Design system, ovvero progettare con metodo
Nella moltitudine di punti di contatto digitali tra azienda e stakeholders è necessario mantenere coerenza e continuità all’interno dell’ecosistema digitale: EDUCatt, in accordo con il Design System di Università Cattolica, ha sviluppato e continua a creare siti che rispondano ai principi di coerenza, chiarezza, efficienza, flessibilità e inclusività.
Negli ultimi anni la cultura del Design System si è molto diffusa, non solo tra i designers ma anche nel rapporto tra aziende e stakeholders. Oggi in particolare se ne parla in riferimento all’esperienza web, definendo dunque il Design system come un insieme di regole e linee guida che aiutino a mantenere coerenza e continuità all’interno di un ecosistema digitale.
Se lo scopo è fare in modo che i reparti dell’azienda si sincronizzino su un linguaggio comune di progettazione, ovvero agevolare l’emergere di buone pratiche, documentarle, renderle coerenti con il resto dell’organizzazione, favorire la diffusione della cultura e identità aziendale all’interno di tutti i reparti e produrre interfacce sempre riconoscibili, risulta evidente che ricondurre il Design System esclusivamente al web significa non considerare ogni altro aspetto aziendale che concorra al medesimo fine: in quest’ottica anche la scelta degli arredi può diventare parte di un processo di progettazione coerente che facilita l’utente, perché in tutte le sedi ritrova il medesimo stile, e restituisce un’immagine univoca dell’organizzazione.
In un’epoca in cui sono proliferati i punti di contatto digitali tra brand e clienti, attraverso moltitudini di canali e device, il Design System diventa lo strumento necessario a garantire una massimizzazione dell’esperienza di navigazione, indispensabile per rendere fluida l’esperienza di navigazione dell’utente e mantenere una fruibilità elevata.
EDUCatt, che fa del progettare con metodo un must del suo operato, in accordo con il Design System che Università Cattolica del Sacro Cuore ha codificato per il web e le applicazioni e di cui è stata rilasciata una sezione espressamente dedicata alla Fondazione, ha sviluppato e continua a creare siti che cercano di rispondere ai principi di coerenza, chiarezza, efficienza, flessibilità e inclusività.
Il sito EDUCatt.it nasce per offrire agli stakeholders della Fondazione una navigazione intuitiva e una presentazione chiara ed esaustiva dei servizi offerti e risponde, fin nella struttura principale, all’istanza di flessibilità, creando un ecosistema integrato e modulare che partendo dal “cuore” si declina in aree puntualmente destinate a informazioni complete, per approfondire i servizi e declinarli in tutte le sedi dell’Ateneo, con la possibilità dunque di aggiungere o eliminare le aree a seconda dell’effettiva necessità della Fondazione.
Il principio di coerenza, invece, non si esaurisce con l’insieme di elementi visivi e flussi coerenti, che consente all’utente di apprendere il sistema in un modo più rapido e semplice, ma permea fino alla struttura stessa dei siti costruiti sempre attraverso un medesimo modulo concettuale, che non necessariamente l’utente deve cogliere, ma che si traduce in un’esperienza fluida di navigazione.
L’efficienza, infatti, si determina con la quantità di tempo necessaria agli utenti per comprendere come utilizzare un prodotto: se l’utente ha imparato a muoversi con agilità in uno dei mini-siti EDUCatt, come per esempio l’area dedicata alle soluzioni e strumenti per lo studio (libri.educatt.online), riscoprirà nella nuova area web dedicata alla ristorazione (ristorazione.educatt.online) la medesima struttura e dunque avrà già imparato come navigare con facilità alla ricerca delle informazioni.
Infine, per realtà come l’Università Cattolica e EDUCatt, che interagiscono con un pubblico ampio che comprende una varietà di nazionalità, età e classi sociali, l’inclusività è un principio indispensabile per per creare prodotti che servono quante più persone possibile: in ogni sezione del sito EDUCatt è presente un supporto AccessiWay che permette all’utente di personalizzare l’interfaccia a seconda del bisogno, regolando luminosità, colori, caratteri, suoni immagini e profili.
«Styles come and go. Good design is a language, not a style» (M. Vignelli): creare linguaggi coerenti e condivisi significa voler comunicare con chiarezza ed efficacia con i propri utenti e, nel prendersi cura della loro esperienza, assicurarsi la riconoscibilità della propria organizzazione.