Università Cattolica e Shoah, la rete di relazioni che salvò vite
In occasione della Giornata della memoria EDUCatt partecipa alle iniziative previste in Ateneo con la distribuzione gratuita, fino a esaurimento scorte, del volume di Pier Luigi Guiducci La Shoah a Milano. La reazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore: il racconto delle storie di figure significative per l’Ateneo che agirono in nome della tutela dei perseguitati dal regime fascista.
Una rete solidale che non ebbe paura di agire durante il periodo delle persecuzioni anti-ebraiche a Milano; una trama di relazioni in cui operarono a stretto contatto professori e studenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, mossi all’azione dalla «figura ispiratrice di Cristo, Re dell’Universo e Sacro Cuore». La storia di questa rete e di chi ebbe un ruolo cardine all’interno dell’Ateneo milanese e in contemporanea nelle azioni di salvaguardia e difesa dei perseguitati dal regime fascista è raccontata all’interno del volume del professor Pier Luigi Guiducci La Shoah a Milano. La reazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in distribuzione gratuita in occasione della Giornata della Memoria.
Attraverso le pagine di La Shoah a Milano si ripercorre la storia del fascismo a Milano, si ricostruisce quella Resistenza fatta di figure singole ma dalle vicende intrecciate le une con le altre; nessuna opera a favore di ebrei, emarginati, persone in difficoltà fu iniziativa di uno solo, ma anzi si resero sempre più necessari interventi e supporti di gruppo, come ammise lo stesso padre Gemelli. Il fondatore dell’Università Cattolica fu centrale nel proteggere e nel mantenere i contatti con gli studenti e i professori che il regime fascista aveva preso di mira, nonostante tutte le sue mosse venissero attentamente monitorate:
Alla fine del secondo conflitto mondiale si vollero allontanare dai propri ruoli lavorativi quanti avevano sostenuto il fascismo. Si istituirono così delle commissioni di epurazione. Queste si occuparono anche delle Università. In un clima generale segnato da dure contrapposizioni ideologiche, rappresaglie ed esecuzioni sommarie, si esaminò anche il ruolo svolto da padre Gemelli. Durante il Ventennio il Rettore francescano aveva mantenuto un ruolo di ‘protezione’ dell’Università Cattolica, e ‘di copertura’ delle azioni a favore dei perseguitati dall’ex-regime. Per svolgere tale compito aveva sviluppato una politica di ‘apparenze’ che dovevano ‘convincere’ i gerarchi che l’Università Cattolica non era una ‘nemica’. Dopo gli approfondimenti di merito il fondatore della Cattolica fu confermato nel suo ruolo.
In particolare la seconda commissione di epurazione (con Ezio Franceschini, Melchiorre Roberti e Giovanni Soranzo) riferì al comando alleato in questi termini:
“Quando fu chiamato da Pio XI a fondare e a presiedere la Pontificia Accademia delle Scienze, nella quale entrarono subito undici Premi Nobel e non vi fu distinzione di religione e di razza, padre Gemelli non esitò ad accogliere Ebrei messi al bando dalla vita civile italiana, come S.E. Levi Civita, e S.E. Volterra. Alla loro morte padre Gemelli fu l’unico che ne tessé pubblicamente l’elogio come Presidente della Pontificia Accademia, alla presenza di Sua Santità Pio XII, e fra il silenzio unanime e codardo della stampa italiana asservita al regime.
Essendo stata la famiglia del celebre Hertz ridotta alla miseria dai nazisti, in un’adunanza della Pontificia Accademia padre Gemelli presentò a Sua Santità Pio XI il manoscritto di un lavoro postumo dell’illustre scienziato e ottenne dal Pontefice una somma rilevante per sovvenire alle necessità della famiglia. Di questo atto a favore di un ebreo egli diede relazione fra gli applausi di un pubblico dibattito ammirato nell’aula dell’Università Cattolica nel febbraio del 1939″.
Iniziatasi ufficialmente anche in Italia la persecuzione razziale padre Gemelli protesse, salvò, aiutò nella fuga o nella sistemazione all’estero, o clandestina, in patria molti Ebrei, fra i quali si possono ricordare per il loro valore scientifico e per la loro fama il prof. Carlo Foà, il chirurgo prof. Mario Donati, il prof. G. Todesco, il prof. Gino Sacerdote, in collaborazione con il quale egli pubblicò anche un lavoro scientifico nel 1941 […], quando il solo nome di autori Ebrei non si poteva citare neppure in libri scientifici, e il farlo poteva comportare gravi sanzioni.
Figure significative della Resistenza: questo è il sottotitolo del volume del professor Guiducci e il punto di partenza per continuare a ricordare, a prendere d’esempio, a non ricadere negli errori di un passato che vorremmo fosse distante e oscuro, ma è più vicino e presente di quanto pensiamo. Che la Giornata della Memoria non diventi «il giorno della falsa coscienza»: questo è il monito di Moni Ovadia, che firma alcune pagine del libro di Giovanna Salvioni Contro il razzismo: per il bene e il diritto alle differenze.
Il libro La Shoah a Milano. La reazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore verrà distribuito a partire dal 25 gennaio (e fino a esaurimento scorte) presso il Container.9 a Milano e presso il banco di restituzione del prestito libri.
Il volume del professor Guiducci e Contro il razzismo: per il bene e il diritto alle differenze (curato da Giovanna Salvioni con la collaborazione di Moni Ovadia) sono disponibili per il download gratuito:
https://store.streetlib.com/it/pier-luigi-guiducci/la-shoah-a-milano
https://store.streetlib.com/it/giovanna-salvioni/contro-il-razzismo-9788867805747
[Immagine a corredo: l’annuncio delle leggi razziali sul quotidiano “La Stampa” del 7 ottobre 1938.]