Salute

Alimenti e insulina: una dieta equilibrata può fare la differenza

Un approfondimento del professor Giacinto Miggiano su come l’eccesso di zuccheri nella dieta può portare a insulino-resistenza e iperinsulinismo, causando disturbi metabolici e aumento di peso. Per prevenire tali condizioni, si raccomanda una dieta equilibrata con carboidrati complessi, pasti frazionati e alimenti ricchi di fibre, come cereali integrali e legumi, fondamentali nella dieta mediterranea.

Il glucosio degli alimenti, rilasciato nell’intestino per azione di enzimi digestivi (dopo aver assunto del cibo ricco di zuccheri), viene assorbito ed entra nel plasma (sangue) e poi nelle singole cellule. Questo passaggio (dal sangue alle cellule) avviene per l’azione di un ormone chiamato insulina. Questo ormone è prodotto e rilasciato da un organo situato nell’addome (pancreas) che è responsabile anche della digestione di grandi molecole fonti di energia: grassi o lipidi, carboidrati o zuccheri complessi e proteine.

Quando, effettuando dei comuni esami del sangue, si mette in evidenza un aumento dei livelli di questo ormone nel sangue, si parla di iper-insulinismo. Tuttavia il riscontro di un livello elevato di tale ormone nel sangue non è sempre indice di malattia (come ad esempio è il caso del diabete di tipo 2), anche se tale condizione può provocare alla lunga lo sviluppo di un’alterazione del metabolismo, con un quadro che viene definito ‘sindrome metabolica’. In tali situazioni si può assistere a un iperinsulinismo legato all’ostacolo che tale ormone incontra per agire sulle cellule che devono assorbire il glucosio presente nel sangue, e quindi di fatto si produce un aumento dei livelli circolanti di tale ormone, per la presenza di quella che viene chiamata ‘insulino-resistenza’, uno stato metabolico in cui le cellule diventano progressivamente insensibili all’ormone e quindi costringono il pancreas a produrne sempre di più (un ‘superlavoro’), che alla lunga incide sull’aumento del peso corporeo di un individuo e può portare a un esaurimento progressivo della funzione del pancreas.

Viste queste considerazioni va da sé allora che è fondamentale non assumere giornalmente quantità eccessive di zuccheri (dieta iperglucidica), seppure necessari, e ricorrere ad alimenti che apportino preferibilmente carboidrati complessi (come amido) o piuttosto carboidrati semplici (come saccarosio, lattosio, maltosio e glucosio), frazionando i pasti nella giornata (meglio distribuire l’apporto in cinque pasti nella giornata, piuttosto che in due-tre momenti) e con un apporto di alimenti che includano sostanze (fibre alimentari) che di fatto riducono la disponibilità di questi zuccheri nell’intestino producendo di conseguenza un assorbimento più graduale nel tempo, preferendo cibi contenenti un elevato apporto di fibra alimentare (come cereali integrali, legumi e verdura), prodotti questi presenti in grande quantità nella nostra dieta mediterranea.

[Foto di Charlotte Karlsen su Unsplash.]

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