La sostenibilità nascosta nel piatto
L’impatto di un piatto consumato fuori casa è difficilmente misurabile, tuttavia l’impegno della Fondazione nei confronti della Casa Comune si nasconde anche in piccole azioni come l’ammodernamento delle attrezzature da cucina.
Quando si parla di alimentazione è spesso impossibile ridurre il ragionamento alla sola cucina di casa, dal momento che – per la maggior parte delle persone e fin dalla primissima infanzia – almeno un pasto al giorno è consumato al di fuori, spesso nelle mense scolastiche e aziendali. E se l’attenzione per il bilanciamento dei nutrienti è ormai requisito della maggior parte dei menù, più complicato è reperire informazioni sull’impatto ambientale del pasto consumato; basta fermarsi un attimo a chiedersi, per esempio, la quantità di acqua necessaria per la produzione del proprio pasto di oggi, o quanta CO2 è stata consumata per il trasporto degli alimenti che abbiamo scelto o in quanta plastica erano imballati: probabilmente in pochi (o forse pochissimi) saprebbero rispondere con esattezza.
Certo è che la ristorazione, quella collettiva in particolare, risponde alla logica e alla logistica dei grandi numeri, per cui spesso gli alimenti sono cucinati in grandi quantità, predisposti ad essere riscaldati o addirittura trasportati in sedi aziendali o scolastiche dislocate; tuttavia se una ristorazione collettiva sostenibile è possibile – e non a caso il tema è stato al centro del recente congresso di EUSPR (European Society for Prevention Research) – la strada è, ancora una volta, quella della sensibilizzazione: fare della mensa uno strumento di educazione alimentare, accessibile ed equa per tutti, fonte di nutrimento sano ed equilibrato capace di fornire cibo sostenibile e buono (dal Decalogo della mensa di Foodinsider.it).
Per EDUCatt il tema dell’educazione sottesa ai servizi è caposaldo di ogni iniziativa e si ritrova in tutte le attività come attenzione allo studente e alla sua crescita umana e personale: così, solo per fare qualche esempio, l’Assistenza sanitaria accoglie le esigenze di salute degli studenti e al contempo educa al corretto utilizzo del sistema sanitario; il collegio è luogo di residenza ma non senza un progetto formativo condiviso con l’Ateneo; le attività sportive guardano alla salute psicofisica a cui risponde sempre il valore sociale delle iniziative.
Allo stesso modo, il pasto consumato in EDUCatt ambisce ad essere più di un semplice momento di ristoro, ma si inserisce in una strategia di educazione alimentare che passa dal bilanciamento delle proprietà nutritive – grazie al supporto del professor Giacinto Miggiano – alla sicurezza alimentare, non senza una particolare attenzione ai consumi.
Tra i molti interventi di ristrutturazione che riguardano le mense EDUCatt, infatti, una parte nascosta agli occhi degli utenti, ma non meno importante, riguarda le attrezzature da cucina che sono sostituite da elettrodomestici di nuova generazione a basso consumo di energia, senza gas, moderni e più sicuri.
L’orientamento è dunque, in linea con i tempi, verso il basso impatto energetico e la maggior sicurezza e laddove siano previsti intervisti di riammodernamento delle strutture di ristorazione EDUCatt non dimentica l’impegno nei confronti della Casa Comune.