Compresenze Impossibili: l’arte e la convivenza degli opposti
Dal 4 al 28 marzo il Centro Pastorale e il Dipartimento di Storia dell’Arte dell’Università Cattolica del Sacro Cuore presentano la mostra “Esse Potest – Compresenze Impossibili”. Un’esperienza artistica che indaga il concetto di coesistenza degli opposti, un tema che affonda le radici tanto nella filosofia quanto nella spiritualità, mettendo in luce come ciò che sembra inconciliabile possa invece trovare un punto di incontro profondo e significativo.
L’esposizione, che coinvolge non solo l’Università Cattolica di Milano, ma anche le sedi di Brescia, Piacenza, Cremona e Roma, è il risultato di un lungo percorso che il progetto “Itinerari di Arte e Spiritualità” ha sviluppato dal 2005. Questo progetto annuale si propone di affrontare, attraverso l’arte contemporanea, le contraddizioni e le sfide del nostro tempo, spingendo la riflessione oltre la superficie della realtà quotidiana. Dal 2017, gli studenti dell’Ateneo sono stati coinvolti direttamente nella curatela, favorendo un coinvolgimento interattivo e personale nella realizzazione della mostra, sotto la guida esperta dei docenti del Dipartimento di Storia dell’Arte.
La mostra si sviluppa attorno a quattro temi principali: Forza-Fragilità, Sviluppo-Sostenibilità, Qui-Altrove, Umano-Divino. Queste sezioni, pur esplorando dicotomie apparentemente irrisolvibili, celebrano la possibilità che esse possano esistere simultaneamente, interagire e dar vita a una nuova comprensione del reale. L’arte diventa così una lingua universale che non solo racconta il conflitto, ma suggerisce la potenzialità di trasformarlo in armonia.
In un mondo segnato da tensioni sociali e globali, la riflessione sulla convivenza degli opposti è tanto più urgente. Filosoficamente, il concetto di compresenza degli opposti ha radici profonde, da Eraclito che parlava dell’armonia dei contrari, alla filosofia dialettica hegeliana, fino alle intuizioni della mistica, che vede nel paradosso una via di accesso alla verità. L’arte contemporanea, in questo contesto, diventa uno strumento privilegiato per riflettere su queste sfide, proponendo soluzioni che vanno oltre il conflitto e la divisione.
Con la partecipazione di 19 artisti, tra cui nomi di spicco come Franco Guerzoni, Yuval Avital e Vincenzo Agnetti (attraverso il suo archivio), la mostra invita il pubblico a una riflessione profonda sul nostro mondo, sui suoi opposti e sulle possibilità di conciliazione. Ogni opera d’arte, curata con attenzione e passione dagli studenti, diventa così una metafora della speranza: quella che, in un contesto di contraddizioni, è ancora possibile costruire ponti tra gli estremi.
“Compresenze Impossibili” non è solo un’esposizione, ma un invito a riflettere sulla nostra capacità di abbracciare le differenze e vedere, attraverso l’arte, come gli opposti possano non solo coesistere, ma dar vita a nuove prospettive di bellezza e comprensione.