Una pedalata alla volta, tra benessere ed ecologia
Attivo dal 2016 il progetto di bike sharing di EDUCatt per i collegi della sede di Roma promuove l’attività fisica all’aria aperta senza dimenticarsi della sostenibilità ambientale.
Diciassette biciclette in sharing a disposizione dei collegiali delle strutture in Campus della sede di Roma: condivisione e sostenibilità sono un’accoppiata vincente per incentivare il benessere fisico degli studenti e incrementare la socialità nel rispetto delle distanze.
L’iniziativa promossa dalla Fondazione nasce nel 2016 con l’idea di valorizzare gli ampi spazi all’aria aperta per cui è famoso il campus della sede capitolina e favorire l’utilizzo della pista ciclabile che collega l’Università Cattolica di Roma alle zone più centrali della Città Eterna.
Apripista delle attività legate al servizio Sport InCampus, la sede EDUCatt di Roma si presta senza dubbio alle sperimentazioni in ambito sportivo non agonistico: la conformazione del territorio in cui si dislocano i servizi – un polo maestoso e articolato nel verde – e il naturale interesse suscitato nei confronti del benessere per la prossimità con la facoltà di Medicina e Chirurgia, la rendono il punto di partenza ideale per le attività legate alla promozione della salute in ambito collegiale.
Ma come funziona il servizio di bike sharing per la community dei Collegi in Campus?
La gestione del servizio è affidata alle Direzioni dei Collegi che ogni anno invitano gli ospiti interessati a fruire del servizio, a compilare dei moduli di adesione e scarico delle responsabilità: in questo modo gli studenti e le studentesse possono prenotare, in base a un calendario di disponibilità giornaliere, il proprio mezzo a due ruote.
A Roma EDUCatt ha all’attivo una flotta di 14 biciclette (cinque al Collegio Nuovo Joanneum, quattro al Collegio San Luca-A. Barelli con sede presso il Sacro Cuore, due al Collegio San Luca-A. Barelli con sede presso la residenza Renzi, tre al Collegio Ker Maria), cui si aggiungeranno a breve altri tre mezzi in per il Collegio San Damiano.
Il servizio è ampiamente utilizzato, proprio grazie alla particolare conformazione del campus: oltre all’uso ricreativo per sporadiche biciclettate e a quello più funzionale per raggiungere i corsi erogati al Policlinico Universitario A. Gemelli, il maggiore utilizzo avviene al di fuori dei confini geografici del polo universitario, grazie alla ciclovia che inizia in prossimità del Collegio Ker Maria e collega la zona di Monte Mario ai Musei Vaticani.
EDUCatt, in qualità di gestore del servizio, si occupa di garantirne la sicurezza con una manutenzione ordinaria e programmata alla quale si integrano interventi straordinari in caso di necessità.
La mobilità condivisa, come evidenzia il 4° rapporto nazionale sulla sharing mobility promosso dall’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility, vede ogni anno un incremento costante dei fruitori di mezzi di trasporto condivisi, con particolare slancio su quella che è la micro mobilità di cui fanno parte il bikesharing, ma anche i monopattini in sharing e lo scootersharing.
Dal rapporto emerge anche che i giovani preferiscono i mezzi in condivisione piuttosto che la proprietà dei mezzi.
Secondo i dati analizzati, su un campione di utenti dai 18 ai 60 anni, il 94% è in possesso di patente di guida; il 61% del campione di 12.688 rispondenti ha un veicolo di proprietà e nonostante questo il 52% è iscritto o abbonato a servizi di carsharing e/o bikesharing e/o scootersharing e/o monopattini in sharing.
In seguito all’emergenza sanitaria da COVID-19 che ha interessato il nostro Paese, la percezione generale dei livelli di sicurezza per la propria salute evidenzia come gli intervistati si sentano più sicuri a utilizzare formule di micro mobilità condivisa (3.3 in una scala da 1 a 5 dove 1 è “poca sicurezza” e 5 è “molta sicurezza”) rispetto a soluzioni più tradizioni come il taxi (2.6) o il trasporto pubblico (1.8).
La mobilità condivisa e in particolar modo quella che interessa le biciclette come mezzi di trasporto, parla una lingua sostenibile e giovane: coniuga l’interesse per l’attività motoria all’impegno nei confronti dell’ambiente, tematiche molto sentite soprattutto dalla Generazione Z.
Il progetto pilota, partito in via sperimentale quasi 5 anni fa sulla sede di Roma, è ormai una realtà consolidata per la community collegiale: l’obiettivo dell’iniziativa è di toccare anche le altre realtà della Fondazione che per vocazione si prestano a questo modo nuovo di intendere la mobilità.
Rivolgo un invito urgente a rinnovare il dialogo sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta. Abbiamo bisogno di nuova solidarietà universale.
Papa Francesco, Enciclica “Laudato si'”