Salute

Stare bene per sé, stare bene per gli altri: il vaccino antinfluenzale

La dottoressa Vincenza Anzelmo spiega l’importanza del vaccino antinfluenzale per la stagione 2024-2025, un modo per aiutare a prevenire la diffusione dell’influenza e le sue complicanze, soprattutto per le persone più fragili e i lavoratori a rischio. Oltre alla vaccinazione, sono fondamentali le norme igieniche come ausilio per se stessi e per gli altri.

Che cos’è l’influenza

Nei mesi invernali, con il consueto andamento stagionale, si presenta l’influenza. In Italia, il picco si registra di solito da dicembre a fine febbraio.

È una malattia infettiva respiratoria altamente contagiosa, determinata da virus con la caratteristica di modificarsi ogni anno nella struttura, con variazioni più o meno marcate. In questo modo viene aggirata la barriera costituita dall’immunità presente nella popolazione, con esperienza pregressa di infezione (la cosiddetta “immunoevasione”); di conseguenza ogni anno il virus si diffonde nelle varie aree geografiche provocando l’epidemia di influenza. Questo spiega perché la vaccinazione antinfluenzale va ripetuta ogni anno.

L’influenza è trasmessa per via aerea attraverso goccioline di muco e di saliva, con tosse e starnuti, ma anche semplicemente parlando vicino a un’altra persona e indirettamente attraverso il contatto con mani, oggetti e superfici appena contaminati dalle secrezioni respiratorie. Per questo motivo, l’influenza si diffonde più facilmente nei contesti familiari, lavorativi e scolastici: tra congiunti, compagni di scuola o colleghi. Fattori determinanti per la diffusione sono gli ambienti confinati e/o affollati, come aule, uffici, mezzi pubblici, bar, cinema, ristoranti, mense.

Il quadro clinico classico si manifesta con insorgenza improvvisa di febbre elevata, oltre 38°C, malessere con sintomi generali (dolori muscolari e articolari, debolezza), sintomi respiratori (tosse, rinorrea), a volte congiuntivite. Anche per le persone sane i sintomi sono comunque debilitanti e limitano le normali attività. Possono manifestarsi quadri clinici gravi per le complicanze, come la polmonite, che nei soggetti fragili richiedono ricovero ospedaliero.

L’impatto sociale dell’influenza

Per la stagione influenzale 2024-2025, in Italia, è prevista una maggiore incidenza di casi rispetto alla scorsa stagione in cui la media nazionale per le sindromi simil-influenzali è stata di oltre 14 milioni di casi, circa un quarto della popolazione. Questa previsione fa riferimento a quanto già manifestatosi nelle zone geografiche nelle quali l’inverno è da poco terminato, come in Australia, dove i casi di influenza sono stati più numerosi rispetto all’anno precedente.

L’impatto sociale della malattia sulla popolazione determina assenze dal lavoro e dalle scuole di ogni ordine e grado. Le giornate di lavoro e di studio perse sono stimate mediamente intorno a 5 giorni, ma persistono spesso postumi per ulteriori giorni, che limitano le attività quotidiane. Non devono essere trascurate le ricadute della malattia sul Sistema Sanitario Nazionale, con accessi al Pronto Soccorso e ricoveri ospedalieri.

La vaccinazione antinfluenzale rappresenta la più efficace strategia di prevenzione dell’influenza per evitare di contrarre la malattia e le manifestazioni cliniche più gravi. Il vaccino antinfluenzale è sicuro ed efficace, disponibile in diverse tipologie in rapporto alle diverse categorie di soggetti.

ll Ministero della Salute con Circolare dedicata identifica le categorie a rischio per le quali è raccomandata la vaccinazione:

1) soggetti di età pari o superiore a 60 anni; soggetti di tutte le età con patologie croniche, che aumentano il rischio di complicanze legate alla influenza, i loro famigliari e contatti stretti; bambini tra i 6 mesi e i 6 anni; donne in gravidanza;
2) persone addette a servizi pubblici di primario interesse collettivo: forze dell’ordine, vigili del fuoco, personale sanitario e alcune categorie di lavoratori individuate dalle Regioni e Province autonome, come per esempio il personale scolastico docente e non docente;
3) lavoratori che operano a contatto con gli animali.

Le persone sane che non rientrano nelle categorie indicate dalla Circolare per età o per attività professionale, possono comunque beneficiare della vaccinazione antinfluenzale per la protezione personale e dei famigliari, evitando postumi debilitanti, perdite di giornate lavorative e di studio.

Nelle aziende, da tempo, la vaccinazione antinfluenzale viene proposta ai lavoratori nella prospettiva di tutela della salute personale e della collettività lavorativa, contribuendo alla cosiddetta “business continuity”.

Per gli studenti e i docenti la vaccinazione antinfluenzale consente di non ammalarsi nei mesi invernali, e impedisce di sottrarre tempo prezioso allo studio, all’insegnamento e alle altre attività sociali. La vaccinazione individuale proteggere i propri colleghi e mitiga la trasmissione del virus negli spazi condivisi delle comunità studentesche, comprese le università.

Come affrontare al meglio l’influenza

Per consigli e informazioni sulla vaccinazione antinfluenzale e per gli orientamenti sulla tipologia di vaccino da utilizzare, il Medico di Medicina Generale rappresenta un prezioso riferimento per la conoscenza della storia clinica del suo assistito. In alternativa si può afferire a strutture sanitarie disponibili nei contesti lavorativi o di studio.

È opportuno ricordare che è utile contattare il Medico Curante o altri sanitari di fiducia in caso di sintomi simil-influenzali, per evitare automedicazioni inappropriate. È pressante, da parte delle istituzioni sanitarie, la raccomandazione di non utilizzare antibiotici senza indicazione medica: le infezioni respiratorie, nella maggioranza dei casi, sono di origine virale e non batterica.

Nella stagione influenzale non deve essere trascurata l’importanza delle norme di igiene e protezione individuale (divenute ormai familiari, a seguito della pandemia COVID -19) per ridurre il rischio di contagio: lavare frequentemente le mani e asciugarle correttamente (o utilizzare disinfettanti a base alcolica come valida alternativa in assenza di acqua); osservare una buona igiene respiratoria (coprire naso e bocca quando si starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti usati e lavarsi le mani); restare a casa se si presentano sintomi attribuibili a malattie respiratorie febbrili; evitare il contatto stretto con persone che presentano sintomatologia respiratoria simil-influenzale.

In conclusione: per affrontare la stagione invernale in sicurezza, abbiamo a disposizione due strumenti efficaci e complementari:

1) la vaccinazione, che rimane la strategia più efficace per prevenire e combattere l’influenza non solo per i singoli individui, ma per l’intera comunità;
2) le norme igieniche e i comportamenti individuali.

Vaccinarsi è un atto di rispetto per la salute propria e di quella degli altri.

[immagine a corredo: Foto di CDC su Unsplash]

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