Gioia e senso di comunità per il primo Festival dei Collegi
Entusiasmo e condivisione di intenti, punti in comune da rafforzare e diversità da coltivare: i quattro giorni che hanno coinvolto l’intera comunità collegiale dell’Università Cattolica sono il seme per un appuntamento da ripetere, per sentirsi sempre parte di un tutto in cui non si è mai soli.
Certamente le riflessioni nate intorno alla mattinata di workshop e i momenti di celebrazione per la beatificazione di Armida Barelli e per la 98esima giornata universitaria ci hanno fatto sentire parte di un contesto grande, quasi storico; forse però la giornata è stata proprio quella inaugurale, il 28 aprile: più di 300 persone in aula Gemelli, alla presenza del Rettore che ha tenuto un discorso che trasmetteva palpabile gioia e senso di comunità. E a seguire il momento conviviale, in cui gli “imbarazzi” iniziali sono venuti meno e tutti si sono mescolati con tutti, in cui ci si è iniziati a conoscere e riconoscere, in cui si è iniziato a parlare di progetti nuovi e ci si è ringraziati per il sostegno anche e soprattutto durante i mesi difficili della pandemia. Lì si è veramente respirato il vero senso del Festival dei Collegi.
Cesare Giovetti
Le parole dell’aiutodirettore del collegio Augustinianum Cesare Giovetti esprimono il comune sentire dei collegiali di tutte le sedi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore che hanno preso parte, tra la fine di aprile e l’inizio di maggio, alla prima edizione del Festival dei Collegi. Realizzato in collaborazione con le direzioni di tutti i collegi dell’Ateneo, Alumni UCSC e EDUCatt, il Festival ha voluto dare l’occasione ai collegiali di prendere parte a momenti di comunità, formazione e lavoro su tematiche che approfondiscono e vanno oltre i tradizionali percorsi accademici, in concomitanza con le occasioni speciali legate alla figura di Armida Barelli e alla 98esima giornata universitaria. Non si è trattato però solo di questo: come sottolinea il direttore del collegio Nuovo Joanneum Salvatore Raia, «è stata l’occasione di un confronto intersede autentico, in cui i tratti che ci accomunano sono stati riscoperti e le differenze che ci caratterizzano sono state valorizzate come punti di partenza per crescere nella diversità».
Le basi del fitto programma della quattro giorni sono state gettate a Roma, quando i collegiali si sono ritrovati per la Santa Messa tenuta da papa Francesco in occasione del sessantesimo anniversario di inaugurazione della Facoltà di Medicina e chirurgia. «In quella circostanza», racconta la direttrice del collegio Sant’Isidoro Giulia Rugna Sapia, «dalle Direzioni è scaturita la volontà di organizzare un evento che permettesse ai collegiali delle diverse sedi della Cattolica di conoscersi gli uni con gli altri, con la speranza di gettare le basi per un appuntamento annuale». Così effettivamente è stato: il Festival dei Collegi – evidenzia Chiara Cardigliano, vicedirettrice del collegio Marianum, «è stata la prima vera occasione in cui ci si è visti finalmente tutti». Un’esaltazione dell’intercollegialità già sperimentata più volte “nel piccolo” delle singole sedi e in questa circostanza esaltata a pieno: per Salvatore Raia e per i colleghi direttori «ci siamo sentiti veramente tutti parte di una sola università, certo organizzata su diverse sedi, ma unica. Facciamo tutti parte di un’unica grande realtà».
La prima edizione del Festival ha lasciato in tutti coloro che vi hanno preso parte un profondo senso di soddisfazione: ovviamente un evento del genere ha richiesto impegno e sforzo organizzativo, ma Chiara Cardigliano non manca di sottolineare che «ne è veramente valsa la pena per la reazione dei ragazzi e delle ragazze coinvolte: noi lavoriamo per loro, e vederli felici fa capire che si è fatto un buon lavoro». Il supporto delle istituzioni (rettorato, Alumni, EDUCatt, le Direzioni dei collegi) è stato fondamentale per supportare «ragazzi che organizzano per altri ragazzi, un’educazione peer-to-peer che era voluta ante litteram anche da padre Gemelli e dalla Barelli: guardare il coetaneo per crescere e accrescersi insieme». Il far parte della comunità collegiale dà una marcia in più: lo hanno sottolineato il Rettore Franco Anelli nel discorso inaugurale del Festival e gli studenti che, dopo di lui, sono intervenuti per raccontare un dettaglio significativo della propria esperienza di vita comune: «In generale l’idea che è emersa», dice Giulia Rugna Sapia, «è stata quella di sentirsi a casa, circondati da una seconda famiglia che con il Festival dei Collegi è andata ad allargarsi ancora di più».
«Alla fine non sei mai solo, se fai parte di un collegio. E non solo grazie ai tuoi “compagni di residenza”, ma anche grazie a chi è collegiale come te, anche se ci sono tanti chilometri di distanza»: la riflessione di Cesare Giovetti si sposa con quella di alcune studentesse del Paolo VI, che hanno preso parte ai vari momenti della quattro giorni. L’aver presto parte ai workshop (moderati dalle Direzioni dei collegi e scanditi dagli interventi di professori ed ex alunni illustri dell’Ateneo) è stato per Elena Corvitto «motivo di arricchimento e di crescita. Conoscere realtà diverse è un modo per immagazzinare nuove culture e farne tesoro». Rachele Zamagna e Angelica Pedone ricordano con emozione «il fragoroso applauso che è scaturito dal Duomo gremito di fedeli, nel momento della proclamazione a beati di Mario Ciceri e Armida Barelli», figura che secondo Rachele è «un esempio per tutti noi studentesse e studenti, fonte di ispirazione, di purezza e di speranza per il futuro e tutto questo si è confermato ed amplificato durante queste giornate di riflessione». «Infine, un’ultima istantanea rimarrà indelebile» per Angelica: «la foto di gruppo di tutti gli alunni, in occasione della 98esima giornata per l’Università Cattolica. Ragazzi e ragazze che hic et nunc sono il cuore pulsante di un Miracolo che ormai vive da più di cento anni: l’eccellenza della nostra università».
[Si ringraziano per la preziosa collaborazione alla scrittura di questo articolo i Collegi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e in particolare Chiara Cardigliano, Elena Corvitto, Cesare Giovetti, suor Sara Ghiglioni, Angelica Pedone, Salvatore Raia, Giulia Rugna Sapia e Rachele Zamagna; credits immagine: collegio Paolo VI.]