Dalle Crete senesi i vini bio per Casa Fogliani
Dalle colline di Asciano, nel pieno delle Crete Senesi e appena sotto l’Abbazia di Monte Oliveto, si trova Chiusure, frazione di Mocine. Da qui arrivano i vini di pregio, selezionati dal progetto Casa Fogliani.
Il progetto solidale di Casa Fogliani si rafforza con l’arrivo, nel suo catalogo, di Otto Rintocchi, Santa Marta e Alba, tre vini preziosi per qualità e storia.
I vini dell’azienda produttrice, Mocine, sono un’eccellenza del territorio e nascono da una lunga collaborazione con i noti enologi Attilio Pagli e Giacomo Cesari. Uno degli obiettivi più interessanti su cui si sono concentrati gli sforzi aziendali, assolutamente riuscito, era di recuperare due rare varietà autoctone toscane dal progressivo abbandono cui erano soggette, la Foglia Tonda e Barsaglina, per creare un sapore moderno che guarda alla tradizione.
Casa Fogliani ha selezionato e reso disponibile alla comunità dell’Università Cattolica due vini rossi, Otto Rintocchi e Santa Marta, e un vino bianco, Alba, tutti biologici.
Santa Marta, ottenuto per il 90% dal Sangiovese, dal 5% di Colorino e dal 5% di Barsaglina, è un vino rosso rubino brillante e deciso. Il profumo fresco, fragrante e fruttato si sposa con il gusto equilibrato, piacevolmente fresco e con buona persistenza (gradazione 14%).
Otto Rintocchi è il vino principale della selezione. Costituto da quattro varietà, su una base del 60% di Sangiovese unisce il 25% di Foglia Tonda, il 10% di Colorino e il 5% di Barsaglina. Il gusto pieno ed equilibrato, fragrante, con finale morbido e persistente è accompagnato dal profumo di frutta rossa matura e di spezie, e si presenta con un colore rosso rubino intenso (gradazione 14%).
Alba, infine, di varietà Vermentino, Chardonnay e Trebbiano, è un vino di colore bianco paglierino, con lievi riflessi verdognoli, dal profumo intenso e tipico di frutta e fiori di campo. Il gusto è equilibrato e fresco, con buona persistenza (gradazione 13%).
I vini rossi si caratterizzano per la vendemmia eseguita in 4 fasi e dalla vinificazione separata per ognuno dei vitigni fino all’assemblaggio e l’affinamento in acciaio.
Particolarmente interessante è la storia del vitigno Foglia Tonda, che fu scoperto nel 1877 da uno dei più noti conoscitori ed esperti dell’epoca, Giuseppe Di Rovasenda, che, trovatolo presso il Castello di Brolio a Siena, lo classificò nel suo Saggio per una ampelografia universale.
Il vitigno, negli anni, fu messo da parte perché aveva un grosso problema, era cioè troppo produttivo. A tal punto che, se non sapientemente controllato, non permetteva ai grappoli di giungere a completa maturazione. Dal momento che un tempo si faceva una sola vendemmia e spesso veniva raccolto anche il grappolo non del tutto maturo, si comprometteva così la qualità finale del vino.
La vendemmia verde, oggi, ha salvato la Foglia Tonda. Questa tecnica, infatti, consiste nel diradare la pianta dai grappoli in eccesso, quando sono ancora verdi, e di farle concentrare le sue energie sui grappoli residui. Permettendo al frutto rimasto di raggiungere la completa maturazione, la nuova vendemmia ha eliminato il problema della prolificità del vitigno e lo ha riportato a pieno titolo nel presente appassionante del vino.
Ora, anche questi tre vini – insieme agli altri disponibili a richiesta, come il s’Indora, un rosso speciale in purezza, partecipano al progetto solidale di Casa Fogliani, che reinveste le marginalità derivanti dalla vendita dei suoi prodotti e dei suoi servizi, destinandole a interventi volti a sostenere il percorso accademico di ragazzi e ragazze come Denish, Elmer e Omayma.