La tre giorni per le direzioni dei collegi ad Ancona: formazione, ascolto, ripartenza
Nuove prospettive per l’anno accademico in partenza, ascolto attento e scambio di buone pratiche: l’incontro residenziale di metà settembre anche quest’anno raccoglie i suoi frutti, allineando chi vive la realtà collegiale verso i medesimi obiettivi.
Già dalle prime settimane dell’anno accademico la vita collegiale si riempie di eventi e di iniziative, e spesso ci si sovraccarica sin da subito di impegni e incombenze. Occasioni come la tre giorni di Ancona si rivelano preziose anche perché ci permettono di focalizzarci sulla direzione da intraprendere per l’anno che verrà, senza perdere la bussola. Sono giorni utili per dedicarsi alle domande più difficili e più belle da porsi: che cos’è il collegio? Da chi è composto? E dove si sta andando?
Con queste parole Gaetano Manara, direttore del collegio Ludovicianum, evidenzia l’impatto dell’esperienza dell’incontro residenziale dedicato alle direzioni dei collegi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ritornato in presenza dopo la necessaria pausa causata dalle restrizioni legate alla pandemia da Covid-19. Nei giorni del 16, 17 e 18 settembre i nuclei direttivi dei collegi e della residenza Buonarroti di Milano, gli assistenti pastorali e una serie di rappresentanti dell’Università e della Fondazione per il Diritto allo Studio Universitario hanno preso parte a momenti di incontro e di lavoro nella cornice della Domus Stella Maris, presso la frazione di Torrette di Ancona. Ascoltarsi e darsi vicendevole supporto e ascolto, in vista dell’inizio del nuovo anno accademico: questo è stato l’obiettivo comune della tre giorni, organizzata grazie alla collaborazione tra l’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’Istituto Toniolo e EDUCatt.
Un’esperienza che ha lasciato il segno in chi non vi aveva mai preso parte prima: Francesca Maria Frassanito, fresca di nomina a direttrice del collegio Sant’Isidoro, racconta di essere rimasta positivamente impressionata dall’incontro residenziale, sua prima esperienza in tal senso (oltre all’incontro “in modalità ibrida” dello scorso anno presso il collegio Marianum a Milano, cui aveva preso parte da vicedirettrice). «Quello che mi ha principalmente colpito di questi tre giorni, impegnativi ma sicuramente necessari, è stata la grande attenzione data alla formazione e all’aspetto educativo, di fatto il perno della mission dei collegi e di noi direzioni»: così Frassanito riassume il focus degli interventi che hanno scandito il ritmo della tre giorni.
In particolare la giornata di sabato 17 settembre fin dalla mattina si è arricchita di spunti forniti dal monsignor Claudio Giuliodori, che ha introdotto i lavori con una riflessione su come i collegi possano far proprio con creatività e ispirazione il cammino sinodale sulla base degli spunti forniti dal sussidio dei Cantieri di Betania. A seguire, il professor Pierpaolo Triani si è confrontato con le direzioni sulle coordinate fondamentali del progetto educativo dei collegi e sul lavoro di équipe, e la professoressa Elena Marta si è concentrata sulle competenze e sui bisogni formativi che le direzioni avvertono come più necessari per lavorare meglio e con maggior efficacia. La direttrice del Sant’Isidoro descrive in questo modo l’approcciarsi con i relatori e le persone di riferimento dell’incontro: «Il sentimento principale è stato quello di avere di fronte figure esperte pronte a collaborare con noi, cui chiedere consigli e conferme in riflessione e dialogo, personalità non distanti ma anzi a disposizione e in ascolto.» Il valore aggiunto di quest’anno, secondo Gaetano Manara, è stato dato anche dalla «diversificazione dei momenti di lavoro, più partecipativi e più strutturati: in alcune occasioni i direttori si sono confrontati con i direttori, gli assistenti pastorali con gli assistenti pastorali, e così via; in altri casi il lavoro si è organizzato per aree territoriali. In ogni caso non si è mai avuta la sensazione di partecipare a lezioni frontali, “da università”, anzi si è percepito lo sforzo corale del partecipare e del lavorare tutti insieme».
Accanto ai momenti istituzionali e di progettazione, le occasioni di convivialità e approfondimento personale si sono rivelate a loro volta ricche di spunti e di interazioni. Visitare la cattedrale di Ancona, essere ospitati dai pescatori di Porto Recanati per pranzo, scoprire la Baia di Portonovo e il Monte Conero: anche negli istanti più distesi sono emersi tra i partecipanti alla tre giorni suggerimenti e consigli su attività e buone pratiche da integrare nella quotidianità di ogni collegio. «Si tratta di uno scambio fruttuoso, un guardarsi per imitarsi e scambiarsi esperienze: è anche questo un modo per arricchire e rinnovare l’esperienza in collegio, che non deve mai ripetersi uguale ma anzi deve cercare di migliorare di anno in anno», racconta il direttore del Ludovicianum, che poi non manca di sottolineare come, sulla base dell’esperienza del Festival dei Collegi di quest’anno, «il futuro non potrà che essere intercollegiale». Anche Francesca Maria Frassanito concorda: «È stato sentito da parte di tutti il desiderio di fare più cose insieme, valorizzandone la preziosità e affinandone sempre più l’efficacia, sulla base dei suggerimenti e delle aspettative raccolti nel corso dell’anno su tutte le sedi».
Tirando le somme Gaetano Manara conclude: «La tre giorni è a tutti gli effetti uno strumento entrato in funzione a pieno regime e fondamentale per le direzioni, affinato di anno in anno per divenire un momento di incontro ben interiorizzato, facile da vivere a livello organizzativo e impattante per gli obiettivi che ci si pone e i risultati che si vogliono raggiungere». I partecipanti all’incontro formativo, forti del confronto e dell’ascolto condiviso ad Ancona, si trovano ora sulla stessa linea di partenza, pronti a fare ciascuno la propria parte, consapevoli di ciò che si ha e di ciò che si può dare.
[Si ringraziano per la preziosa collaborazione alla scrittura di questo articolo Matteo Viadana Piovesan e le direzioni dei collegi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in particolare Francesca Maria Frassanito e Gaetano Manara.]