L'altra sostenibilità

La cura della Casa comune nella nuova edizione del Report di sostenibilità

È stata pubblicata la seconda edizione del documento di analisi, rendicontazione e progettazione in cui EDUCatt racconta il proprio impegno verso lo sviluppo sostenibile, tra ispirazioni, obiettivi e gesti per prendersi cura della Casa Comune, verso una valutazione degli impatti.

La missione di educare ed educarsi alla sostenibilità, che la Fondazione per il Diritto allo Studio abbraccia da anni, apre la strada alla pubblicazione della seconda edizione del Report di sostenibilità, un documento che, partendo dall’analisi e dalla rendicontazione delle azioni messe in campo, vuole confrontarsi con il più ampio contesto dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, il programma di azione sottoscritto nel 2015 dai Paesi membri dell’ONU con l’obiettivo di garantire un presente e un futuro migliore al pianeta e alle persone che lo abitano.
I 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs) sono parte di un sistema più ampio che coinvolge le dimensioni economicaambientale e sociale e che non può essere perseguito in isolamento: solo la crescita integrata di tutte e tre le componenti, infatti, può consentire il raggiungimento dello sviluppo sostenibile.

È in questo quadro che la nuova edizione del Report di sostenibilità intende raccontare, attraverso storie, esempi ed immagini, l’approccio di EDUCatt al tema: il report si sviluppa infatti lungo i tre binari – sociale, ambientale ed economico – per rendicontare l’impegno quotidiano della Fondazione, fatto perlopiù di piccoli gesti che educano al rispetto del creato e della casa comune che ci è affidata.
L’impegno per il sostegno al successo formativo, la volontà di garantire strumenti di sostegno allo studio alternativi e dignitosi, la lotta alle disuguaglianze con il progetto di inclusione e formazione di Casa Fogliani, l’attenzione alle risorse che sono il volto con cui EDUCatt si presenta ai portatori d’interesse: sono solo alcuni esempi che popolano la sezione relativa alla sostenibilità sociale, sicuramente la più ricca della Fondazione e per questo in prima posizione nella scelta narrativa.
Seguono esempi concreti di sostenibilità ambientale, dalle azioni intraprese nei servizi di ristorazione in collaborazione con partner virtuosi alle soluzioni e strumenti per lo studio, dal benessere fisico, psichico e sportivo ai progetti di formazione ed educazione nei collegi, le cui strutture sono coinvolte anche da importanti lavori di riqualificazione ed ampliamento: è per lo più una «sostenibilità nascosta», perché spesso le azioni non sono immediatamente visibili al pubblico, ma hanno un impatto spesso strutturale sulla produzione e sull’erogazione stessa dei servizi.
Infine, una breve sezione dedicata alla sostenibilità economica lascia intravedere l’idea di sostenibilità che orienta le scelte, mettendo in gioco le professionalità per costruire una solida base di educazione al bene comune, affinché i «gesti di cura» possano davvero diventare stile di vita delle nuove generazioni.

Chiudono la seconda edizione del report alcuni spunti tratti dalla piattaforma di Iniziative Laudato Si’ del dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale: è in questo solco, infatti, che EDUCatt ispira azioni concrete e quotidiane, da qui arrivano i valori entro cui la Fondazione può leggere il suo impegno quotidiano in tema di sostenibilità integrale.

«Dopo il primo, sperimentale Report di sostenibilità elaborato in stretta connessione con ASA, l’Alta Scuola per l’Ambiente dell’Ateneo, che ha costituito un punto di partenza per mettere a sistema le iniziative legate alla sostenibilità, questo nuovo resoconto intende essere esemplificativo di un metodo che va consolidandosi e che costituisce, attraverso alcune storie concrete ed esempi, il frutto dell’approccio di EDUCatt all’argomento: non mero conteggio numerico né soltanto buona volontà, ma professionalità orientata a costruire una solida base di educazione al bene comune, nel rispetto delle risorse disponibili e con obiettivi di lungo periodo ma che iniziano a realizzarsi immediatamente, orientando le scelte ed entrando nella gestione quotidiana della Fondazione» (Dalla premessa al Report di Angelo Giornelli).

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