Il patto della Giornata Universitaria, da un secolo attenta al futuro dei giovani
Impegnarsi per il futuro dei giovani attraverso la formazione e il dialogo: la centesima Giornata Universitaria ha voluto affrontare temi caldi come la sfida della denatalità e del deserto demografico, con l’Università Cattolica e l’Istituto Toniolo pronti a trovare soluzioni e spazi per i giovani, aprendo la strada per un patto generazionale più inclusivo e collaborativo per il futuro.
È dedicata ai giovani, e così è da cento anni: la Giornata Universitaria dello scorso 14 aprile ha confermato il messaggio portante che da un secolo la permea, vale a dire l’attenzione alla domanda di futuro delle nuove generazioni, dialogando e camminando con loro in anni decisivi per la formazione della persona. È una tradizione lunga un secolo (raccontata anche nella recente pubblicazione Si bussò al cuore degli umili – piccola storia della della Giornata Universitaria, a cura di Ernesto Preziosi con l’introduzione di monsignor Mario Delpini) quella inaugurata dal «movimento di popolo», e da Armida Barelli in primis, che tra il 1923 e il 1924 videro nella Giornata per l’Università Cattolica, come si legge sul sito dedicato, «una straordinaria opportunità di presenza e futuro»: nonostante l’importante traguardo raggiunto, la Giornata non ha voluto avere un semplice intento celebrativo, bensì è sempre attento e vigile «lo sguardo sulla realtà di oggi, che esige imperiosamente una responsabilità verso il futuro».
«Incoraggio questo grande ateneo a proseguire il suo importante esercizio formativo nella fedeltà alla sua missione e attento alle odierne istanze giovanili e sociali»: con queste parole Papa Francesco ha ricordato l’Università Cattolica durante la celebrazione eucaristica in Piazza San Pietro. Ed è proprio in quella direzione che ci si vuole muovere, verso «il pubblico degli studenti, Giovani tra disincanto e desiderio», racconta Silvia Piaggi, responsabile dell’Ufficio Promozione Istituzionale dell’Istituto Toniolo, citando il titolo dato alla centesima Giornata Universitaria: «Giovani che percepiscono il disincanto trasmesso dagli adulti che stanno loro attorno e che li porta alla fatica dell’immaginare il futuro e al disilluso rintanarsi nel presente, e il desiderio di provarci comunque, con il supporto di istituzioni, come l’Università Cattolica, che mettono al centro la formazione dei propri studenti e del loro avvenire».
E sono proprio istituzioni come l’Ateneo e l’Istituto Toniolo a mettersi a disposizione dei giovani, partendo dall’analisi dei loro desideri – grazie anche al prezioso strumento del Rapporto Giovani, a cura dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo, la cui edizione 2024 è attualmente in fase di rilascio – per dare loro voce e lavorare assieme a loro. «L’analisi di dati di validità scientifica a livello nazionale e internazionale ci dà tutti gli elementi che possono in qualche modo nutrire la progettualità e stimolare soprattutto i decisori pubblici, politici e istituzionali a mettere in campo progetti e iniziative che diano spazio anche e soprattutto ai giovani.»
L’Università Cattolica del Sacro Cuore, fresca anche lei di centesimo genetliaco, ha attraversato epoche diverse, affrontato molteplici sfide, si è confrontata con le generazioni e le problematiche che di anno in anno sono state sollevate da queste ultime, cogliendo l’occasione della Giornata Universitaria per intavolare discussioni costruttive e proporre soluzioni da sviluppare. Il tema caldo, centrale nella sua attualità, è anche quello della denatalità e del deserto demografico: «Ci rendiamo conto che i ragazzi e le ragazze di oggi si trovano di fronte a una società ardua da fronteggiare, con un muro di adulti e anziani che concedono loro ancora troppo poco spazio di manovra. I giovani si sentono le ali tarpate, non si percepiscono nelle condizioni idonee per potersi proiettare nel futuro, sia dal punto di vista lavorativo che personale e intimo, e questo li riporta a ripiegarsi in un presente che sentono ostile e faticoso».
Da qui il concept della centesima Giornata Universitaria e delle cento iniziative che, tra convegni, presentazioni, progetti di borse di studio stanno costellando lo svolgimento del 2024 sul territorio nazionale: come società di adulti, come Università Cattolica del Sacro Cuore, come Istituto Toniolo, quale patto tra le generazioni si vuole e si può stringere? Quali spazi si vogliono e si possono dare ai giovani che pensano di non avere futuro, e che anzi pensano solo alla sopravvivenza nel presente? Il dialogo è ancora aperto, e si è sviluppato anche nelle giornate che hanno visto protagonisti i collegiali delle sedi dell’Università Cattolica, che hanno preso parte nelle giornate dal 12 al 14 aprile alla terza edizione del Festival dei Collegi, l’iniziativa promossa dall’ateneo, dall’Istituto Toniolo e da EDUCatt per favorire l’incontro e il dialogo intercollegiale e ribadire il ruolo di istituzione formativa dell’Università Cattolica, che si riconosce come luogo di incontro, educazione, formazione e ricerca.
Oltre alle necessarie modifiche del presente, cos’altro quindi si può offrire? Quale patto per il futuro? La dottoressa Piaggi conclude: «Per citare il professor Alessandro Rosina, professore di Demografia e Statistica sociale dell’Ateneo e coordinatore dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo, “i giovani si sentono lasciati in panchina dalla società degli adulti”; è quindi inutile rivolgere loro critiche e accuse che a volte si rivelano vuote e sterili, per dar invece loro la possibilità di entrare in gioco, lasciando loro spazio».
Puoi approfondire ai seguenti link:
https://giornatauniversitacattolica.it/
https://www.istitutotoniolo.it/
https://www.istitutotoniolo.it/progetti-e-borse-di-studio/osservatorio-giovani/
https://www.rapportogiovani.it/rapporto-giovani-2024/
[Si ringraziano per il prezioso contributo all’articolo Filippo Casonatto e Silvia Piaggi.]