Essere una squadra fuori e dentro il campo: il team building in EDUCatt
La Fondazione, per vocazione, incoraggia la crescita personale e le relazioni di scambio, per favorire un humus in cui far muovere i propri lavoratori, che si dedicano con passione all’obiettivo comune. Il team building informale ne è un esempio, grazie alla passione che unisce (quasi) tutti gli italiani, il calcio.
Sette amici, ogni settimana, hanno un appuntamento a cui non possono, e non vogliono, mancare per nessun motivo: la loro partita di calcio a cinque, per la quale abbandonano famiglia, lavoro, riunioni, lezioni universitarie. La squadra partecipa a un torneo amatoriale, i cui vincitori giocheranno contro gli Old Boys, una squadra di ex giocatori professionisti.
Quella che avete appena letto è la sinossi approssimativa del film del 2008 “Amore, bugie & calcetto”, di Luca Lucini, che racconta le gesta eroiche – si fa per dire – di un gruppo di amici diversissimi tra loro ma accomunati dalla passione per il calcio.
È a questo che mi sono ispirato quando, preso dall’entusiasmo del fare, che per il nostro Ente è una missione, ho creato il gruppo WhatsApp per cercare di coinvolgere colleghi e “amici di” nell’unica attività cui l’italiano medio non dirà (quasi) mai di no: il gioco del calcio.
Attenzione, disclaimer doveroso: accordarsi per giorni, orari, disponibilità, superati i trent’anni, è un’impresa quasi impossibile.
Mettiamoci anche che il calcetto, nobile sport anche per i campioni del divano, è stato surclassato negli ultimi tempi dal padel, certamente meno impegnativo e più trendy, ma nettamente meno emozionale.
Sembrava improbabile, ma alla fine dopo innumerevoli pause pranzo, dissensi e polemiche – anche gli sportivi polemizzano – le squadre erano formate, pronte a scendere in campo: le nuove leve, i colleghi del settore Soluzioni e Strumenti, guidati dalla saggezza di Leonardo e dal piglio di Santo, il settore Budgeting&Controlling, egregiamente rappresentato dai due omonimi Andrea e il servizio Ristorazione, che vede il veterano – ma solo per l’esperienza, in realtà ha l’animo di un ragazzino – Luigi, mitico portiere che infatti condivide con il più celebre Buffon l’appellativo di nascita.
Ai già citati titolari, cui poi nel corso dei mesi sono stati affiancati anche amici, cognati e chi più ne ha più ne metta, si aggiunge la quota “Coppa d’Asia” con il videomaker e documentarista Boutros, acquisto last minute di un calcio mercato che potete intuire essere molto flessibile.
Milano, la città che ci ospita, perlomeno nei giorni feriali dalle 8.30 alle 17, ci ha visti competere sui terreni più vari: dai campi dissestati del Giambellino, alle tensostrutture gelide d’inverno e roventi d’estate a Cimiano, fino ai tappeti all’aperto con tribuna – e area ristoro – della Barona.
D’altra parte per lo sport, questo ed altro.
Se siete arrivati fin qui è perché l’attività vi ha incuriosito o forse perché speravate in qualche “scivolone”, non scivolate badate bene, calcistico: le prove video ci sono, ma il nostro settore Comunicazione è diffidato dal diffonderle, è materiale sensibile e rimarrà nel limbo dei media condivisi.
Menzione d’onore al tifo organizzato, senza il quale le gesta sportive si sarebbero affievolite al primo crampo: la curva di EDUCatt, con Michela, Caterina, Maela e Giada e la piccola mascotte Alessandro, supporter numero uno del suo papà Leo.
Per molti potrà sembrare banale, ma questa per noi tutti è stata una bellissima avventura: ci siamo conosciuti e riscoperti, tra un intervento falloso e una birra post partita, abbiamo riso e ci siamo innervositi. Le contestazioni non sono mancate, alcuni di noi sanno essere molto competitivi (sì, sai che sto parlando di te), ma allo scadere dei 60 minuti tornavamo ad essere una sola grande famiglia: quella di EDUCatt.
La nostra stagione finisce qui, adesso per gli atleti è tempo di ritiri: chi sceglie la montagna, chi preferisce il mare.
Non sappiamo come andrà il prossimo campionato, quali giocatori entreranno in rosa e chi annuncerà il suo addio al calcio.
A noi basta così, ci siamo divertiti e questo è l’importante, perché come disse Gramsci «Il calcio è il regno della lealtà umana esercitata all’aria aperta.».
Si ringraziano i giocatori EDUCatt (in ordine alfabetico): Davide Calzavara, Andrea Castiglioni, Leonardo D’Angelone, Andrea Fracasso, Marco Montanaro, Santo Pagano, Simone Redoglio, Simone Roli, Luigi Santambrogio, Boutros Sayegh.