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Il caro affitti e le residenze universitarie

A qualche settimana dall’inaugurazione del nuovo anno accademico torna centrale il problema del caro affitti e dell’offerta abitativa delle principali città universitarie. I collegi e le residenze universitarie di EDUCatt offrono in tutte le sedi dell’Università Cattolica non solo alloggi dove dormire, ma anche luoghi promotori di occasioni di scambio e crescita personale.

A un anno dalle proteste, flash mob e presidi contro il caro affitti organizzati in 25 città universitarie di tutta Italia, pare che la situazione riguardante i prezzi dei canoni di locazione non sia affatto cambiata. Secondo infatti l’ultimo report di Immobiliare.it Insights, in collaborazione con Udu, l’Unione degli universitari, sulla residenzialità universitaria si è registrato un rincaro degli affitti nella maggior parte delle città, con Milano che si conferma la città più costosa, con un prezzo medio di 637 euro per l’affitto di una camera singola.

Prezzi affitti
Fonte: Report di Immobiliare.it Insights, in collaborazione con Udu, l’Unione degli universitari.

Una città per pochi

Il capoluogo lombardo, che in Italia accoglie il maggior numero di universitari, circa 220 mila studenti, ha in realtà registrato un calo dell’1% della richiesta; ma la spesa media per una camera singola è comunque aumentata del 4%. «Il tema grosso è che Milano è ancora una città estremamente attrattiva per l’istruzione in quanto offre tre università pubbliche e cinque private. Il problema è che è attrattiva per una fascia di popolazione ben definita, cioè la fascia alta e medio-alta», commenta Ivan Zeduri, coordinatore dell’Unione degli universitari in un’intervista di Rachele Callegari riportata sull’edizione milanese di «Avvenire» del 10 settembre.

Il problema delle residenze universitarie

A ciò si aggiunge il tema delle residenze universitarie, strutture cioè pensate per andare incontro alle esigenze degli studenti il cui accesso è regolato da appositi bandi e graduatorie. Tuttavia, il totale dei posti disponibili in alloggi pubblici e privati non è sufficiente a soddisfare la richiesta. In Lombardia, per esempio, rimane scoperto l’87% degli studenti fuorisede.

Residenze universitarie
Fonte: Dati Anvur, 2023 elaborati da Will Media.

Vista la portata del problema, il governo ha stanziato dei fondi statali per cofinanziare gli interventi volti ad aumentare il numero degli alloggi universitari grazie alla legge 338/2000. La legge, ad ogni modo, non garantisce né canoni d’affitto calmierati, né strutture in grado di promuovere un progetto formativo che affianchi e completi il percorso accademico degli studenti.

Collegi e residenze EDUCatt: non solo un letto per dormire

L’esperienza nelle residenze universitarie, infatti, non dovrebbe limitarsi soltanto a uno spazio dove dormire vicino alle università, ma dovrebbe comprendere un’idea di community che viene guidata e supportata nella condivisione di spazi e parte della quotidianità. I collegi in Campus e le residenze in città di EDUCatt hanno infatti come obiettivo quello di sostenere gli studenti con un programma educativo utile alla formazione accademica e culturale. I collegi in Campus, presenti nelle immediate vicinanze di tutte le sedi dell’Università Cattolica, propongono attività, incontri, workshop e stage da affiancare allo studio, per supportare gli studenti nella vita comunitaria e di fede. Le residenze in città sono invece una soluzione più indipendente, che mantiene però gli standard di qualità e sicurezza della Fondazione.

EDUCatt EPeople