Tre montagne da leggere
La montagna, tutt’intera, dalle valli alle cime più alte, è un mondo straordinario, dove i giorni, qualunque cosa accada, hanno in comune la mutevolezza e un fascino che pulsa negli elementi che la compongono. Un ambiente che, da sempre, è un invito a leggere.
Questa mutevolezza, questa interezza e totalità è meravigliosamente raccontata da uno dei più grandi libri della letteratura mondiale, La montagna magica di Thomas Mann. Uscito nel 1924, è ambientato nelle Alpi svizzere, a Davos, e segue minuto per minuto la vita e i pensieri del giovane Hans Castorp, che è costretto a trascorrere le sue giornate nel sanatorio Berghof. Le descrizioni della natura si alternano alla rappresentazione della società europea del primo novecento, fondendo integralmente la dimensione umana e naturale, in un’opera-mondo filosofica etica e letteraria. «Scrivere bene significa quasi pensare bene» scrive Thomas Mann «e di qui ci vuole poco per arrivare ad agire bene».
«La montagna non è solo nevi e dirupi, creste, torrenti, laghi, pascoli. La montagna è un modo di vivere la vita. Un passo davanti all’altro, silenzio tempo e misura». Di tutt’altro genere, Le otto montagne di Paolo Cognetti, opera vincitrice del Premio Strega 2017, è un breve romanzo sull’amicizia tra Pietro e Bruno e sul rapporto padre-figlio, ambientato nel paesino immaginario di Grana, attorno al Monte Rosa. La vicenda dell’amicizia si svolge tra le valli, le passeggiate e i ghiacci di uno dei monti più belli delle nostre alpi, già cantato da Sebastiano Vassalli. Le otto montagne è ora anche un film, diretto da Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, con Luca Marinelli e Alessandro Borghi.
L’ultimo libro consigliato è L’uomo nell’Olocene di Max Frisch. Ambientato in una valle sperduta del Canton Ticino, racconta la paura di Geiser, un settantaquattrenne che teme che la montagna, durante un temporale che sfocia in un’alluvione, possa cadergli addosso, e trascinare via lui e la sua casa. In queste pagine piove tutto il tempo e la montagna incombe; poi, alla fine, quando il peggio sembra essere passato, il vecchio esce di casa per una lunga passeggiata tra i monti, che dura un giorno intero. Al ritorno, sfinito, crolla di fatica ma quando si risveglierà non sarà più da solo… Il libro, uscito nel 1979, è una meditazione sulla memoria e sul tentativo di frenare la dissoluzione dei ricordi, delle emozioni e delle conoscenze. Ma su tutto, straordinariamente, c’è la montagna. Anch’essa, continuamente e meravigliosamente, memoria e dissoluzione di sé stessa.