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La caotica allegria

Si allenano nella SportHouse di Piacenza, ma non si sono mai presentati: quale occasione migliore di un Filo di Fumo per conoscere alcuni protagonisti delle scorribande del lunedì. Tra scrittori, musicisti, tutor e aspiranti barman, ognuno con ruoli fuori e dentro il campo, tutti uniti dalla passione per il calcio e devoti all’happy hour.

Il calcetto del lunedì, che passione. Uno sport che non stufa mai, anche quando non si è più ragazzini e il pallone lo si calcia un po’ stanchi e doloranti. Quel momento di svago e leggerezza, in cui si libera la mente e ci si gode lo stare insieme. Un divertimento sano e meraviglioso in campo che contagia anche la vita reale.

Siamo partiti affrontando grandi sfide, imparando a conoscere lo sport e divertendoci insieme, ma si sa, da cosa nasce cosa. Guardando agli effetti collaterali, a tre anni di distanza ci siamo ritrovati con evoluzioni inaspettate, qualcuno a tatuarsi il nome di un compagno, altri a frequentare corsi musicali per entrare nella stessa orchestra, lezioni di informatica insieme, ritrovarsi a far parte di una redazione giornalistica o a cercare un corso per ricominciare a preparare cocktails. Senza contare le iniziative condivise per la vita di squadra, gli aperitivi, le pizzate e le giornate sportive in trasferta. Ricordi davvero bellissimi.

I protagonisti di questa avventura sono stati, tra congedi e nuovi ingressi, undici giocatori. Ecco i temerari che si presentano a voi:

Nermin, sempre sul pezzo e sempre presente, bomber e colonna portante della squadra. «Uomo di 26 anni, single, formato al liceo linguistico, attualmente tirocinante in una scuola superiore come peer-tutor per giovani studenti». Grande appassionato di sport, ama soprattutto il calcio (peccato solo sia juventino). Nermin è la nostra fonte di informazioni sui campionati nazionali, di cui ci invia link e risultati, tenendo tutti aggiornati. In passato ha praticato baskin, ma la preferenza assoluta resta questa esperienza, per lui molto più coinvolgente e partecipata: “il nostro sport è un calcetto al quadrato dove non si corre, ma si accelera”. Nermin è anche un fantastico referente mail per la squadra nei periodi in cui organizziamo crowfounding o dobbiamo avviare corrispondenze informatiche.

Abbiamo anche un nobile, quello con due nomi, che si presenta da sé: «Ciao, sono Jhon Alexander, per gli amici Alex. Ho 30 anni, ho frequentato il liceo linguistico e adesso sono un redattore di Universi, il giornale online che pubblica mensilmente su Piacenza Sera e ha sede all’Università Cattolica di Piacenza. Mi appassiona lo sport, soprattutto il calcio, tant’è che ero un giocatore del Piacenza. Sono super tifoso del Milan. Seguo anche volentieri il tennis e il motociclismo. Sono attratto dall’universo femminile, soprattutto se questo è biondo, simpatico, solare e divertente. Frequento il centro diurno cittadino “Il faro rosso”, che a giorni mi soddisfa e giorni no. Ambisco a qualcosa di più entusiasmante per il mio quotidiano e per il mio avvenire».

Ecco poi una donna che non ha età, ma stagioni. «Mi chiamo Valeria Ziliani (ndr da non confondersi con Valeria Schillani). Ho passato 29 primavere». 29 estati, 29 autunni, 28 inverni, ma come è uso dire, le stagioni non sono più quelle di una volta. «Mi sono diplomata all’istituto alberghiero, con specializzazione in sala, anche se la mia passione è preparare cocktail. Sono stata una motociclista, amavo andare in piega e la Duke è ancora il mio grande amore. Ho praticato pallavolo per 28 stagioni (7 anni) nella Copra, Club92, Team03 e Santos. Durante la settimana frequento i servizi educativi di Assofa. Le mie passioni sono la musica, dagli 883 a Gigi D’Ag, andare a spasso in Val Trebbia e… fare aperitivi!» Valeria è la contabile della squadra, esattrice e “ufficiale pagatore” (senza compenso), affiancata da suo fratello Davide come segretario personale. Per noi, si destreggiano tra file excel, conti e carte prepagate.

E come non parlare del pezzo forte, il fondatore. Roberto ha 22 anni, pugliese, è arrivato a Piacenza da piccolissimo. Le sue più grandi passioni sono il calcio e la musica. «Ascolto principalmente cantautori italiani e utilizzo le loro canzoni per comunicare i miei pensieri ed esprimere le emozioni che provo, in quanto non utilizzo la voce per parlare. Suono l’arpa nell’orchestra MusicAlia, un’associazione di Piacenza». Roby è un grande appassionato di calcio e super tifoso del Torino. La nostra squadra ha presto avvio da un suo sogno e grazie all’aiuto di molte persone. «Mi piace anche scrivere ed infatti alla fine del 2023 ho pubblicato il mio primo libro, L’albero della vita, una creazione nata quando facevo le scuole medie. Attualmente sto scrivendo il mio secondo libro, che tratta proprio della nostra squadra, anche se in forma romanzata e con molti elementi di fantasia». Roberto ha seguito recentemente un corso di grafica digitale, frequenta il centro “Geocart”, di cui cura la pagina Instagram, oltre ad essere rappresentante del gruppo dei ragazzi. Insieme agli educatori del centro sta creando la copertina del suo libro.

