“Lavorare a distanza tra obiettivi e progetti”: l’esperienza EDUCatt in un libro
Dalle interviste ad alcuni colleghi della Fondazione sui punti di forza e debolezza del lavoro a distanza nasce il nuovo Quaderno EDUCatt: un approfondimento sul tema spesso frainteso dello smart working, uno strumento utile per valorizzare percorsi futuri di integrazione, una nota di merito per EDUCatt e per l’attenzione costante e pro-attiva ai bisogni del lavoratore.
Sono tanti i lavoratori che hanno attraversato la sfida delle nuove forme di lavoro negli ultimi due anni. Ma quanti, e soprattutto quante organizzazioni, hanno colto la prova posta dalla pandemia per guardarsi dentro e interrogarsi su cosa questo processo forzato stava significando per i propri lavoratori e per la propria stessa identità?
(dall’Introduzione di Chiara D’Angelo)
Lavorare a distanza tra obiettivi e progetti: si è concretizzato nel quarto volume della serie “Quaderni EDUCatt – Strumenti” l’elaborato di tesi di Angela Tapparo (neolaureata in Psicologia degli interventi clinici nei contesti sociali presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia), realizzato in collaborazione con il professore Emanuele Testa, che ha coinvolto in maniera centrale la realtà lavorativa, all’epoca ancora scossa dalle conseguenze della pandemia da Covid-19, della Fondazione per il Diritto allo Studio Universitario. Il libro, disponibile per l’acquisto in formato cartaceo e digitale e fruibile sin da ora in distribuzione interna per i lavoratori e i collaboratori di EDUCatt, raccoglie con efficacia i risultati di una ricerca che mette in luce, prendendo come esempio «il caso EDUCatt», le sfide da affrontare e le opportunità da cogliere, per le organizzazioni e per le persone che le animano, quando si parla di lavoro a distanza e riorganizzazione delle modalità lavorative.
Il Quaderno EDUCatt è uno strumento esaustivo sul concetto, ancora oggi potenzialmente vittima di confusione e pregiudizi, di smart working e sulle conseguenze (positive e negative) che la sua implementazione porta con sé: gli autori, dopo un’interessante disamina delle forme di lavoro flessibile (dal telelavoro degli anni ’70 a oggi) e un’attenta analisi delle sue caratteristiche nel contesto italiano attuale, dedicano molta attenzione agli effetti, analizzati su vari piani di analisi, del lavoro a distanza sulle dimensioni relazionali interpersonali nel contesto lavorativo, evidenziandone dunque i pro e proponendo strategie utili a superare i principali contro, così da rendere lo smart working una soluzione davvero vincente per azienda e lavoratore. Lavorare a distanza tra obiettivi e progetti si concentra a questo punto sullo studio effettuato in EDUCatt nel febbraio 2021, a distanza di un anno dall’inizio del primo lockdown. La ricerca, coordinata dal professor Emanuele Testa e dalla professoressa Chiara D’Angelo (che firma l’introduzione del volume) nell’ambito del corso di Metodi e tecniche del lavoro con i gruppi e le organizzazioni (corso di laurea in Psicologia degli interventi clinici nei contesti sociali), ha permesso di raccogliere le impressioni e i suggerimenti di quindici lavoratori della Fondazione (tramite video interviste singole, svolte da remoto tra il 15 e il 23 febbraio 2021, condotte dall’allora studentessa Angela Tapparo e dall’allora tirocinante Andrea Beatrice Galeazzi). Sulla base dei dati emersi, infine, il volume si conclude con una lettura delle modalità di attuazione del lavoro flessibile all’interno di EDUCatt (mantenendo in particolare il focus sugli aspetti organizzativi e rileggendo i punti di forza e di debolezza dello smart working sia dal punto di vista relazionale, sia dal punto di vista dell’impatto sulla produttività quotidiana dei lavoratori) e con la messa in evidenza di strategie organizzative utili per l’implementazione futura di buone pratiche di lavoro a distanza.
«È una nuova sfida per il cambiamento», scrive il direttore di EDUCatt Angelo Giornelli nella postfazione al volume, «nella quale è necessario investire con creatività e spirito di servizio tutte le risorse necessarie per fare in modo che i servizi corrispondano sempre di più alle attese e alle necessità della comunità universitaria, che anche attraverso un nuovo approccio al lavoro potrà trovare esiti e successo se interpretata proattivamente». È questa «pro-attività nel leggere processi che sono ancora in atto», così la definisce nella presentazione del volume la presidente della Fondazione Elena Marta, a sposare l’interessamento che la Fondazione ha saputo e voluto rivolgere allo strumento del lavoro a distanza anche e soprattutto durante il contesto emergenziale della pandemia, senza dilazionare i tempi ma anzi andando incontro alle esigenze dei lavoratori nel momento in cui questi avevano più bisogno.
L’obiettivo della ricerca è quello di produrre conoscenza organizzativa rispetto ai processi e alle modalità di lavoro durante la pandemia, promuovere una riflessione al fine di immaginare scenari futuri di cambiamento e immaginare azioni. E l’aspetto ancor più interessante è l’aver dato concretezza a quanto immaginato e proposto dalle persone coinvolte: questo aumenta il senso di efficacia personale e organizzativa, il senso di appartenenza, il commitment personale e la partecipazione. In altre parole: promuove e sostiene empowerment personale e organizzativo.
(dalla Presentazione di Elena Marta)
Il volume di Angela Tapparo ed Emanuele Testa Lavorare a distanza tra obiettivi e progetti. Sfide e opportunità per le persone e le organizzazioni. Il caso EDUCatt (“Quaderni EDUCatt – Strumenti”, 4) è disponibile in formato cartaceo e digitale su Univeroo e nei principali e-store.