Un occhio al passato per progettare il futuro
Più di 12mila persone in udienza dal papa lo scorso 22 aprile per festeggiare la beatificazione di Armida Barelli, la “Sorella maggiore” che insieme a Padre Gemelli ha gettato le fondamenta dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Affrontare le sfide future con «lo spirito dei fondatori, in particolare della giovane Armida Barelli, proclamata beata un anno fa»: un augurio di papa Francesco che sabato 22 aprile ha accolto in udienza studenti, docenti e dipendenti dell’Università Cattolica, insieme ai soci dell’Azione Cattolica Italiana e gli appartenenti all’Istituto Missionarie della Regalità di Cristo, le tre realtà che hanno promosso la beatificazione della “Sorella maggiore” Armida, avvenuta lo scorso 30 aprile 2022.
Il sostegno allo studio è un valore concreto già presente agli albori della storia dell’Università Cattolica, riassunto da Padre Gemelli nel concetto di solidarietà sociale, l’attenzione cioè dell’Ateneo per gli studenti e il loro percorso di studi. Un valore che prende forma grazie all’impegno di persone che insieme al fondatore dell’università hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto, investendo tempo e energie. Così come Armida Barelli che nel 1923 ha promosso per la prima volta la Giornata Universitaria in tutte le parrocchie italiane per raccogliere fondi da destinare alla neonata università, che decide di riservare – ancora prima che la Costituzione italiana parlasse di Diritto allo studio – a borse di studio e aiuti alle famiglie colpite più duramente dalla guerra.
L’impegno di Armida Barelli è stato quindi nuovamente ricordato in occasione dell’udienza del papa, inizialmente prevista in Aula Paolo VI e poi spostata in piazza San Pietro per far fronte al gran numero di adesioni che hanno toccato le 12mila persone. Definita dal papa «tessitrice di grandi opere», la Barelli è stata in grado di realizzare «una trama formidabile di relazioni, girando in lungo e in largo l’Italia e tenendo contatti con tutti». «Una donna generativa», capace di anticipare un «modello integrato di leadership femminile» e di legare l’ascolto e la cura dei legami a un grande spirito pratico e di iniziativa, ritagliandosi dunque delle zone d’azione – all’epoca più di oggi – riservate agli uomini.
A distanza di cento anni, il Pontefice ha quindi invitato la comunità universitaria ad «avere oggi lo stesso slancio educativo e la stessa intraprendenza formativa che hanno guidato Padre Agostino Gemelli e la Beata Armida Barelli».
La festa per la “Sorella maggiore” è iniziata con letture di testimonianze e scritti incentrati sull’importanza della vocazione laicale moderate dai giornalisti di Tv2000 Antonella Ventre e Gennaro Ferrara. In attesa dell’arrivo di papa Francesco, l’adunata si è raccolta in un momento di preghiera accompagnato dalla riflessione di monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico dell’Azione Cattolica e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, seguito dalla celebrazione eucaristica presieduta monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano e presidente dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori.
Per l’occasione è intervenuta Emanuela Gitto, vicepresidente per il Settore Giovani dell’Azione Cattolica Italiana, che per l’occasione ha indossato i gioielli lasciati in eredità dalla Barelli.