Essere vegano: una scelta di vita
Il veganismo non è solo un sistema di alimentazione che persegue il benessere fisico, ma è prima di tutto una vera e propria filosofia che sottende criteri etici. Dimostrati i benefici per la salute e per l’ambiente, esistono anche dei rischi? Continua il viaggio del professor Miggiano tra le diete a base vegetale.
Negli ultimi anni è cresciuto l’interesse verso la dieta vegana, un regime alimentare che sottende una vera e propria scelta di vita che si è diffusa sia per ragioni etiche che per questioni salutistiche.
Per motivazioni etiche si intende il rispetto per la vita di tutti gli animali, domestici e selvatici, nonché per l’ambiente in cui noi stessi viviamo. Allo stesso tempo, scegliendo di non cibarsi di alimenti di provenienza animale, chi sceglie di essere vegano è convinto del fatto che modificando le proprie abitudini di vita può ricavare dei vantaggi per la propria salute e per il proprio benessere fisico. Più in dettaglio, il veganismo non consiste soltanto in una dieta che escluda ogni tipo di carne, pesce e derivati (come uova, latte e suoi derivati), ma è prima di tutto un’ideale che difende ogni forma di vita: per questa ragione, non vengono modificate solo le scelte alimentari, ma cambia l’intero stile di vita che abbraccia la filosofia del rifiuto di ogni forma di sfruttamento degli animali, non solo in tema di alimentazione, ma anche per molti altri ambiti, come l’abbigliamento, lo spettacolo, l’arredamento o la cosmesi[1]. Un vegano etico, infatti, indossa solo capi di fibre vegetali e sintetiche ed evita l’acquisto di ogni capo che presenti parti di origine animale (pelliccia, pelle, lana, seta e imbottiture di piuma), usa cosmetici (make-up e prodotti per l’igiene personale) e prodotti per la pulizia della casa non testati su animali e possibilmente privi di ingredienti di origine animale e, più in generale, evita l’acquisto di ogni merce che contenga parti animali (divani in pelle, tappeti in pelliccia, ornamenti in avorio, oggetti in osso, pennelli in pelo animale, etc.).
Un effetto collaterale positivo di questa scelta è l’aspetto ecologico e umanitario, perché con una dieta basata sui cibi vegetali l’impatto ambientale e il consumo di risorse a livello planetario vengono molto ridimensionati. Insomma, con la scelta vegan si salvaguardano, oltre gli animali, anche l’ambiente e le popolazioni più povere.
Ma se da un lato sono stati dimostrati dei vantaggi per la salute – in particolare per quanto riguarda la prevenzione di patologie come l’aterosclerosi, il sovrappeso e l’obesità, il diabete mellito e l’ipertensione arteriosa, la sindrome metabolica – dall’altro c’è da dire che un regime alimentare di questo tipo deve essere seguito sotto stretto controllo medico in quanto potrebbe comportare rischi per la salute, come deficit di diversi nutrienti critici ed essenziali (ad esempio acidi grassi omega-3, calcio, vitamina D e vitamina B12) tanto più pericolosi in quanto compaiono subdolamente nel tempo (anche dopo che sono trascorsi mesi o anni) e quindi difficilmente diagnosticabili nelle fasi iniziali, prima che si producano dei danni irreversibili.
[1] Fragano A., Essere vegano – Veganzetta n°2; 2010.