Il piacere di regalare un libro (anche a Natale)
Il piacere di chi riceve un libro in regalo. E il piacere di chi regala. E infine il piacere della lettura. Alcuni consigli su cosa regalare e leggere a Natale, da Marina Jarre a Primo Levi, dalla saggistica ai silent book per bambini.
Osservare il pacchetto, rettangolare, con spigoli accentuati, di uno spessore considerevole, sapere, sin da subito, che anche quest’anno ci hanno donato un libro e non vedere l’ora di scoprire dove ci porteranno quelle pagine ancora sconosciute in una mattina di festa, di pausa e di quiete.
Dall’altra parte, il grande piacere di ricevere un libro è preparato, con cura; si sceglie un titolo in particolare per diversi motivi: «Non è possibile che non l’abbia mai letto, glielo regalo, speriamo che nel frattempo non se lo sia comprato»; «L’ho finito l’altro ieri e la protagonista mi ricorda proprio lei, soprattutto nel terzo capitolo, glielo regalo a Natale»; «In questo periodo è troppo stressato, gli regalo un libro così si rilassa e entra in altri mondi oltre al suo».
Eccoci allora, come ogni anno, qui, a dare dei suggerimenti per i vostri regali di carta, chissà che tra pochi giorni non finiate ad impacchettare qualcuno di questi titoli.
Il racconto di una esistenza e di una sfrenata immaginazione: Negli occhi di una ragazza di Marina Jarre (Bompiani, 2022) è un magnifico romanzo di formazione, domestico e intenso, difficile da dimenticare, facile da leggere tutto in un fiato. La ragazza del titolo ha tredici anni, osserva la sua famiglia e il mondo che la circonda cambiare, contraddirsi, deluderla e sceglie di creare un suo modo di stare al mondo, per esistere davvero e non solo sopravvivere secondo le buone abitudini imposte dalla società. Un buon esempio di quanto le riedizioni, come quella gestita da Bompiani, dell’opera di Marina Jarre, per troppo tempo dimenticata, facciano venire voglia di avventurarsi in territori letterari poco esplorati.
Per seguire il filo rosso della letteratura scritta da donne e sconfinare nella saggistica, sempre però di gusto letterario, scegliamo Lo spazio delle donne di Daniela Brogi (Einaudi, 2022): una riflessione che evidenzia quante scrittrici siano state ingiustamente dimenticate e che si concentra sulle diverse innovazioni letterarie di cui alcune di esse sono state creatrici.
«Se io non sono per me, chi è per me? E, se io sono solo per me stesso, cosa sono? E se non ora, quando?»: una massima del rabbino Hillel, contenuta nel Talmud (Le massime dei padri) che ci invita alla riflessione e all’azione e che ispira il titolo dell’unico libro, uscito nel 1982, che Primo Levi definì romanzo e che intitolò, appunto, Se non ora quando? (Einaudi). Una scrittura magistrale ci conduce in un’avventura geografica ed esistenziale: una banda di ebrei russi e polacchi gira l’Europa in lungo e in largo per sfuggire agli invasori nazisti. Tra le pagine, siamo illuminati da una costellazione di personaggi così ben definiti da farci riflettere sull’essere umano in toto.
Torniamo tra i saggi e andiamo in casa Vita e Pensiero, qui c’è un’interessantissima novità: Logiche follie. Sacrifici umani e illusioni della giustizia, una lucida e ricca analisi sul tema della giustizia e della vendetta condotta da due punti di vista che si integrano e si arricchiscono: un filosofo-antropologo, come Silvano Petrosino e un giurista, come Gabrio Forti, riflettono sull’intricato intreccio tra economia, religiosità e giustizia e pongono domande capitali (Aumentare la pena fa davvero diminuire il reato? Sacrificare una vita in cambio di altro può essere ragionevole?) sulla società e sul nostro tempo.
Giustizia e attualità sono temi portanti di un’altra pubblicazione, uscita per la serie Cose spiegate bene de Il Post, intitolata eloquentemente E giustizia per tutti: una pubblicazione che chiarisce i dubbi sul funzionamento della giustizia in Italia e, perché no, ne fa nascere altri. Un libro utile e facile da leggere, di una rara chiarezza espositiva per capire meglio le regole del gioco che condizionano la vita del nostro paese.
Quest’anno ci ricordiamo anche dei bambini e delle bambine e vi consigliamo due libri che richiamano l’attenzione sull’udito e sulla vista, i due dei sensi a cui ci affidiamo di più ma che andrebbero esercitati, sin dall’infanzia, per difendersi dalla superficialità. Il primo si intitola Ascolta. Salmi per voci piccole per la casa editrice Topipittori (2016): questo volume racchiude i testi del libro dei Salmi, poeticamente semplificati da Giusi Quarenghi, e le illustrazioni di Anais Tonelli, che racchiudono mondi lontani, bestiari medievali, erbari, forme magiche. Una lettura che si presta a molteplici interpretazioni, dalle più semplici alle più articolate, e che per questo lascia il piccolo lettore e la piccola lettrice come dovrebbero essere, liberi e libere.
Per il secondo libro illustrato andiamo in casa di un altro editore, Terre di mezzo, che da poco ha dato alle stampe l’ultima fatica di Letizia Iannacone. In questo caso, solo immagini e nessuna parola, se non quelle del titolo: Guarda bene, un invito (che fa bene anche ai grandi) ad osservare e avere la cura di immaginare, grazie alle illustrazioni sopraffine e coloratissime che ci portano in un normale pomeriggio di un bambino insieme al suo cane. Nei giorni ordinari però succedono, spesso, cose speciali, basta saper guardare per scoprire che non siamo soli e che a farci compagnia, per esempio, potrebbero esserci, tra i fili d’erba, magici – e simpatici – esserini verdi.
Quale scegliete? Noi siamo così felici di averli letti e consigliati e vi auguriamo delle buone letture in questi giorni di festa.