La pastorale universitaria nella vita della Cattolica
L’assistente spirituale è come un barcaiolo che accompagna il giovane dalla riva della gioventù al lido della vita adulta. Su questo traghetto i sacerdoti cercano di stare accanto ai ragazzi in modo attento e discreto, rispettando la libertà fresca e inesperta della giovinezza, mantenendo però alta la responsabilità di scegliere il proprio destino.
L’assistente pastorale universitario è una persona aperta, senza schematismi in grado di accogliere e di dialogare con tutti in un’autentica dimensione cattolica universale. Il suo elemento distintivo è l’ascolto, in primo luogo del tempo e del mondo in cui vive, che si accompagna a strumenti preziosi come la lettura, il cinema, il teatro, la musica e la poesia; ma anche la conoscenza della politica e delle problematiche del mondo. L’ascolto presuppone il silenzio e la capacità di osservazione e di comprensione, la capacità di stupirsi di fronte alla creatività della gioventù.
Una capacità di lettura dei segni dei tempi alla luce del Vangelo che si esprima sempre dando un senso all’orizzonte e non si arrenda al pessimismo. Il futuro è sempre promessa e opportunità.
L’attenzione alla persona e in particolare alla coscienza del singolo è una caratteristica fondamentale dell’attività pastorale. È un atteggiamento che non guarda alla quantità, ma alla qualità, con una forte tensione alla formazione della personalità accompagnando il giovane a far emergere i suoi talenti migliori.
Bisognerebbe aggiungere che la nostra università non costruisce perimetro chiuso per gli eletti, ma accoglie giovani anche di altre religioni o non credenti: è una grande occasione per incontrare le nostre “periferie” attraverso il colloquio con l’assistente pastorale all’atto dell’iscrizione.
“Gli esercizi spirituali” sono organizzati nei periodi di Avvento e Quaresima. Durante l’Avvento, per esempio, l’arte viene utilizzata per entrare in un pomeriggio di ascolto della parola e del silenzio. La visita di una chiesa, il ricordo di un evento, la meditazione di un parroco, il contatto con un territorio spesso introduce i ritiri di preparazione al Natale. Leggere gli eventi come segno è una finalità degli incontri e delle riflessioni. Ogni anno più di cento studenti dell’Ateneo passano attraverso l’esperienza di questi momenti di spiritualità, mentre il Centro Pastorale integra elementi come l’arte, la pittura, la storia.
Arte, spiritualità e bellezza camminano insieme nella evangelizzazione dei giovani.
L’esperienza del viaggio
I giovani, segnati dalla cultura globale, dalle tecnologie, amano viaggiare. Tuttavia molti di loro non viaggiano, ma semplicemente si spostano di un luogo all’altro senza cogliere la cultura dei luoghi che attraversano. Molti immaginano il loro futuro lontano, in un paese dove, secondo il loro punto di vista, c’è vita, cioè si trova l’opportunità di essere al centro e di prendere il timone del mondo. In questo senso Londra (per esempio) è diventata il centro dell’universo giovanile, la metropoli globale e cosmopolita che polarizza l’interesse degli studenti. Così “Milano non è male perché comunque è a un’ora di aereo di Londra”.
In questa linea il Centro Pastorale si è inserito scoprendo anche in questo desiderio giovanile un’opportunità di evangelizzazione. Il viaggio non solo è un’occasione per formare la coscienza e gli occhi dell’anima, ma anche l’occasione per rivedere la propria cultura e scoprire il paese di origine per poi ritornare e migliorarlo. Ogni viaggio lo senti tre volte: quando lo sogni, quando lo vivi e quando lo ricordi. L’unica regola del viaggio è: non tornare come sei partito. Torna diverso!
Il grande viaggio Gerusalemme e la Terra di Dio
“Chi non contempla non viaggia, semplicemente si sposta”: dal 2005 al 2022 più di 400 studenti universitari sono stati pellegrini in Terra Santa. Da questa esperienza diversi ragazzi hanno aderito alla vocazione religiosa e sacerdotale. Molte testimonianze di questa esperienza sono raccolte nel volume del 2012 dal titolo “La terra delle radici. – Impressioni e memoria”. Sono in particolare da sottolineare tre momenti: la notte sul lago Tiberiade per la contemplazione della natura, la sera nel Getsemani tra gli ulivi del giardino e la pietra dell’agonia e il silenzio nella scala romana del Gallicanto guardando il monte degli ulivi.
La Terra Santa è scenario della vita del Cristo che rimane per sempre eternamente giovane, un aspetto che sta particolarmente a cuore agli studenti. Recentemente due giovani laureati della nostra università hanno fatto domanda d’ingresso ai padri Gesuiti: la terra Santa è stata occasione per loro di un incontro personale con Gesù. “Tornare alla Galilea delle origini” fa sempre bene.
Il Teatro e la conoscenza dell’anima umana
“La bellezza salva il mondo”: è importante segnalare l’attività di teatro all’interno della pastorale universitaria. Tra il 2006 e il 2022 più di 500 studenti, maschi e femmine, si sono confrontati con le maschere dei personaggi del teatro universale; quest’attività di recitazione ha favorito l’amicizia e l’incontro. Il teatro sommerge la persona nella sua interiorità e aiuta a gustare e conoscere il proprio io e la vita degli altri.
Entrare nell’anima del personaggio porta lo studente a un viaggio interiore. Il personaggio ha un mondo, un’anima, è un altro. Questo movimento di conoscenza del mondo dell’altro aiuta alla comprensione dell’anima, forma la coscienza e allo stesso tempo apre ai grandi interrogativi della vita, il destino, la morte e le cose essenziali dell’esistenza. In questo senso il teatro costituisce uno strumento di evangelizzazione e di formazione della persona. Il teatro piace ai giovani e sono sempre più numerose le persone che chiedono di partecipare.
La Compagnia di teatro “Ai due Chiostri” ogni anno coinvolge le studentesse e gli studenti della sede di Milano dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, mettendo in scena un’opera teatrale d’autore. Le rappresentazioni teatrali sono promosse dal Centro Pastorale, in collaborazione con la Direzione della sede di Milano e con l’Istituto Giuseppe Toniolo di studi superiori. Tra i titoli degli ultimi anni alcuni classici come “Il borghese gentiluomo”, “Il malato immaginario” e “L’avaro” di Moliere, “Molto rumore per nulla” di W. Shakespeare, “Assassinio nella Cattedrale” di T.S. Elliot, “Sei personaggi in cerca d’autore” di L. Pirandello accanto a opere originali come “La prima cena” di Claudio Bernardi e Nicola Gadaleta e nel 2022 “Un luogo libero cent’anni” di Francesco Giorgi, a ricordare il centenario dell’Ateneo fondato da p. Gemelli.