Mangiar sano, con un pensiero al futuro
L’alimentazione come parte importante di un insieme strettamente interrelato di azioni che concorrono al vivere salutare: una panoramica a cura del professor Miggiano.
In passato, e nemmeno troppo in là con gli anni, l’esiguità dei mezzi di sostentamento permetteva, ai più, solamente una stentata sopravvivenza: oggi invece la maggiore e diffusa disponibilità di risorse ha prodotto, nell’accresciuto stato di benessere, quantomeno nelle realtà occidentali, un significativo allungamento della vita media (a metà del XIX secolo la durata media dell’esistenza era intorno ai quarant’anni mentre oggi raggiunge quasi gli ottanta), spostando, contestualmente e conseguentemente, l’attenzione dalla quotidiana sopravvivenza alla conquista di un’alta qualità della vita: d’altra parte, non avrebbe alcun senso vivere più a lungo, se gli anni così “guadagnati” non fossero accompagnati dal sostegno di una buona salute.
Se sono indubbie le responsabilità positive, in tal senso, di un cospicuo miglioramento delle condizioni igieniche generali e di una maggiore professionalità nell’assistenza sanitaria, è da rilevare che anche i progressi verificatisi nella quantità, nelle proprietà qualitative e nella sicurezza delle risorse alimentari hanno contribuito largamente al raggiungimento di questo stato delle cose.
Clamoroso e attualissimo rovescio della medaglia è che nelle società “ricche” sono divenute frequenti le condizioni di ipernutrizione fino a riconoscere l’obesità quale malattia epidemica, con costi sociali pesantissimi: oggi gli individui in sovrappeso nel mondo superano numericamente quelli con malattie da carenza o iponutriti. Il passaggio da uno stato di indigenza a quello della smisurata presenza e reperibilità di alimenti non ha sempre però maturato nei comportamenti collettivi quell’adeguamento nello stile di vita che sarebbe invece stato necessario: si aumenta in sostanza il carburante a una macchina che, viceversa, tende generalmente a consumare meno e, dimentichi oramai del desco frugale, ci si concede un trionfo di calorie adatto ai tempi in cui si faticava duramente nei campi.
La chiave di volta per risolvere questo diffuso problema di salute è rappresentata, con unanime condivisione della comunità scientifica, da capillari iniziative di informazione e sensibilizzazione attorno ai principi di un corretto stile di vita: non più solo vademecum alimentari, i soliti “format” delle ricette dietetiche, quei tristi conteggi calorici tout court, ma piuttosto un mix di proposte educative finalizzate a comportamenti più virtuosi e salutari in senso generale, laddove il “mangiare corretto e sano” venga integrato con l’attività motoria più consona, con la salubrità dell’aria che si respira e dell’ambiente in cui si vive. L’alimentarsi, insomma, è inteso come parte importante di un insieme strettamente interrelato di azioni che concorrono al vivere salutare.