Alla (ri)scoperta dell’“Universitas”: le direzioni dei collegi a Bocca di Magra
Condividere, rendicontare, progettare con creatività e voglia di puntare a progetti futuri: la tre giorni per direttori, assistenti pastorali ed équipe collegiali è tornata a Bocca di Magra. Un prezioso appuntamento che inaugura l’anno accademico, instaura nuovi dialoghi e rafforza le conoscenze e i legami.
Si è rinnovato, nel mese di settembre, il tradizionale momento di rendicontazione, progettazione e riflessione dedicato alle direzioni dei collegi e delle residenze dell’Università Cattolica, agli assistenti pastorali e a una serie di figure professionali dell’ateneo e di EDUCatt. Dopo gli appuntamenti degli scorsi anni ad Ancona nel 2022 e in “modalità ibrida” nel 2021, la tre giorni è tornata a svolgersi presso il Monastero Santa Croce a Bocca di Magra, in provincia di La Spezia; un luogo di raccoglimento e respiro, all’interno del quale si sono svolti i consueti momenti di incontro e di scambio in preparazione all’inizio del nuovo anno accademico.
L’obiettivo dell’incontro I Collegi in Campus. Progetti formativi e gestione si ripete di anno in anno, rafforzandosi e consolidandosi: ascolto e supporto, scambio di idee e crescita personale e spirituale, per aiutare i ragazzi e le ragazze a intraprendere con successo il proprio percorso universitario. Questo è possibile grazie a una rete efficace di strutture e servizi e a «strumenti di partecipazione che diventano necessariamente sempre più agili e veloci, e che soprattutto puntino sull’interesse e sulla voglia di fare come leva motivazionale principale per la partecipazione».
Così racconta Fabiano Sarti, che ha partecipato per la prima volta all’esperienza di Bocca di Magra in veste di responsabile di direzione della residenza Buonarroti. Come lui anche Andrea Castiglioni, responsabile della sede di Piacenza-Cremona, che descrive in questo modo l’esperienza, inaugurata la sera di venerdì 15 settembre dall’introduzione della professoressa Elena Marta e da una riflessione spirituale sul senso del servizio educativo a cura di monsignor Claudio Giuliodori:
Bocca di Magra ha dimostrato come l’incontro e il dialogo siano i presupposti necessari alla conoscenza. L’avvicendarsi di incontri, momenti di confronto e riflessione tra persone che provengono da regioni disparate e con ruoli e compiti eterogenei all’interno del mondo universitario ha fatto riemergere prepotentemente cosa significa “università” nella sua accezione più arcaica ma – forse – ancora più vera. Universitas, cioè l’identificazione di quell’insieme di persone che svolgono funzioni attinenti all’insegnamento e all’apprendimento (magistrorum et scolarium), elevandola dalla definizione contemporanea dove purtroppo l’Università identifica esclusivamente l’istituzione accademica. Ecco che, a Bocca di Magra, grazie all’incontro tra Direttori di Sede, Assistenti Spirituali e Direzioni dei collegi si è costruita l’Universitas provando a riaffidare all’università la sua accezione più vera e autentica.
I momenti principali di lavoro si sono condensati nella giornata di sabato 16 settembre: la mattina è stata caratterizzata dall’attività, supervisionata dalla professoressa Elena Marta e coordinata da Matteo Viadana Piovesan e Rita Montrone, del World Cafè. Il Monastero Santa Croce si è trasformato per qualche ora in un caffè dall’atmosfera famigliare e gradevole, con quattro tavoli preparati con una tovaglia di carta e materiale per disegnare e scrivere. A ogni tavolo era dedicata una parola chiave e una domanda intorno alla quale l’ospite fisso di ciascun tavolo (un direttore di collegio) sollecitava gli interventi dei gruppi che, nell’arco temporale di trenta minuti per postazione, di volta in volta si andavano liberamente formando, girando tra i tavoli, instaurando discorsi e “colorando” le tovaglie con i propri appunti e spunti. Un modo creativo e stimolante per favorire la contaminazione e lo scambio di idee, fino ad arrivare alla sintesi finale di quanto emerso attorno alle tematiche dell’accogliere (scoprire gli altri come valore, accogliere l’altro e valorizzarsi reciprocamente attraverso il dialogo e la collaborazione), dell’accompagnare (“creare” esperienza, sostenere la crescita della persona in un contesto umano, universitario e comunitario), del responsabilizzare (valorizzare e accrescere la capacità del singolo di prendersi cura di sé, dei propri compagni e della casa comune) e del verificare (riflettere e valutare il cammino personale e comunitario tramite momenti di “sosta”, per comprendere se gli obiettivi del progetto formativo sono in via di raggiungimento).
A conclusione della giornata di sabato si sono susseguiti gli spunti di riflessioni offerti dal professor Pierpaolo Triani e da monsignor Claudio Giuliodori: Triani ha voluto sottolineare l’importanza fondante delle Carte dei Collegi, base preziosa alla quale tornare e ritornare per organizzazione, presupposti e ricadute operative, mentre monsignor Giuliodori ha focalizzato il suo intervento sul contributo della comunità collegiale al Cammino sinodale. La conclusione della tre giorni di Bocca di Magra 2023 si è condensata nel lavoro per sedi, svolto nella mattinata di domenica 17 settembre, finalizzato al raccoglimento di spunti programmatici che andranno a definire con maggior precisione in futuro le Linee Guida del progetto formativo dei collegi dell’anno accademico appena iniziato. Infine, prima del pranzo e dei saluti finali, è stato brevemente presentato il progetto di percorso formativo che prossimamente (con il coordinamento di Viadana Piovesan, Montrone e Triani e con la collaborazione di professionisti come gli psicologi Antonino Aprea e Daniela Marzana) prevedrà momenti residenziali e incontri specifici per le singole sedi per delineare con sempre maggior precisione impatto e risultati all’interno della community collegiale.
Un lavoro condiviso, quello del coordinamento interno ai collegi e intercollegiale che scaturisce da momenti come la tre giorni di Bocca di Magra, che Fabiano Sarti descrive come un poliedro ricco, complesso e dalle molte dimensioni:
Sono emerse una prima dimensione orizzontale che, parlando di collaborazione e partecipazione, investe le funzioni codificate all’interno dei collegi – direzioni, EDUCatt e assistenti pastorali – sia nell’assetto delle relazioni istituzionali che in quello del metodo di lavoro; una dimensione verticale che, sempre facendo perno su collaborazione e partecipazione, si esplicita nella dinamica della relazione tra l’équipe di coordinamento e gli studenti; infine, una dimensione circolare che, coinvolgendo tutti i collegi grazie alla commissione dei collegi e al Consiglio Organizzativo Intercollegiale, circonda e completa, per così dire, l’azione educativa e formativa, nonché connette con il più ampio contesto universitario e della società civile.
[Si ringraziano per la preziosa collaborazione alla scrittura di questo articolo Andrea Castiglioni, Rita Montrone, Fabiano Sarti e Matteo Viadana Piovesan.]