Con Eutopia in mostra la città a misura d’uomo
Da martedì 5 marzo il progetto “Itinerari di Arte e Spiritualità” anima gli spazi di tutti i campus dell’Università Cattolica con la mostra d’arte “Eutopia. Città ambiente comunità”, promossa come ogni anno dal Centro Pastorale e dal Dipartimento di Storia, Archeologia e Storia dell’Arte, ma con un percorso scelto dagli studenti.
Nato dalla mente, tra le altre, del docente e critico d’arte Luciano Caramel, il progetto fino al 2017 ha coinvolto professori e responsabili del Centro Pastorale. Poi l’iniziativa, in occasione della Mostra “I Wish. Giovani e desiderio”, è stata completamente affidata agli studenti. Con un vero e proprio lavoro curatoriale a tutto tondo, sono loro che scelgono il tema dell’esposizione, individuano gli artisti e le opere, si occupano della redazione di un catalogo stampato e, infine, dell’esposizione nei luoghi dell’Ateneo dei lavori artistici.
Tema dell’edizione 2024 – scelto sempre sotto la supervisione del Centro Pastorale, in particolare di Padre Enzo Viscardi, e delle docenti Elena Di Raddo, Mariacristina Maccarinelli, Bianca Trevisan, Michela Valotti – è il problema degli affitti a Milano, sviluppato poi nella più ampia necessità di un ripensamento delle nostre città e del modo in cui ci rapportiamo con esse. Questo perché l’urgenza di un cambiamento è evidente, sia per l’incedere della crisi climatica sia per gli incessanti ritmi non più a misura d’uomo cui rischiamo di abituarci. E se l’abitudine può averci illuso che un cambiamento sia impossibile e dunque utopistico, ecco il ribaltamento offerto dai curatori e dalla mostra: l’Utopia di Tommaso Moro, dal greco ou – topos (non luogo), deve necessariamente trasformarsi in una Eutopia, da eu – topos, un luogo buono, una città a misura d’uomo in cui sostenibilità, rispetto per l’ambiente e vita comunitaria siano al primo posto.
Il tema dell’abitare è stato nella storia dell’arte lungamente dibattuto, e se, per esempio, la Triennale del 1951 avanzava proposte che vertevano principalmente su soluzioni architettoniche alternative, pian piano il dibattito funzionale è andato sempre più a includere studi sociali ed ecologici, come fu per il tentativo fatto durante la Triennale del 1968. Proprio per questo all’interno della mostra figurano, tra gli altri, due grandi protagonisti della Storia dell’Arte del Dopoguerra e dei decenni seguenti: Francesco Somaini e Ugo La Pietra, le cui opere hanno offerto uno spunto retrospettivo fondamentale dal quale partire per delle considerazioni contemporanee, che non potevano tralasciare quanto offerto in passato. Insieme a loro una grande varietà di artisti e tecniche, che offrono varie proposte e riflessioni: dalla scultura alla fotografia, passando per la tessitura e installazioni site specific, ogni opera suggestiona e induce alla riflessione, sorprendendo lo spettatore.
Il progetto di Itinerari di Arte e Spiritualità ha senza dubbio il grande merito di portare all’interno della vita universitaria la bellezza dell’arte e spunti di riflessioni utili a dibattiti costruttivi, ma trova il suo valore più grande nell’insegnamento che lascia a chi vi partecipa: se è vero che ogni curatore è responsabile del proprio artista e del proprio operato, è vero anche che lo spirito del progetto è interamente volto alla condivisione dell’esperienza, a una comunione d’intenti e di responsabilità che consente agli studenti di comprendere appieno il valore del lavoro di gruppo, fondamentale non solo nel mondo lavorativo ma per trarre gioie ancora maggiori dai traguardi raggiunti.
Un’iniziativa che, per questo motivo, è riuscita a raccogliere negli anni una notevole adesione. Soprattutto a livello numerico: se nel 2017 il team di curatori ammontava a 11 studenti del solo Campus di Milano, quest’anno per Eutopia gli studenti coinvolti sono stati 22, dalle Sedi di Milano e Brescia. Per il Centenario dell’Università Cattolica nel 2021 infatti, l’Esposizione “Nulla dies sine linea” ha anche oltrepassato i confini del campus di Milano, andando a includere quelli di Brescia, Cremona, Piacenza e Roma e, visto il successo, le edizioni seguenti hanno continuato a coinvolgerli.