Dall’Iran con il sogno di aprire un ospedale accessibile a tutti
La storia di Amina testimonia l’impegno di Casa Fogliani che ha offerto alla studentessa iraniana il supporto economico necessario per rimanere e completare i propri studi in Italia.
Mashhad è una città a nord-est dell’Iran vicina al confine con il Turkmenistan e a 900 chilometri da Tehran. Nonostante la posizione remota, è la seconda città iraniana per numero di abitanti, grazie probabilmente alla sua posizione strategica sull’antica via della seta, attraverso la quale, nei secoli, i tappeti e le pietre preziose per cui Mashhad è rinomata hanno raggiunto tutto il mondo. È una città viva e i forni e i ristoranti non chiudono mai, nemmeno di notte.
Lo racconta, con una punta di nostalgia, Amina, una ragazza iraniana di 25 anni che ha lasciato il proprio Paese nel 2018 per studiare Scienze e Tecnologie Alimentari e Ambientali all’Università Cattolica di Piacenza grazie a una borsa di studio: «Avevo 20 anni e sono partita con soli 1500 euro perché la borsa che avevo vinto mi avrebbe garantito la copertura di tutte le spese per frequentare l’Università».
Arrivata in Italia, Amina scopre però che i soldi sarebbero stati erogati dopo 14 mesi: «Ero sconvolta. Non conoscevo l’italiano, non parlavo ancora troppo bene l’inglese e, pur facendo molti sacrifici, i soldi che avevo non mi sarebbero bastati per più di tre mesi. Non volevo però tornare in Iran, perché sentivo che non era lì il mio futuro». In Iran Amina ha la propria famiglia, cui è molto legata, composta dai genitori, due sorelle e due fratelli. Le piacerebbe un giorno portare tutti quanti in Italia, dal momento che l’attuale situazione politica rende molto difficili e faticosi i ritorni in patria, anche se per pochi giorni, di persone che conducono una vita in Occidente.
Il desiderio di non perdere l’occasione di impostare un futuro diverso da quello che potrebbe esserci in Iran spinge Amina a cercare supporto, partendo proprio dall’Università. Grazie all’incontro con don Roberto Maier, Amina conosce la realtà di EDUCatt e la possibilità di ricevere dalla Fondazione, grazie al progetto Casa Fogliani, il sostegno necessario per coprire le spese di vitto, alloggio e assicurazione sanitaria: «Mi sono sentita subito accolta. Dopo due settimane sono stata ospitata alla Residenza Gasparini dove sarei potuta rimanere gratuitamente sino alla laurea e dove sono infatti tuttora. Ora mi mancano ancora tre esami e grazie al supporto che sto ricevendo posso rimanere focalizzata sui miei studi. Sono molto grata di essere in un’università fatta di persone che mi aiutano incondizionatamente e spero un giorno di poter far lo stesso per qualcun altro».
Il sogno di Amina è infatti quello di aprire un ospedale in un Paese in via di sviluppo per offrire cure gratuite: «Ho sempre voluto fare medicina e grazie agli studi che sto facendo sto imparando come funzionano le piante, di cui mi interessano principalmente le proprietà curative».
Il sostegno che Casa Fogliani offre a studenti e studentesse come Amina è legato alla convinzione che il sopporto che vien dato oggi viene trasformato in futuro in un vero e proprio valore tangibile per la società, la quale beneficerà delle competenze da loro maturate durante gli anni universitari.
Il progetto, grazie alle attività e ai prodotti che promuove, consente di rendere gesti semplici come l’acquisto di un prodotto o un apericena delle azioni solidali dall’alto impatto sociale.
I prodotti Casa Fogliani sono acquistabili a Milano al Charity shop Container.9 in via Lanzone 24 (info e acquisti sul posto, lun.-merc.-ven. ore 10-18, per email progetto@casafogliani.it) oppure anche on line, alla pagina dello Shop dedicata. È possibile partecipare al progetto anche donando attraverso l’area Partecipa del sito. Tutti gli aggiornamenti sono disponibili sul sito web ufficiale www.casafogliani.it e sui profili Facebook e Instagram.