In EDUCatt

Uscire dalla pandemia, ma con prudenza

Ci avviamo, forse, finalmente alla fase di un graduale ritorno alla normalità. Ma questo è il momento, ancora, della prudenza. Si è trattato, per la Fondazione, di un periodo di sforzi importanti per consentire ai nostri ospiti e ai fruitori dei nostri servizi di continuare a frequentare l’università con tutta la tranquillità possibile. Ne usciamo con un nuovo scenario, che richiede nuova attenzione per rispondere a nuovi bisogni.

La cessazione dello stato di emergenza, causato dalla pandemia e durato ormai due anni, è finalmente confortata anche dai dati di discesa – negli ultimi giorni anche dei contagi, ma soprattutto delle ospedalizzazioni: con le nuove Linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali proposte dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e adottate dal Ministero della Salute, le regole e le misure di prevenzione sono state semplificate e progressivamente rese meno stringenti. Ci avviamo, forse, finalmente alla fase di un graduale ritorno alla normalità. Ma questo è il momento, ancora, della prudenza.
È questo il senso anche delle disposizioni emanate nella nostra Università, che EDUCatt ha fatto proprie come sempre, con l’obiettivo di offrire i propri servizi nella massima sicurezza.

Abbiamo dunque riattivato progressivamente gli appuntamenti in presenza per quei servizi che erano stati costretti a limitare gli accessi e il contatto con il pubblico; si sta lavorando per aprire – o riaprire – le aree myfood e le mense come luoghi di studio, e quei servizi che ancora non è stato possibile riattivare; sono state ridotte le misure necessarie all’accesso alle mense e alla fruizione dei pasti ed è stato semplificato il Vademecum per l’accesso e la permanenza nei Collegi, uno strumento che si è rivelato fondamentale nei momenti più difficili della pandemia per garantire il contenimento del contagio nelle nostre comunità collegiali e la gestione in sicurezza dei casi.

Si è trattato per la Fondazione di fare di uno sforzo importante adottando a volte misure difficili, che hanno però consentito ai nostri ospiti, ai fruitori dei nostri servizi di continuare a frequentare l’università con tutta la tranquillità possibile per gli studenti e per le loro famiglie.

Con questa consapevolezza vanno interpretate le raccomandazioni, coerenti anche con le prudenziali indicazioni del Governo, e con la sollecitudine necessaria per l’impatto che le azioni di ciascuno possono avere sulla comunità e sull’ultimo sforzo che può consentirci di tornare al più presto a una vita normale: usare le mascherine nei luoghi al chiuso, evitare assembramenti mantenendo un ragionevole distanziamento tra le persone, igienizzare frequentemente le mani, e tutte le altre misure minime di sicurezza che si trovano espresse nella segnaletica affissa nelle nostre sedi e pubblicate nell’apposita area web covid19.educatt.online.

Si può, insomma, finalmente tornare alle feste di collegio, sospese ormai per quasi tre anni, alle occasioni di incontro e di condivisione, a stringere di nuovo le mani e a fare di nuovo sport, e festeggiare con gli amici le lauree: ma, speriamo, avendo acquisito abitudini e modi che possono esserci utili indipendentemente dall’emergenza – al netto di altre ondate e timori di varianti per le prossime stagioni, che però sapremo affrontare più preparati – e possono forse aiutarci a costruire un tempo migliore da vivere nella nostra Università.

Ne usciamo con un nuovo scenario, che richiede nuova attenzione per rispondere a bisogni già cambiati rispetto al rapido mutamento prepandemico: è una nuova sfida per il cambiamento, che la Fondazione EDUCatt intende raccogliere investendo con creatività e spirito di servizio tutte le risorse necessarie e cogliendo le occasioni anche strutturali per aprire altre vie, per fare in modo che i servizi corrispondano sempre di più alle attese e alle necessità della comunità universitaria e per sostenere nella maniera migliore «il diritto a studiare bene e con successo».

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