I Sacri Monti della Lombardia e del Piemonte. Tesori immersi nella natura
A poche ore da Milano tesori d’inestimabile bellezza e spiritualità svettano sui colli della Lombardia e del Piemonte. Una storia antica d’arte e fede tutta da scoprire.
Cappelle decorate con affreschi e sculture che raccontano la vita di Cristo e dei santi. Alberi monumentali come tigli e ippocastani. Paesaggi che si snodano tra i monti delle Alpi, colline, foreste, laghi e le città del fondovalle. Isole di silenzio, dove si ascolta il proprio respiro fondersi con lo stormire delle fronde e il canto degli uccelli.
Spazi di meditazione interiore e preghiera collettiva, i nove Sacri Monti dell’Italia settentrionale furono eretti fra la fine del XV e l’inizio del XVIII secolo, in un lungo periodo in cui la Chiesa cattolica, prima e dopo la Riforma e a seguito della Controriforma, cercava nuove strategie di evangelizzazione.
Costruire una Nuova Gerusalemme fu la parola d’ordine che ispirò la costruzione del primo dei Sacri monti, quello di Varallo, ideato dal frate Bernardino Caimi nel 1481, che scelse un’architettura semplice, di forme francescane.
In seguito i complessi divennero maggiormente monumentali ma rimase viva la scelta di integrare le costruzioni alla natura, all’arte e alla vita di Cristo, rappresentando le varie stazioni della via crucis, la vita di Maria o dei Santi, o i misteri del Rosario. Le scene, ed è ciò che impressiona, sono vivificate da statue a grandezza naturale, con espressioni e gesti di realismo assoluto.
Queste opere straordinarie, proprio per la loro unicità, sono state riconosciute come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2003, per il loro valore spirituale e artistico. Dal Sacro Monte di Varallo in Val Sesia, che ospita 45 cappelle, ognuna ricca di affreschi e statue che narrano la vita di Gesù e della Vergine Maria, al Sacro Monte di Varese, costruito tra il 1604 e il 1786, che presenta 14 cappelle dedicate alla vita di San Giuseppe al Sacro Monte di Orta, affacciato sul Lago d’Orta, l’elenco comprende anche il Sacro monte di Crea, Oropa, Ossuccio, Domodossola, Ghiffa e Belmonte.
Per chi volesse visitarli, uno strumento molto utile è l’app “Sacri Monti”, che offre itinerari personalizzati e informazioni storiche e dettagli pratici. L’app, infatti, dà suggerimenti su punti di interesse nei dintorni, pratiche indicazioni logistiche e fa da guida a ogni cappella. Con un totale di più di 600 chilometri esiste anche il Devoto cammino, un tracciato transalpino a piedi in 29 tappe che unisce tutti i monasteri e ha come centri questi incredibili poli di fede, storia ed arte.
Il fascino che queste enormi rappresentazioni esercitano sul visitatore è potente, tanto più in questa stagione in cui gli alberi si tingono dei colori caldi e malinconici dell’autunno.