Dire Natale nelle lingue del mondo
Il Natale è ormai a un passo. Ma da dove deriva la parola italiana e come è nominato nelle altre lingue?
Da natus a natalis a Natale. La parola Natale ci arriva dal latino e letteralmente significa di nascita. Dentro di sé porta dunque il concetto di generazione e di rinnovamento, di accoglienza, e simboleggia un nuovo inizio sia concreto che spirituale, sia famigliare che sociale.
In molte delle lingue neolatine l’origine è la medesima. Si passa dallo spagnolo Navidad, al portoghese Natal, forme affini all’italiana, al francese Noël, che si è evoluta dal Medioevo a partire dall’espressione natale nocte (notte della nascita). Discussa e misteriosa è invece l’etimologia della parola Crãciun con la quale i romeni chiamano la festa della Natività. Le proposte sono almeno due: la prima collega il termine sempre al latino, a creationem, mentre la seconda, la più accreditata, indica varie radici, il tracio Crãciun, il megleno-romeno Cãrciun e l’albanese Kercun (nel senso generale di tronco). Seguendo questa via la parola che indica il Natale deriverebbe dal tronco d’albero che veniva bruciato la sera e durante la notte del solstizio d’inverno per dar forza al sole nel suo nuovo percorso verso la rinascita.
Anche i termini delle lingue nordeuropee, lo svedese e il danese Jul, l’islandese Jól, il norvegese Jol e il finnico Joulu hanno origini pre-cristiane, legate a tradizioni antiche e pagane che celebravano il solstizio d’inverno, e sono derivate o dal norreno Hjól (ruota), con riferimento al fatto che, nel solstizio d’inverno, la ruota dell’anno si trova al suo estremo inferiore e inizia a risalire oppure da un substrato linguistico pre-indoeuropeo mediato dalle lingue germaniche
Con il termine russo, Рождество, Rojdestvo, si torna alla radice di nascita, poiché la parola deriva dal verbo рожать (rozhat), che significa partorire, così come con il termine greco, Χριστούγεννα, (Christougenna), che significa Nascita di Cristo (derivato da Χριστός e γέννησις, nascita) e con quello arabo: عيد الميلاد (Eid al-Milad), significa “Festa della Nascita”. I termini inglesi e tedeschi, Christmas e Weihnachten, si legano invece all’eccezionalità temporale, significando rispettivamente Messa di Cristo (da Crīstes mæsse) e Notte santa (Weih, santo o sacro, e Nacht, notte). L’uso inglese e mondiale dell’abbreviazione Xmas, che potrebbe a uno primo sguardo parere informale e una trovata pubblicitaria, è invece intimamente legata al nucleo antico della parola, in quando la X è una variante latina della X (χί, chi) greca, che indica la prima lettera del nome Χριστός.
E infine un augurio, che ci ricorda che Natale è prima di tutto accoglienza, attraverso le parole di un poeta come Bertolt Brecht: «Oggi stiamo seduti, alla vigilia |di Natale, noi, gente misera, | in una gelida stanzetta. | Il vento corre di fuori, il vento entra. | Vieni, buon Signore Gesù, da noi, volgi lo sguardo: | perché tu ci sei davvero necessario. […] Vieni, buon vento, ti vogliamo ospitare: | perché, anche tu, non hai un focolare».