«Investiamo nel tuo futuro»: l’alternanza scuola-lavoro di Martina e Martina in EDUCatt
L’intervista alle due studentesse di liceo che nel mese di giugno hanno sperimentato cosa significa “lavorare in EDUCatt”, tra la scoperta della mission della Fondazione, la raccolta di idee e spunti per un payoff che ne rappresenti lo spirito e la realizzazione di un logo sull’accoglienza, il sostegno e il futuro di chi usufruisce dei suoi servizi.
A volte bastano anche solo pochi giorni per capire appieno una dimensione lavorativa e umana, iniziando a muovere i primi passi all’interno del “mondo dei grandi” e mettendosi alla prova, sperimentando e applicando quanto prima appreso unicamente in teoria sui banchi di scuola. È quello che hanno fatto Martina B. e Martina G. cogliendo l’opportunità di svolgere l’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro presso gli uffici della sede milanese della Fondazione per il Diritto allo Studio Universitario.
L’alternanza scuola-lavoro (o PCTO, da “Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento”), obbligatoria per tutte le studentesse e gli studenti degli ultimi tre anni delle scuole superiori, è un’interessante occasione per consolidare, attraverso l’esperienza pratica e “sul campo”, le conoscenze che i ragazzi e le ragazze acquisiscono a scuola, testando competenze e attitudini, arricchendo la propria formazione e cercando di mettere a fuoco cosa vorranno fare dopo il percorso della scuola dell’obbligo. EDUCatt da anni tende la mano anche a questa categoria di studenti e studentesse, che hanno raccontato la propria esperienza di alternanza scuola-lavoro, chi con entusiasmo e gratitudine per l’esperienza vissuta nel presente, come nel caso di Jennifer, chi con già una maggiore spinta propositiva verso il futuro, come scriveva Federica nel suo articolo uscito su EDUCatt EPeople.
Quest’anno, nel mese di giugno, sono state Martina B. e Martina G. a vivere l’esperienza PCTO in EDUCatt: entrambe provengono dall’istituto Fondazione Sacro Cuore di Milano, Martina B. frequenta il liceo classico, mentre Martina G. è iscritta al liceo artistico, indirizzo Arti figurative.
Cosa vi ha portato a scegliere EDUCatt per la vostra esperienza di alternanza scuola-lavoro?
Martina B.: EDUCatt ha proposto alla mia scuola un percorso, dalla durata di due settimane, nei suoi uffici, per dare l’opportunità ad alcuni studenti di imparare come funziona la parte comunicativa di un’azienda. Io ho scelto di aderire alla proposta della Fondazione perché, tra tutte, era quella che, a mio parere, più mi avrebbe permesso di mettermi alla prova e di uscire dalla mia comfort zone.
Martina G.: Anche io ho scelto questo PCTO perché, tra le varie proposte presentatemi a scuola, mi è sembrato che quella offerta da EDUCatt mi avrebbe permesso di offrire qualcosa al progetto dal punto di vista soprattutto grafico.
Come è stato muovere i primi passi in EDUCatt? Cosa vi è stato chiesto di fare?
Martina B.: Inizialmente mi è stato lasciato del tempo per capire cosa fosse EDUCatt, di cosa si occupasse e quale fosse la sua mission. Una volta compresa questa, ci è stato assegnato il compito di trovare un payoff (quindi una breve frase che rappresenta l’azienda), che sarebbe stato affiancato a un logo.
Martina G.: Esatto, del logo me ne sarei occupata io. Ma anche io, all’inizio delle due settimane di alternanza, ho avuto l’opportunità di scrivere un breve testo dove riassumevo ciò che avevo capito della Fondazione EDUCatt (la sua storia, chi e perché l’ha fondata, di cosa si occupa, eccetera).
Una richiesta non proprio da tutti i giorni, quella di creare un payoff e un logo per una fondazione universitaria! Come è andata?
Martina B.: All’inizio gli ostacoli da superare, vista la novità della richiesta, non sono stati pochi, ma grazie all’aiuto e al supporto delle persone che avevo intorno sormontarli non è stato difficile, e siamo riuscite a pensare a un payoff che ci piacesse e che pensiamo rappresenti la Fondazione.
Martina G.: Anche dal punto di vista del logo le cose sono andate in maniera molto simile: l’idea iniziale mi è venuta abbastanza facilmente, dopo aver capito cosa fosse EDUCatt; la parte difficile è venuta dopo: essendo il primo logo da me mai progettato, non è stato semplice provare a sintetizzare la mia idea in una semplice icona. Fortunatamente non sono mancati gli spunti dai collaboratori e dai dipendenti di EDUCatt.
Ci raccontate l’esito del vostro lavoro? E cosa pensate dell’esperienza in EDUCatt, una volta conclusa il vostro percorso di alternanza Scuola-Lavoro?
Martina B.: Per lo studio sul payoff, sono partita dai concetti che volevamo includesse a rappresentazione della mission di EDUCatt: “supporto”, “singolo”, “crescita” e “servizi”. Ne sono uscite diverse proposte trasversali, e alla fine la scelta è ricaduta su: «Investiamo nel tuo futuro». È una frase che secondo me e Martina rappresenta EDUCatt nel sottolineare per l’appunto l’investimento delle risorse per offrire servizi con il fine di sostenere gli studenti, l’attenzione al singolo e la crescita di chi cerca il supporto della Fondazione.
Martina G.: L’ideazione del logo ha tenuto in considerazione le parole chiave contenute all’interno del payoff. È rimasto in fase di bozza – e non andrà a sostituire il “mitico” buddy di EDUCatt! – ma siamo comunque orgogliose del risultato finale: una mano, a simboleggiare il sostegno e l’accompagnamento, che porta sul palmo un omino stilizzato (rappresentazione dell’attenzione verso il singolo) e sembra indirizzarlo verso le icone dei servizi offerti da EDUCatt.
Martina B.: In conclusione riteniamo che queste due settimane siano state molto fruttuose, perché ci hanno permesso di metterci alla prova, di avvicinarci ai meccanismi interni di una realtà variegata come quella di EDUCatt e di comprendere meglio come è strutturata l’Università Cattolica e i servizi che offre agli studenti e alle studentesse.
[Per la foto a corredo si ringraziano Michela Da Boit, Santo Pagano e Martina Vodola.]