Una comunità di persone, innanzitutto
La persona viene sempre prima del ruolo: l’attenzione e il supporto al lavoratore sono un valore di base che si traduce in azioni concrete a sostegno della comunità e del singolo, a seconda delle esigenze.
Come recita la mission di EDUCatt, formulata “dall’interno” da un gruppo di lavoro già nel 2009, l’essenza della Fondazione è definita dal valore delle persone che, a diverso titolo, collaborano al progetto di cui l’Ateneo ha investito la Fondazione per il diritto allo studio per contribuire al progetto educativo dell’Università. La consolidata rete di rapporti professionali e umani ha garantito, dalla nascita di EDUCatt ad oggi, in particolare durante la dura sfida del periodo di più acuta pandemia, la continuità del business in termini di flessibilità, responsabilizzazione, orientamento ai risultati e qualità dei servizi rivolti all’intera comunità universitaria.
L’organico di EDUCatt è costituito da diverse figure professionali che si inseriscono in un tessuto allo stesso tempo solido e dinamico: oltre ai lavoratori dipendenti che costituiscono da sempre il nucleo di continuità dell’Ente, la Fondazione coinvolge a vario titolo professionisti, giovani laureati e studenti, con i quali in particolare ha avviato ormai da tempo anche la formula Studentwork, un vero e proprio contratto di lavoro a tempo parziale che costituisce spesso una agevolazione ulteriore rispetto alla borsa di studio e dà l’occasione di inserirsi nel mondo del lavoro con modalità e orari flessibili modulati sulle esigenze di studio e di frequenza universitaria. Se EDUCatt può dare pieno adempimento alla propria missione è grazie al lavoro di tutte queste persone, capaci non solo di prestare la loro opera con spirito di responsabilità, ma soprattutto di spendersi al fianco degli altri e di creare quei legami di bene che rendono coesa la nostra comunità.
In questo contesto, la persona viene prima del ruolo e l’entusiasmo del fare prima del lavoro, in una comunità in cui tutti sono importanti e necessari a svolgere con creatività e spirito di servizio un ruolo che è innanzitutto di accoglienza e accompagnamento: si tratta di un vero e proprio «capitale umano», un valore che di rimando va coltivato attraverso la vicinanza costante dell’Azienda per incontrare esigenze e aspettative dei singoli e aiutare a compiere al meglio la dimensione lavorativa individuale.
Al suo «patrimonio di persone» EDUCatt ha rivolto attenzione anche nell’interpretare le sfide del Covid-19, dai primi momenti fino ad oggi, anche ipotizzando nuove modalità di lavoro ricavate sulle esigenze delle persone, e non viceversa, interrogandosi, già nel pieno della pandemia, sulle nuove modalità di lavoro e dando vita a un Quaderno EDUCatt dal titolo Lavorare a distanza tra obiettivi e progetti realizzato in collaborazione con il professore Emanuele Testa e che ha coinvolto in maniera centrale la realtà lavorativa.
Fin dallo scoppio della pandemia la Fondazione ha ritenuto infatti che in tutte le operazioni, l’attenzione primaria dovesse essere rivolta alla tutela della salute del pubblico e dei lavoratori, immediatamente attivando o potenziando alcune delle modalità di lavoro agile e pratiche a tutela della salute. Oggi queste pratiche hanno una loro regolamentazione, ma anche eccezioni virtuose dettate da necessità specifiche: così EDUCatt garantisce una modalità di lavoro sicura ai soggetti fragili, anche approvando in alcuni casi uno smart working totale, e presta particolare attenzione alle famiglie con figli piccoli ampliando la possibilità di lavoro agile. Si tratta di iniziative semplici, per chi è abituato all’ascolto e all’attenzione nei confronti dell’altro quasi banali, ma che rappresentano spesso le eccezioni di un mondo del lavoro spesso completamente orientato al business e sempre meno attento al chi lo rende possibile, togliendo al lavoratore il grande privilegio dell’unicità e del valore insostituibile del suo operato.