Genitori e Istituzioni, il sostegno passa anche dall’Università
Non dover rinunciare ai propri desideri e ambizioni, conciliando carriera e genitorialità: la Cattolica al passo nel supporto a madri e padri che frequentano l’Università senza mettere in secondo piano la progettualità familiare.
Secondo una ricerca della Warwick University pubblicata sul «The Guardian» già nel 2018, un congedo di maternità e paternità retribuito più lungo offre ai genitori la possibilità di trascorrere più tempo con i propri figli e aumenta i benefici educativi per il bambino.
La ricerca evidenzia che i figli di genitori istruiti e di classe media hanno ottenuto “effetti ampi e significativamente positivi” nei risultati accademici se i loro genitori hanno ottenuto periodi più lunghi di congedo retribuito dopo la loro nascita.
L’Università Cattolica, con il Decreto rettorale n. 11506 dello scorso marzo, ha introdotto alcune disposizioni per le studentesse e gli studenti di tutte le sedi in tema di sostegno alla genitorialità.
Il gruppo di lavoro, coordinato dal Comitato per le Pari Opportunità dell’Università Cattolica del Sacro Cuore presieduto dalla professoressa Raffaella Iafrate, con la collaborazione della Direzione Didattica dell’Ateneo e di EDUCatt, ha rilasciato nel mese di maggio il documento ufficiale che prevede agevolazioni per le studentesse e gli studenti di tutte le sedi dell’Ateneo (Milano, Brescia, Piacenza, Cremona, Roma) iscritti a un qualsiasi corso: lauree triennali, magistrali, a ciclo unico, dottorati di ricerca, master.
Proroghe delle scadenze di pagamento delle rate, facilitazioni logistiche per raggiungere le sedi, agevolazioni economiche supplementari a quelle già previste dalla Normativa generale per la determinazione dei contributi universitari: sono solo alcune delle azioni attuate per un obiettivo a lungo termine che tende a implementare il sostegno alla popolazione universitaria.
L’accesso ai benefici è semplice: occorre presentare domanda al Polo studenti del proprio Campus, allegando la documentazione necessaria. Le linee guida pubblicate definiscono nel dettaglio gli aiuti e le modalità per usufruire di queste agevolazioni.
«Queste linee guida rappresentano un altro importante esito del percorso che in Ateneo stiamo seguendo come Task Force sulle Pari Opportunità, che si impegna a garantire il rispetto dei diritti di ogni persona della nostra comunità universitaria, sostenendola nei passaggi più delicati della sua vita, come nel caso della transizione alla genitorialità», dichiara la Professoressa Iafrate.
Conciliare maternità e lavoro sembra essere dunque possibile in Università, ma come funziona in EDUCatt?
Lo abbiamo chiesto a Sara Elgomaze, impegnata come Project officer for HE Strategic Partnerships e nello staff delle Agevolazioni economiche per il supporto alle richieste di benefici di studenti e studentesse, al suo secondo figlio e giovane madre lavoratrice.
«La Fondazione, durante le gravidanze e nel periodo post parto, mi è sempre stata di supporto, rispettando i tempi e i cambi repentini di abitudini a cui sono stata sottoposta. Ho trovato un ambiente molto comprensivo e attento alle mie esigenze, che non sempre, in tema di genitorialità, possono essere in linea con il planning aziendale. Gli impegni di lavoro, soprattutto nel caso di trasferte fuori Italia per la progettazione internazionale, sono stati rimodulati e calibrati, e in nessun caso mi sono sentita “emarginata”, condizione ahimè ancora presente in molte realtà lavorative, nella stragrande maggioranza dei casi nei confronti delle donne. Da madre e lavoratrice sicuramente sento che c’è ancora tanta strada da fare nel nostro Paese – e non solo in Università – specialmente per quanto riguarda il welfare e le politiche di sostegno anche una volta portata a termine la gestazione: penso agli asili aziendali o ai bonus che risultano essere molte volte inaccessibili per mancanza di fondi adeguati. La speranza è che si continui a guardare avanti, cercando di introdurre sempre più agevolazioni quando si parla di sostegno alla genitorialità».