Raccontare il valore del capitale umano
Valutare e monitorare attentamente l’impatto sociale delle iniziative, soprattutto nel Terzo settore, è oggi un’attività fondamentale per la quantità di ambiti coinvolti. La valutazione di impatto è uno strumento di conoscenza dell’organizzazione, che permette di approfondire quali attività sono state generative e di programmarne di più efficaci per il futuro. Anche in questa chiave EDUCatt ha partecipato alle indagini attivate dall’Università Cattolica volte a valutare le prestazioni dei servizi rivolti all’intera comunità universitaria.
L’impatto sociale è l’effetto sulle persone e sulle comunità – anche quelle universitarie quindi – che si verifica a seguito di una riuscita o mancata azione, di un’attività o un progetto. Si può esprimere in varie forme, attraverso miglioramenti nella qualità della vita, nell’accesso a risorse e servizi.
Sulla scorta di questi obiettivi e con l’idea di riflettere su progetti che costruiscano valore, non solo con le parole ma anche con i fatti concreti che si manifestano nell’erogazione dei servizi, EDUCatt è stata coinvolta in una estesa attività di indagine promossa dal Nucleo di Valutazione dell’Università Cattolica. Parliamo di Good Practice, un progetto nato nel 1999, che coinvolge numerose Università pubbliche sul territorio nazionale, da Palermo a Verona, e ha come obiettivo la misurazione e la comparazione delle performance dei servizi amministrativi cosiddetti “di supporto” all’interno degli atenei, soprattutto in chiave di costi, efficienza e percezione degli utenti.
Il progetto rientra nel programma del Dipartimento della Funzione Pubblica dedicato alla performance delle amministrazioni, e prevede attività di rilevazione della soddisfazione degli utenti e analisi di efficienza attraverso numerose valutazioni dei dati raccolti. Il programma permette anche di costruire alcuni parametri di confronto per la valutazione del benessere organizzativo dell’intera comunità universitaria, che comprende anche la componente tecnico-amministrativa.
La partecipazione sperimentale dell’Università Cattolica ha consentito anche a EDUCatt di proseguire la serie di indagini, attive ormai da diversi anni con il progetto LIFE, volte a raccogliere ed elaborare informazioni sulla customer satisfaction per il miglioramento delle prestazioni.
Al di là dei risultati, che dimostrano comunque una percezione positiva per la Fondazione, della quale gli studenti riconoscono il valore e la credibilità e che riscontra un buon gradimento anche nelle altre componenti dell’Ateneo, grazie a questa esperienza è emersa l’importanza di alcuni aspetti che acquisiscono sempre più rilievo all’interno della narrazione che le realtà, soprattutto quelle legate al mondo della formazione e dei servizi collaterali rivolti al pubblico, devono tendere a raggiungere in termini di sostenibilità e impatti, anche sociali, come ha recentemente ricordato il Direttore, Angelo Giornelli
Occorre dunque immaginare nuove prospettive, che considerino un modello di business più flessibile, capace di accogliere nuovi approcci che potranno richiedere anche cambiamenti significativi nell’organizzazione […]
Angelo Giornelli
La valutazione di impatto, che attività come quella di Good Practice contribuiscono a migliorare costantemente, apporta un valore aggiunto in termini comunicativi e relazionali, arricchendo il patrimonio di informazioni a disposizione di tutti i soggetti terzi interessati all’organizzazione, tra cui donatori, finanziatori e beneficiari.
Sebbene la mission di EDUCatt, contribuire al progetto formativo dell’Università Cattolica, renda più complessa la misurazione degli esiti, la valutazione degli effetti generati permette di confrontare i risultati raggiunti con la missione perseguita e di evidenziare non solo i punti d’interesse, ma anche gli ambiti di miglioramento possibili.
L’obiettivo non è più l’elencazione del numero di posti letto o il numero di pasti erogati, ma l’effetto di questi servizi sul benessere, sul rendimento e sulla vita degli studenti beneficiari; non la possibilità di lavorare durante il periodo universitario (collaborazioni, StudentWork, ecc; peraltro tutte attività che continuano attivamente), ma lo sviluppo di un metodo di organizzazione del tempo e di gestione della pressione che sono bagaglio prezioso per lo sviluppo personale e professionale: questi sono solo alcuni degli esempi a conferma che il lavoro svolto dalla Fondazione per il diritto allo studio non è una semplice offerta di servizi, ma un supplemento alle attività formative con impatti a lungo termine diffusi e significativi.