Il vocabolario del bene
Nel 2021 Casa Fogliani riparte con una nuova campagna di comunicazione, tesa a raccontare tutte le parole che guidano il suo operato nel campo del sociale e del cibo.
Come ogni persona, ogni azienda ha un vocabolario di parole che ritornano e riempiono le sue frasi e le sue azioni. Per il 2021 il gruppo di lavoro di Casa Fogliani ha deciso di nominarle una per una e di raccontarle attraverso una campagna che spieghi il valore proprio e il valore secondo Casa Fogliani di quelle stesse parole.
La caratteristica della lingua è di definirsi attraverso i contrasti, le differenze e le sfumature. La vocale -a si differenzia dalla vocale -e per svariate modalità di emissione mentre, per esempio, la consonante labiale -b (cioè che si articola con un intervento delle labbra) si differenzia dalla -p perché, pur simile, la prima è sonora (cioè ha un suono vibrante) e la seconda è sorda (provate ad alta voce per credere). Queste differenze, piccole o grandi, sono la nostra ricchezza, perché ci permettono di mettere in fila i fonemi (cioè i suoni articolati) e di creare dei simboli cui associamo dei significati. Ci permettono, quindi, di parlare.
Casa Fogliani ha deciso di mostrare il suo vocabolario e di definire, precisamente, ciò che quella parola significa in generale e poi ciò che significa concretamente per il suo progetto sociale. Ha deciso, quindi, di mostrare il suo significato e il suo referente reale. Un esempio con una parola astratta?
Facciamo ora un esempio con una parola concreta:
Elettra, Clelia, Alma, così come tutti gli altri prodotti e servizi, all’interno del progetto di Casa Fogliani sono davvero mezzi per fare del bene.
E a proposito di speranza, quella di Casa Fogliani è di essere riconosciuta sempre più come una forza sociale all’interno dello spazio dei sostenitori dell’Università Cattolica. Perché parole come aiuto, sostegno, cura possono non essere solo significati ma possono farsi realmente cose, azioni e infine persone.