Esiste una “dieta per tutti”?
L’obesità non è un semplice accumulo di grasso, ma una condizione complessa che può coinvolgere fragilità muscolare o ossea. Per una gestione efficace, è fondamentale valutare non solo il peso corporeo, ma anche la composizione corporea (grasso, muscoli, ossa) tramite esami specifici, per personalizzare i piani dietetici e salvaguardare la salute generale, evitando soluzioni standardizzate e potenzialmente dannose.
I pazienti in sovrappeso o con obesità non sono tutti uguali. Tutto ciò ha portato a rivedere il concetto di obesità come semplice accumulo di grasso in base all’aumento del peso (o all’Indice di Massa Corporea o BMI, che è normale se compreso fra 20 e 25 kg/mq). Altre situazioni infatti rendono fragile il nostro corpo quando aumenta di peso. Si parla in questi casi di obesità sarcopenica e obesità osteopenica per la presenza di situazioni che contribuiscono alla particolare fragilità nel primo caso dei muscoli, nel secondo delle ossa.
Quindi, se la valutazione del peso corporeo (insieme con età e altezza) è il primo passo nella valutazione di un paziente in sovrappeso, occorre poi cercare di definire la distribuzione del grasso a vari livelli (centrale o periferico) o la salute di altri componenti come ossa e muscoli, che possono essere interessati e rendere fragile l’organismo. Per questo è utile ricorrere a indagini ed esami utili per la valutazione della composizione corporea. Varie metodiche ormai sono impiegate tradizionalmente, come la misurazione delle circonferenze dei vari distretti (innanzitutto a livello centrale o periferico), lo spessore del tessuto adiposo sottocutaneo (plicometria con metodo delle 4 pliche) o la valutazione della quantità e distribuzione della massa muscolare a livello degli arti superiori o inferiori.
Con la valutazione della composizione corporea di un individuo in sovrappeso o obeso si dispone perciò una fotografia aggiornata dei principali tessuti di un soggetto che è cresciuto di peso, potendo eventualmente richiedere esami più accurati e approfonditi, utili nella valutazione dei vari distretti corporei prima di formulare un piano alimentare-dietetico particolare e specifico. Il non considerare infatti questi aspetti in un individuo che si presenta per perdere peso può portare a proporre piani dietetici non adatti e/o soprattutto pericolosi per la persona, tenendo conto che – oltre a ridurre l’apporto calorico giornaliero – occorre assicurare (o a volte incrementare, se carenti) altri nutrienti (come i macro- e micro-minerali e le vitamine) necessari per la salute delle nostre cellule. Si può dire perciò che non esiste una dieta dimagrante che vada bene per tutti e in ogni momento, come da tempo si riscontra sui mass media (tra bufale e fake news), ma il soggetto che deve perdere peso lo deve fare salvaguardando gli altri tessuti (muscolo, cuore, ossa, …) che a volte sono già compromessi. Questo si può fare solamente se si pensa che ogni individuo è diverso, anche a parità di sovrappeso. Quindi non esiste una dieta che vada bene per tutti, ma una dieta ipocalorica adatta al singolo soggetto.
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