Focus

Un percorso per servizi sempre più accessibili

L’importanza di una comunità in grado di prevedere e accogliere le diversità si è tradotta in termini normativi nella Dichiarazione di accessibilità per prodotti e servizi informatici inclusivi, che a partire dall’anno prossimo dovrà essere presentata da tutti gli operatori economici. EDUCatt, con il fine di creare una cultura condivisa attenta alle diversità, anche cognitive, ha affiancato agli adempimenti normativi un percorso di formazione per il proprio personale sull’accessibilità.

Per rendere contenuti e servizi sempre più accessibili e inclusivi per tutti i cittadini, anche coloro che sono in una situazione permanente o temporanea di disabilità, il Governo italiano ha stanziato 80 milioni di euro del PNRR con il fine di promuovere il tema dell’accessibilità fornendo strumenti per il monitoraggio e miglioramento dei siti e delle applicazioni a partire da quelli della pubblica amministrazione che, dal 2020, compilano e consegnano una Dichiarazione di accessibilità, il cui obbligo verrà esteso dal 2025 a tutti gli operatori economici. Accanto alle azioni volte ad adempiere agli obblighi normativi, EDUCatt ha intrapreso un percorso formativo rivolto a chi si occupa di contenuti nella Fondazione per promuovere una cultura attenta all’inclusione e alla diversità, che si è concluso lo scorso 4 dicembre.

Le buone pratiche

Partendo dall’idea che progettare in chiave accessibile significa prevedere e accogliere le differenti esigenze dei propri utenti, il percorso appena concluso si è focalizzato sulla creazione di contenuti accessibili a persone con disabilità, con il fine di mettere chiunque nella condizione di perseguire i propri obiettivi in piena autonomia. Gli incontri, specificamente pensati per formare il personale a redigere testi accessibili, hanno fornito alcune buone pratiche da tenere presente, sempre con buon senso, nella realizzazione dei materiali e servizi rivolti a tutta la comunità universitaria. I testi, per esempio, scritti e pensati a scopo informativo per i propri utenti è bene che siano essenziali, con un vocabolario semplice e strutture grammaticali lineari e impaginati in maniera chiara evitando elementi superflui. Fermo restando che al primo posto c’è sempre il buon senso e che ogni scelta è legata al contesto della comunicazione e al pubblico di riferimento, alcune accortezze nella scrittura possono inoltre essere:

  • usare forme attive e affermative
  • usare l’indicativo, laddove possibile, al posto del congiuntivo
  • evitare subordinate complesse e incisi
  • spiegare i concetti astratti e le parole difficili e tecniche

Anche i contenuti video possono essere progettati in chiave inclusiva, tenendo presente le diverse tipologie di disabilità e le rispettive tecnologie assistive. Le persone non vedenti, per esempio, si servono dell’audio descrizione e di screen reader che leggono la pagina; per questo è sempre bene inserire il “testo alternativo” nelle immagini e togliere l’avvio automatico dei contenuti audio che potrebbero interferire con la voce del sintetizzatore. Per le persone non udenti è invece bene pensare a sottotitoli semplificati, a una eventuale traduzione in LIS (linguaggio dei segni) e a riprendere frontalmente chi parla per favorire la lettura del labiale.

Per i contenuti online, in particolare quelli destinati ai social media, è possibile aumentare l’accessibilità dei materiali evitando emoji, emoticon e abbreviazioni, usando hashtag aventi iniziale maiuscola (per esempio: #LavorareInEducatt), limitando il più possibile l’uso di scritte interamente in maiuscolo, in corsivo e sottolineate. I siti vanno inoltre impostati permettendo la personalizzazione del testo (dimensione, colore e stile) che va preferibilmente composto in font bastoni, come l’Arial o font iperleggibile Atkinson, al posto di quelli graziati, come Times New Roman, allineato a sinistra senza giustificazione e con la spaziatura tra i paragrafi.

La norma di riferimento e la Dichiarazione di accessibilità

L’Italia ha pubblicato nel 2016 la Direttiva europea 2016/2102 relativa all’accessibilità dei siti web delle applicazioni mobili per gli enti pubblici, stilando contestualmente i Requisiti di accessibilità per prodotti e servizi ICT (acronimo per Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione) dell’Ente Nazionale Italiano di Unificazione – UNI, altrimenti nota come norma UNI EN 301549. Lo scopo della normativa è quello di definire i requisiti di accessibilità dei prodotti e servizi ICT, descrivendone le procedure di valutazione da comunicare mediante una Dichiarazione di accessibilità, attualmente obbligatoria solo per gli enti pubblici di tutta Europa e che dal 2025 dovrà essere presentata da tutti gli operatori economici.

Grazie alla consulenza di Accessiway e Kotuko, EDUCatt ha pubblicato la Dichiarazione di accessibilità, sul modello dettato dall’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) dei propri siti web, cui è stato associato un meccanismo di feedback che dia la possibilità agli utenti di rilevare e segnalare l’effettiva fruibilità delle informazioni. L’ultimo report, relativo al mini sito sulla Ristorazione di EDUCatt, ha rilevato una conformità del 90% circa ai requisiti di accessibilità.

Sito ristorazione
Schermata del sito Ristorazione di EDUCatt.

L’immagine in copertina è di Jack Stróżewski su Unsplash.

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