Un tatuaggio è per sempre?
Nella rubrica Salute del mese di agosto, Miria Garello, Responsabile del servizio di Assistenza sanitaria e Consulenza psicologica di EDUCatt, ci da qualche consiglio sui tatuaggi: come eseguirli in sicurezza senza compromettere la pelle.
Secondo le ultime statistiche, l’Italia è al primo posto nel mondo per numero di persone tatuate, con il 48% della popolazione adulta, seguita dalla Svezia (47%) e dagli Usa (46%). Un dato che, pur restituendo un ritratto di un fenomeno sociale e culturale recente, si caratterizza anche in virtù di tradizioni che trovano le origini anche nel bacino del Mediterraneo.
Ed è proprio il bacino del Mediterraneo e l’Italia, luogo in cui da sempre si è praticata l’arte del tatuaggio, che si cela più pregiudizio nei confronti di chi si tatua: una contraddizione che nasce sul finire del 1800 e che trova espressione anche nelle teorie di Cesare Lombroso, che attribuiva a caratteristiche somatiche, tra cui i tatuaggi, determinati livelli di “pericolosità” sociale.
Arrivati ai giorni nostri il tatuaggio pare essere sdoganato: per imprimere sulla pelle un ricordo, per senso di appartenenza a un gruppo o per puro gusto estetico. Nel 2019 l’ISS riportava che il primo tatuaggio viene effettuato mediamente a 25 anni; la fascia più rappresentativa è quella tra i 35 e i 44 anni (23,9%), con una prevalenza quasi doppia rispetto alla popolazione generale, e tra i minorenni la percentuale di tatuati è del 7,7% (12-17 anni).
Per la rubrica “Salute”, Miria Garello, Responsabile del servizio di Assistenza sanitaria e Consulenza psicologica di EDUCatt, ci da qualche consiglio su tatuaggi e prevenzione.
La scelta
Scegli con cura il soggetto del tuo tatuaggio: anche se possibile da rimuovere, un tatuaggio è (quasi) per sempre. Ricordati anche che il tuo disegno “crescerà” insieme a te, potrebbe quindi modificarsi nei colori e nella forma.
Lo studio di un professionista deve essere sempre pulito e in ordine: il materiale è obbligatoriamente monouso e deve essere rimosso dalla confezione davanti a te. Verifica anche che l’artista scelto sia in possesso di un attestato che certifichi che può tatuare.
A ognuno il suo stile: come ogni artista che si rispetti, il tatuatore o la tatuatrice hanno il loro portfolio, la gallery dei lavori eseguiti e degli sketch disponibili. Questo ti sarà utile anche nella scelta del professionista da cui vuoi farti “decorare”.
Alcune parti del corpo si prestano poco a essere tatuate: sono in genere le zone più soggette a sfregamento o che possono subire modificazioni in caso di oscillazioni corporee (aumento o perdita di peso importanti). Meglio evitare perciò le dita, le mucose, il palmo della mano, l’addome o la pianta del piede.
La cura
Ascolta sempre le indicazioni del professionista: lavati accuratamente le mani prima di toccare la parte tatuata e detergi il tatuaggio con acqua e sapone neutro, asciugando senza sfregare la parte.
Idrata la zona: il tatuaggio appena fatto è pur sempre una ferita: mantienila idratata senza occluderla con troppa crema, un leggero strato è sufficiente.
Evita i tatuaggi in estate: è importante non esporsi al sole per almeno 4 settimane dall’esecuzione del tatuaggio ed evitare bagni in piscina o al mare. Una volta guarito, applica sempre la protezione 50+. Allo stesso modo cerca di evitare creme depilatorie o autoabbronzanti che potrebbero irritare la pelle già sensibile.
I rischi
Allergie da pigmenti: in Europa la regolamentazione sull’utilizzo degli inchiostri per i tatuaggi è molto severa, da gennaio 2022 migliaia di sostanze chimiche pericolose individuate negli inchiostri per tatuaggi e nel trucco permanente sono soggette a restrizione nell’UE a norma del regolamento REACH. Tuttavia alcuni soggetti sono più sensibili a certi componenti, tra cui il nichel. In caso di reazione avversa è necessario consultare immediatamente il medico curante o rivolgersi a un Pronto Soccorso.
Infezioni locali: sono dovute alla mancanza di igiene e sterilità durante l’esecuzione e subito dopo. Si manifestano con rossore, gonfiore e dolore e si presentano subito dopo l’esecuzione. Col passare dei giorni la sintomatologia invece di regredire aumenta. In caso di reazione avversa è necessario consultare immediatamente il medico curante.
Malattie infettive: l’uso di materiale non monouso o non adeguatamente sterilizzato può esporre a malattie infettive piuttosto gravi, come l’epatite B, l’epatite C e l’HIV.
E se ci ripenso?
Oggi è possibile, mediante l’utilizzo della tecnologia Laser, rimuovere i tatuaggi che sono stati realizzati con inchiostro nero. Puoi farlo con tecniche chimico-fisiche e/o chirurgiche. Cancellare un tatuaggio è però un procedimento complicato e costoso che non sempre dà i risultati sperati È una pratica di competenza medica, solamente il medico può eseguire questo trattamento che è considerato, in alcuni casi, invasivo e non privo di rischi.