Un film che ti fa sentire in colpa
Grande appassionato di cinema, Antonio Preanò racconta alcune suggestioni legate alla visione dell’ultima pellicola di Matteo Garrone, Io Capitano. Ecco il ritorno – in una veste davvero inaspettata – del Cinema Fiamma.
Agosto. Ritorno a Palermo, come ogni estate, e subito vengo travolto da una notizia folgorante: riapre il Cinema Fiamma.
Dopo dieci anni riapre il cinema della mia infanzia e della giovinezza di tanti appassionati di cinema.
Ma bastano pochi minuti per capire che, come si dice di questi tempi, è una tremenda fake news.
Riapre sì il luogo, ma con dentro una “muscolosa e sudatissima” palestra.
Delusissimo. Mi ero preparato a parlare di cinema e non di bicipiti.
Ma non torno indietro e brevemente vi scriverò di un film che invece trasuderà di emozioni che non sentivo da molti anni.
Io Capitano di Matteo Garrone.
Nel viaggio avventuroso dei sedicenni Seydou e Moussa, partiti da Dakar verso una inospitale Tripoli, con destinazione Italia, viviamo tutti insieme ai protagonisti svariati sentimenti, forse adesso dimenticati.
L’amore per la madre, per i fratelli, il rispetto per gli anziani e per chi sta soffrendo, il senso di responsabilità verso chi pone la propria vita e il proprio futuro nelle tue mani.
Non scriverò della trama, degli eventi.
So di sicuro che, nel momento in cui penso alle scene e ai personaggi del film, sento un’irrefrenabile voglia di piangere.
Io Capitano di Matteo Garrone è un film che ti fa sentire in colpa.
Da vedere, a tutte le età.