Queste sono solo alcune delle belle teste matte che compongono la squadra, al momento composta di otto partecipanti e sei allenatori. La nostra storia è stata ricca di gioie, ma non sono certo mancate le difficoltà. Roberto ha sognato per anni di allenarsi in un vero gruppo calcistico. Ha sempre trovato il modo di giocare a pallone con fratelli, sorelle ed educatrici. Poi, la svolta: da giugno 2021, insieme a Valeria (ndr. sua ex educatrice, non la donna delle primavere) c’è stata la ricerca di informazioni, la conoscenza delle squadre esistenti e la conoscenza dell’allenatore che ha portato il Powerchair football in Italia, mr. Diego D’Artagnan.

La ricerca dei primi compagni di squadra ha portato il meraviglioso entusiasmo di creare qualcosa di nuovo, condividendo la grande passione per il calcio e, a dirla tutta, anche per le pizzate in compagnia.

L’asd Special Dream Team ci ha ospitato due anni e permesso di iniziare gli allenamenti; insieme a loro e al team di IdeaGinger abbiamo avviato una raccolta fondi per acquistare le attrezzature di gioco. Dalla seconda stagione di allenamenti, ci siamo gradualmente riorganizzati, ospitati in modo meraviglioso nella bella palestra della Sport House della sede di Piacenza, fulcro del progetto EDUCatt Sport InCampus. Abbiamo scelto di non aderire alla Federazione italiana FIPPS e abbandonato a malincuore i progetti di prendere parte a tornei nazionali, troppo difficili per molti di noi. La priorità si è spostata nell’accogliere in squadra anche chi non guida in autonomia la carrozzina elettrica, mettendo da parte l’agonismo e avvicinandoci sempre di più alla filosofia del “calcetto del lunedì”, quello che si fa per il puro piacere del correre (o accelerare) insieme dietro al pallone. I contatti con altre squadre ci hanno dato occasione di iniziare a partecipare a tornei amichevoli con altri gruppi, in particolare nelle stupende giornate sportive organizzate dalla squadra del Brixia. Gli esercizi tecnici hanno lasciato spazio alle partitelle, in un clima quasi sempre di caotica allegria, sempre con la musica in sottofondo. Come in ogni squadra che si rispetti, non sono mancate le incomprensioni, le divergenze di punti di vista e i riassestamenti. Abbiamo un record nazionale di sondaggi e riunioni per ogni decisione, dalla scelta del ristorante ai gadget di ringraziamento per i nostri sostenitori, dai dettagli delle pagine social al nome della squadra. In ogni esperienza c’è stato uno sforzo di creazione condivisa, come quando, grazie all’amico Fabrizio della caffetteria Milani, abbiamo avuto in regalo le maglie di squadra. Un vero referendumper nomi, numeri e colori da scegliere.

Mentre ci raccontiamo stiamo vivendo un’ennesima sfida: riorganizzarci e cercare nuovi partecipanti per poter proseguire le attività con costanza. Il Powerchair football, infatti, richiede due squadre da quattro componenti (uno ha il ruolo di portiere) per giocare le partite. Come ben lo descrive Nermin, «si pratica in carrozzina motorizzata, guidando entro i 10 km orari. Per calciare si usa la paratia, uno strumento per proteggere i piedi», si pratica in campi da basket e le porte sono sostituite dalle linee di fine campo. Inoltre, si usa un pallone speciale, di dimensioni maggiori rispetto a quelle del calcio.

Non sappiamo cosa ci riserva il futuro, ma indubbiamente ciascuno di noi può dire di essere calciatore, membro di una squadra, di aver provato l’adrenalina e il brivido del goal, di aver sentito le urla di esultanza ad incoraggiarlo.

La bellezza dello sport, con i suoi incredibili benefici, la possiamo intuire tutti, ma solo qualcuno ha l’occasione di viverla. Noi, siamo riusciti ad essere tra quei fortunati. 


In conclusione, un ringraziamento di cuore al team EDUCatt di Piacenza e in particolare a Marco Montanaro. Grazie Marco per farci sentire a casa, risolvendo ogni piccolo possibile ostacolo della nostra esperienza sportiva. Un sostegno indiretto che sentiamo come eccezionale e ci ha fatto vivere gli allenamenti sentendoci sempre i benvenuti.

EDUCatt EPeople