Verso la riduzione del gender gap, le sfide del Comitato Pari Opportunità
L’abbattimento delle barriere culturali verso i più fragili e la riduzione del gender pay gap sono solo alcune delle misure messe in atto dal Comitato Pari Opportunità del nostro Ateneo, per un futuro più equo e a misura di tutti.
Il 15 maggio scorso la professoressa Raffaella Iafrate, membro del Comitato direttivo del Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia, è stata nominata Presidente del Gender Equality Plan Team e del Comitato Pari Opportunità di Ateneo.
Il Comitato per le Pari opportunità dell’Università Cattolica del Sacro Cuore è un organismo rappresentativo dei docenti, del personale amministrativo e tecnico, degli specializzandi e degli studenti, il cui scopo consiste nel promuovere e attuare, nei modi e nelle forme previste dal presente regolamento, attività funzionali alla realizzazione delle pari opportunità all’interno dell’Ateneo.
Il Comitato, oltre a svolgere un’azione culturale volta a promuovere le pari opportunità, mediante analisi e grazie alla valorizzazione di attività scientifiche per sensibilizzare l’attenzione sul tema, sviluppa anche attività di sostegno verso coloro che si ritengano vittime di discriminazioni o di comportamenti lesivi della loro personalità e sottopone ogni anno una relazione al Rettore circa le condizioni di lavoro e di studio all’interno dell’Università Cattolica, segnalando situazioni o fatti di presunta discriminazione.
È sulla base di queste volontà che l’Università Cattolica ha sostenuto e realizzato la formulazione del Gender Equality Plan (in seguito “GEP”), definendo un piano organico di azioni volte a diffondere la cultura della parità di genere, stimolare l’avvio di cambiamenti strutturali nelle organizzazioni e conseguire il superamento dei divari tra sessi, in linea con la direttiva 2006/54 del Parlamento Europeo riguardante l’attuazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego. Le azioni previste da collocarsi nell’arco temporale delle annualità 2022-2024.
Il Gender Equality Plan si è collocato nel solco dei valori che ispirano l’Ateneo, espressi anche nell’art. 10 dello Statuto “L’Università Cattolica è una comunità di docenti, studenti, personale amministrativo e tecnico, improntata al rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e delle libertà personali e collettive, nonché ai principi della solidarietà” e ripresi dal Codice Etico.
All’ottobre del 2021, l’analisi della distribuzione per inquadramento del PTA evidenzia una situazione composita. Sebbene le donne siano leggermente maggioritarie nei ruoli impiegatizi, ai livelli di quadro e dirigente esse sono nettamente in minoranza: poco meno di una su quattro è quadro e poco più di una su
quattro è dirigente.
L’analisi in un arco temporale più ampio evidenzia, analogamente a quanto rilevato ad esempio per il comparto docente, un trend significativo di miglioramento della presenza femminile nei ruoli apicali: si è passati dal 28,7% del 2015 al 34,5% nel 2021.
L’intento è promuovere uno sviluppo sociale sostenibile e inclusivo che parta dall’idea di valorizzare le persone e ridurre le diseguaglianze, garantendo a tutti pari opportunità; la prevenzione del contrasto delle discriminazioni da un lato e del sostegno alla conciliazione tra tempi di lavoro e tempi della famiglia dall’altro. L’idea di sviluppo è un riequilibrio dei carichi familiari e di cura tra i generi e una rivisitazione delle organizzazioni aziendali verso modelli family friendly.
Dalla genitorialità condivisa al divario retributivo, dal welfare alla presenza di donne in ruoli di responsabilità: questi i punti “caldi” sui quali anche i lavoratori sono chiamati ad agire, abbattendo antichi retaggi e stereotipi.