in epoca di pandemia: controlli e monitoraggi per uno stile di vita più consapevole.
EDUCatt ha dato la possibilità ai collegiali di ciascuna sede, per il mese di febbraio, di sottoporsi a tampone gratuito secondo diverse tipologie e modalità. La procedura verrà riproposta nei prossimi mesi e permetterà di verificare l’adeguatezza delle misure di contenimento intraprese e fornirà dati importanti per il tracciamento.
L’adesione è stata su base volontaria; gli studenti, dopo aver compilato un questionario ricevuto per email, sono stati ricontattati per la comunicazione della data di somministrazione e per le istruzioni puntuali. In considerazione delle possibilità di reinfezione, l’offerta è stata rivolta anche agli studenti che avessero già sviluppato la malattia con successiva negativizzazione.
L’obiettivo della Fondazione è di proseguire con le attività di monitoraggio ed estenderle anche ai lavoratori e ai collaboratori che svolgono mansioni particolarmente sensibili, come nel caso dei servizi erogati a contatto diretto con il pubblico o espletati in ambienti particolarmente affollati o che richiedono una presenza fisica quotidiana non differibile.
L’obiettivo di attività di questo tipo è quello di identificare in modo precoce e rapido i contagiati per concentrare e differenziare gli sforzi di contenimento sui casi e non agire in modo indiscriminato; mappare progressivamente la popolazione infetta – incluse le persone contagiate asintomatiche – identificando le persone che hanno sviluppato la risposta anticorpale, potrebbe aiutare a favorire una più rapida ripresa delle attività in totale sicurezza.
Con il termine screening si intende una campagna di test “di controllo” effettuata su una popolazione che non mostra sintomi e non necessariamente è stata raggiunta dal contagio. Questo metodo risulta essere particolarmente efficace quando vengono coinvolte un’area geografica delimitata e una comunità circoscritta, come nel caso degli ospiti dei collegi o dei lavoratori impegnati in un servizio a contatto con il pubblico.
I vantaggi dell’approccio “test periodici per tutti“ si manterrebbero in diversi scenari (sia quello in cui i casi siano ormai in diminuzione, sia nell’eventualità di un nuovo, rapido rialzo delle infezioni).
Uno studio del Massachusetts General Hospital evidenzia come uno screening periodico e regolare dell’intera popolazione di determinate aree geografiche, che includa non solo chi mostra sintomi compatibili con il Covid-19 ma anche gli asintomatici, potrebbe ridurre gli episodi di trasmissione del coronavirus SARS-CoV-2, i ricoveri in ospedale e i decessi. Questo tipo di approccio potrebbe anche risultare economicamente sostenibile, se solo le attività fossero erogate da tutti gli enti a prezzi calmierati.
Questa è la sfida che EDUCatt accoglie per i prossimi mesi: garantire una ripresa in totale sicurezza e alla portata di tutti.