L'altra sostenibilità

La residenzialità adesso si fa (anche) green

Intraprendere un percorso universitario per molti studenti significa spostarsi dai loro luoghi d’origine in altre città, diventando così “fuorisede”, una esperienza arricchente dal punto di vista della crescita personale, ma certamente non priva di ostacoli; tra tutti quella di trovare un alloggio adatto alle proprie esigenze e soprattutto alle proprie disponibilità economiche.

Da sempre l’accoglienza residenziale è per la Fondazione per il diritto allo studio dell’Università Cattolica un valore, oltre che un servizio offerto in ossequio al mandato affidatole dall’Ateneo; servizio che si svolge con la consapevolezza delle sempre più evidenti difficoltà cui vanno incontro gli studenti fuorisede nella ricerca di una sistemazione: le diverse soluzioni offerte, costituite dai Collegi in Campus e dalle Residenze in Città, il cui accesso è regolato da un bando di concorso, sono oggi pensate sempre più con un’attenzione particolare agli aspetti Green.
A marzo 2024 il Parlamento Europeo ha approvato la direttiva “Case Green” che prevede che gli Stati membri riducano il consumo di energia primaria – il potenziale energetico delle fonti utilizzate – degli edifici residenziali del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035, con l’obiettivo ambizioso di raggiungere la quota emissioni zero entro il 2050. Il 55% di questa riduzione dovrà essere ottenuta tramite la ristrutturazione del 43% degli immobili con le prestazioni peggiori: si tratta di passi importanti, che dimostrano come nel contrasto al consumo energetico e nell’uso responsabile delle risorse si faccia sul serio.

Da tempo impegnata sul tema della sostenibilità intesa come fattore di responsabilità e non solo ambientale, EDUCatt ha avviato già dal 2022 alcuni progetti di intervento edilizio volti a migliorare la classe energetica di tutte le strutture residenziali in ristrutturazione, per dotarle di pannelli fotovoltaici e aree verdi; sono previsti anche sistemi di recupero delle acque pluviali, da riutilizzare negli impianti di irrigazione e scarico; inoltre è previsto che i materiali usati per gli edifici siano riciclati per almeno il 15% e che la loro composizione sia realizzata in modo che sia possibile destinare tutte le parti di risulta alla raccolta differenziata.

Una delle opere più importanti di riqualificazione riguarda il Collegio Nuovo Joanneum, a utenza maschile, nella sede di Roma: inaugurato nel 1992-93 a completamento del “sistema” dei Collegi d’Ateneo e attivato con una formula abitativa originale nel pieno del campus romano, il Collegio viene interessato adesso dalla costruzione di una intera nuova ala che permette un incremento notevole dei posti disponibili ma prevede anche l’impiego di fonti energetiche rinnovabili, con l’istallazione in copertura di pannelli solari e sistema fotovoltaico per la produzione di energia, l’uso di materiali a basso impatto ambientale e l’istallazione di sistemi oscuranti esterni lungo le facciate maggiormente esposte al sole nelle ore più calde.

Ma l’essere sostenibili non riguarda semplicemente gli edifici, ma anche coloro che li abitano: i circa 1.400 collegiali nelle varie sedi sono stati coinvolti in diverse occasioni in operazioni di sensibilizzazione, attraverso piccoli gesti che fanno la differenza. Per citare alcuni esempi nei collegi di Milano è stata realizzata una segnaletica ad hoc posizionata all’interno delle camere degli studenti con una comunicazione che promuove la sostenibilità e il buon uso delle risorse all’interno delle strutture; in altri casi è stata prevista la dotazione per ogni collegiale di borracce in acciaio, realizzate in collaborazione con @IoBevo, per ridurre l’uso di bottiglie in plastica o la consegna di dotazioni riutilizzabili (per i collegiali di Piacenza) al posto delle stoviglie in plastica; uno dei nuovi arrivi in attivazione è il  servizio di bike sharing all’interno del campus di Roma per promuovere la mobilità sostenibile, che in collaborazione con l’Associazione Realmonte verrà attivato anche al Sant’Isidoro di Piacenza grazie al progetto ciclofficina, che consente il recupero di biciclette da rendere nuovamente funzionanti dopo una attenta manutenzione.

[foto a corredo: uno scatto dell’orto sostenibile della Residenza Gasparini a Piacenza; credits: Andrea Aschedamini – different.photography]

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